Avatar

Alessio Tambone 19 Gennaio 2010 Cinema, Movie e Serie TV

Ecco la particolare e approfondita recensione tecnico-artistica di Avatar, film evento pensato, scritto e diretto da James Cameron attualmente in programmazione praticamente in tutto il mondo. Il film è distribuito in Italia da 20th Century Fox. Buona lettura

La stereoscopia nel film

Siamo arrivati alla qualità video del film, ma prima di giudicare le varie modalità di proiezione non possiamo non fare una piccola parentesi sulla tecnologia utilizzata per le riprese stereoscopiche. E anche in questo caso tanto di cappello per James Cameron che ha inventato ancora una volta qualcosa. Oggi il suo Fusion Camera System è il sistema di ripresa 3D più avanzato del mondo.

Il nuovo sistema, messo a punto insieme al socio Vince Pace, nasce dall'elaborazione della tecnologia Sony HD e Fujinon HD attraverso gli anni che si sono susseguiti dopo il successo di Titanic. Cameron si era infatti dedicato allo sviluppo di questa tecnica attraverso la realizzazione di due documentari 3D ambientati nelle profondità dell'Oceano. Il primo raccontava l'ormai celebre esplorazione del Titanic, con filmati successivamente raccolti nel progetto IMAX 3D Ghosts of the Abyss, seguito due anni dopo dall'altrettanto emozionante Aliens of the Deep.


Al lavoro su Ghosts of the Abyss
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Il nuovo sistema permette di avere immagini più nitide che non disturbano la visione, presentando allo spettatore una tridimensionalità e una superiorità tecnica che non attira fastidiosamente l'attenzione ma si dissolve magicamente nella narrazione, con lo schermo che diventa una vera e propria finestra sull'azione, con una tridimensionalità che si esprime soprattutto in profondità e con qualche, rara, eccezione in senso opposto.. Ottimo quindi il risultato della tecnologia applicata sia a riprese live action che in Computer Grafica: la spazialità delle riprese all'interno del bosco è stupefacente mentre sorprendono e catturano le distanze tra gli oggetti all'interno del Bio-Lab e dell'Ops Center. Strepitose le visuali degli esterni mostrate attraverso i vetri di finestre o gli abitacoli dei veivoli. L'unico appunto negativo che potremmo fare è dovuto ai cambi di messa a fuoco durante la ripresa, che con una visione in 3D creano un certo fastidio specialmente quando finiscono fuori fuoco elementi in primissimo piano. In altre parole si tratta di un risultato eccellente, molto lontano dagli eccessi ed errori di "Viaggio al centro della terra 3D".

Partiamo adesso con le considerazioni sulle varie proiezioni del sottoscritto Alessio Tambone, del direttore Emidio Frattaroli e di Gian Luca Di Felice

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