Test OLED Sony 55A80L 4K HDR
Il nuovo A80L è attualmente il modello di punta di Sony con tecnologia OLED WRGB, è disponibile in quattro diversi tagli da 55" fino a 83" e porta con sé alcuni aspetti esclusivi che non sono presenti nei modelli dei diretti concorrenti: basterà questo a far perdonare qualche piccolo limite oggettivo?
Nell'attesa di un test approfondito sul QD-OLED Sony di nuova generazione A95L, analizziamo in questo articolo il TV con pannello OLED WRGB che di fatto è il nuovo prodotto di punta con questa tecnologia. Si tratta di un esponente della serie A80L con taglio da 55": un prodotto molto ben realizzato, subito sotto la serie A95L ma che per molti - a ragione - è comunque un punto di arrivo.
SOMMARIO
- Introduzione e caratteristiche
- Misure con segnali SDR
- Misure con segnali HDR
- Visione e ascolto
- Conclusioni e pagella
Introduzione e caratteristiche
La novità, già anticipata nell'articolo sulla nuova gamma Sony che trovate a questo indirizzo, è proprio la 'dipartita' della serie A90. Negli ultimi due anni infatti, la serie A80 era un gradino sotto la serie A90. Per essere ancora più espliciti, fino allo scorso anno, erano presenti nel catalogo Sony sia la serie A80K che la serie A90K - entrambe con tecnologia OLED WRGB - mentre al gradino più alto c'era la serie A95K, con tecnologia QD-OLED (il nostro supertest è a questo indirizzo).
Quest'anno invece la serie A80L è l'unica rappresentante della tecnologia OLED WRGB ed è disponibile in quattro tagli differenti, ovvero 55", 65", 77" e 83". Nei negozi fisici e online potreste notare tre diversi 'model number' (A80, A83 e A84): si tratta sempre dello stesso prodotto ed ha un nome leggermente differente perché è dedicato ad un canale di vendita diverso. Per le differenze tra tecnologia OLED WRGB e QD-OLED vi rimandiamo all'approfondimento disponibile a questo indirizzo.
Il TV ha una impostazione decisamente classica, con telaio piuttosto robusto e pesante, abbastanza sottile, con pannello posteriore dal disegno sobrio e pulito ma allo stesso tempo con una finitura a 'scacchiera' per me molto piacevole, un punto di forza per chi installerà il TV in posizione tale che il retro sia visibile. Secondo me è il TV OLED con il design più riuscito che è in commercio, nonostante il guscio posteriore sia comunque di plastica.
Il design dei TV Sony mi ha sempre affascinato, soprattutto nei piccoli particolari come quelli delle 'zampe', di alluminio brunito e che possono essere installate in tre modi differenti, ai lati, più al centro se il punto di appoggio non fosse abbastanza largo e infine per alzare la base e far posto ad una soundbar senza nascondere il bordo inferiore delle immagini.
Il telecomando è semplicemente ottimo. È leggero, non troppo grande, ben bilanciato ma non retroilluminato, con microfono (presente anche nel telaio del TV) e pochi tasti: oltre ad accensione, volume cambio canali e joypad, abbiamo 12 tasti funzione più altri sei che sono dedicati ai principali servizi di streaming. In dotazione c'è anche un secondo telecomando più piccolo ed economico, con tasti numerati.
Il sistema operativo è la già ben collaudata personalizzazione di Sony per Google TV, elegante, abbastanza veloce, con menu ben integrato con i comandi della parte 'tecnica' per la gestione dei parametri della riproduzione audio e soprattutto video. La compatibilità è quasi completa per le sorgenti e i segnali video che sono disponibili. Manca il supporto alla risoluzione 1440p e gli ingressi HDMI 4K 120p sono soltanto due, di cui uno eARC.
Manca giusto il supporto al formato con metadati dinamici HDR10+. Presente invece il Dolby Vision IQ, quindi in sinergia con la illuminanza in ambiente e una serie di 'algoritmi' per la gestione della qualità della riproduzione audio e video basati sulla intelligenza artificiale che, come al solito, finiscono per snaturare le caratteristiche dei contenuti che dovrebbero essere riprodotti. Vi consigliamo di tenerli spenti. Sempre interessante il Reality Creation che diventa un po' più aggressivo in default e anche il Motionflow per l'interpolazione delle immagini in movimento: due algoritmi ai vertici per qualità e versatilità.
Misure con segnali SDR
Inizio l'analisi delle prestazioni con il TV nelle condizioni di fabbrica, esattamente come lo vedrebbe la stragrande maggioranza delle persone che acquisterà questo TV e che ovviamente non sa neanche dell'esistenza di AV Magazine: il risultato come al solito è purtroppo imbarazzante e si inserisce nel mucchio, assieme a tutte le altre altre aziende che producono TV.
Siamo nel 2023 e non c'è ancora un produttore di TV che scelga una impostazione predefinita con prestazioni dignitose. Ogni volta che testo un TV Sony (o Panasonic, le due aziende impegnate anche nella produzione cinema e broadcast) spero nel cambiamento...
Tornando alle prestazioni imbarazzanti, non è solo il bilanciamento del bianco tendente al blu che preoccupa ma anche i colori con errori di tinta e saturazione, gamma improbabile e comunque troppo basso. Le prestazioni con le impostazioni predefinite 'Naturale' sono decisamente insufficienti.
Nei TV Sony non c'è la modalità predefinita 'Filmmaker Mode'; quella che più si avvicina al riferimento è la 'Personale', anche se la perfezione è ancora lontana, non solo per il gamma ma soprattutto per il bilanciamento del bianco amcpra tendente al blu. Il grafico qui in alto è con il sensore di illuminanza disattivato.
C'è da aggiungere che in default il sensore di illuminanza è attivato e tende a modificare un po' troppo pesantemente la curva del gamma. Con appena 20 lux in ambiente il valore medio del gamma scende a 2.1. Il consiglio è di spegnere il sensore di illuminanza.
Nella modalità predefinita 'Cinema' il gamma di riferimento è leggermente più elevato e vale 2.3 ma la saturazione dei colori è leggermente più elevata. Questo solo per sottolineare che la modalità predefinita che più si avvicina al riferimento è sempre e comunque quella 'Personale', anche per i colori.
La calibrazione per segnali con gamma dinamica standard è abbastanza semplice e basta anche soltanto la calibrazione a due punti. Ricordiamo però che Sony purtroppo continua per la sua strada a proporre la condivisione di un solo banco per la calibrazione dei contenuti SDR e HDR.
Con la calibrazione dle bilanciamento del bianco su due punti, che è davvero un gioco da ragazzi (basta togliere un po' di blu sulle alte luci e giusto un pochino di verde), anche i colori tornano molto vicini al riferimento, con un Delta E medio di 1,15 e un errore massimo di 2,33. La soluzione che propongo è di effettuare la calibrazione prima di tutto sui contenuti HDR e non il contrario, in modo da accettare qualche compromesso in più per i contenuti SDR piuttosto che per quelli HDR.
Misure con segnali HDR
Azzerando la calibrazione effettuata in SDR, ecco cosa succede alla qualità video con segnali HDR. Ovviamente in default le prestazioni sono deprimenti. Ormai la mia è una vera e propria missione: le modalità predefinita che vengono caricate alla prima accensione non hanno proprio alcun senso. Vi basti dare una occhiata solo alla scala dei grigi e al bilanciamento del bianco: i colori ve li lascio solo immaginare.
Anche per segnali HDR, la modalità predefinita migliore è quella 'Personale' che presenta però la stessa dominante fredda, con dominante blu crescente sulle alte luci. La riproduzione dei colori è ovviamente viziata dal bilanciamento del bianco e si traduce in qualche errore di tinta e saturazione, più evidente nelle tinte più 'calde'.
Quello che preoccupa un po' di più è la stabilità generale del picco di luminanza che varia tra circa 500 NIT (nel caso peggiore) e che arriva fino a superare gli 800 NIT, sempre nelle modalità predefinite più corrette, anche con bilanciamento del bianco calibrato.
Il picco di luminanza medio è comunque molto vicino ai 700 NIT. Nella modalità 'Brillante' invece - che comunque vi sconsigliamo di utilizzare vista la pessima qualità generale - la luminanza di picco riesce a superare anche i 1.000 NIT.
Con la calibrazione, riportando il bilanciamento alla neutralità (togliendo quindi la componente blu soprattutto sulle alte luci), i colori tornano molto vicini al riferimento con errori di tinta e saturazione molto contenuti.
I limiti sul picco di luminanza invece tarpano in maniera considerevole la riproduzione dei colori con luminanza elevata, specialmente quelli con saturazioni più alte. Questo è un limite della tecnologia OLED WRGB che diventa più evidente in quei TV con un picco di luminanza non particolarmente esaltante come questo A80L.
Visione e ascolto
Un test di un TV Sony è sempre un'esperienza molto interessante che inizia già dal posizionamento in ambiente per la grande cura nel design e per la presenza dei grandi piedi metallici a 'tre vie', che permettono un'ampia versatilità di installazione. La qualità audio è sempre un aspetto tenuto in grande considerazione dal costruttore giapponese e da questo punto di vista non ho notato particolari variazioni rispetto ai TV della passata generazione; l'audio è di qualità decisamente superiore alla media, anche come estensione agli estremi banda. C'è sempre il 'classico' calore - con medio-basso in leggera evidenza - e una pressione sonora adeguata anche per grandi ambienti. Ricordo anche che il TV prevede un ingresso audio per utilizzare il sistema di riproduzione come canale centrale. Questo però non deve confondere perché un canale centrale economico, come ad esempio il Polk XT30, ha prestazioni di gran lunga superiori sotto ogni punto di vista. C'è anche l'autocalibrazione audio, che utilizza il microfono che è nel telecomando; il calore in gamma medio-bassa viene ammorbidito ma le altissime diventano fin troppo effervescenti.
La qualità video in condizioni di default non mi ha convinto pienamente e non parlo ovviamente delle disastrose prestazioni nelle modalità 'Standard', come per la totalità di produttori di TV, ma della qualità quando si seleziona la modalità 'Personale', sia con segnali a gamma dinamica standard che in HDR. In ogni modo è con i segnali TV a bassa risoluzione (magari dall'antenna terrestre) che il TV fa la differenza rispetto a molti altri concorrenti; la qualità del DSP è ottima e il 'Reality Creation' fa il resto, donando un dettaglio che magari alcune volte è un po' esagerato ma che è un evidente vantaggio. Anche con segnali video in alta definizione, il TV ha prestazioni molto buone e il leggero difetto di luminanza rispetto ad altri modelli più potenti non è un problema.
Con segnali HDR10 la situazione si fa appena più complessa. Anche in questo caso, le prestazioni migliori si hanno nella modalità 'Personale' che necessita di una calibrazione colore (togliete 3 step di blu sulle alte luci: potrebbe bastare anche soltanto questo) per dare giustizia anche ai colori. Non mi ha convinto invece il sensore di illuminanza che è fin troppo aggressivo perché comprime la dinamica anche quando la luce in ambiente è davvero poca. Con la calibrazione, le prestazioni in termini di correttezza cromatica sono ottime e anche il tone mapping funziona. Quello che non va è la luminanza generale che in alcuni casi è un po' anacronistica, specialmente nella modalità 'Dolby Vision Scuro', la migliore delle tre ma davvero troppo scura.
C'è anche da sottolineare che non è la luminanza un po' più bassa delle aspettative (quasi 200 NIT in meno rispetto ai diretti concorrenti) a preoccupare. Senza riferimenti e con l'ottimo 'tone mapping' effettuato dal TV, al buio la ripdoduzione dei contenuti in HDR in streaming è comunque molto buona. Dico 'in streaming' perché si tratta di contenuti che non superano i 1.000 NIT di picco di luminanza. Con i Blu-ray 4K HDR più difficili, ovvero con picco di luminanza più elevato (come The Meg, per intenderci), i limti appaiono più evidenti. Notevole invece l'intervento dello 'Smooth Gradation', l'algoritmo che riduce le solarizzazioni (color banding) e che, se lasciato al livello più basso, non influisce su dettaglio e risoluzione: davvero utilissimo con alcuni contenuti di pessima qualità e con artefatti sulle basse luci (es. Netflix).
Quello che invece non mi ha convinto è il comportamento dei primissimi step della scala dei grigi che tendono a solarizzare ma anche ad affogare leggermente i particolari. Per vedere questo genere di limiti serve del software di qualità, quindi Blu-ray Disc 4K HDR perché neanche Apple TV + e Disney + hanno una ricchezza di sfumature sulle basse luci paragonabile ai contenuti che sono su disco e con bitrate elevatissimo. Neanche con la calibrazine in più punti sono riuscito a risolvere il problema sulle basse luci (tra il 2% e il 5%) e in questo senso Sony non riesce ancora a colmare le distanze con i migliori OLED In circolazione.
Conclusioni e pagella
Il nuovo A80L sembra molto simile per caratteristiche al modello A80K che purtroppo non abbiamo mai misurato. Del resto il processore è lo stesso ma qualche aggiornamento nel codice potrebbe portare a qualche piccolo vantaggio, almeno rispetto alla elaborazione del segnale che è ai vertici, specialmente per quanto riguarda lo scaling da segnali a risoluzione più bassa. La qualità video in default non è all'altezza dei migliori della classe, anche a prezzo inferiore, a causa di una dominante blu che pregiudica anche i colori e che rende quasi necessaria una calibrazione, invero piuttosto semplice. Anche il picco di luminanza e la stabilità della luminanza sono un po' inferiori alle aspettative ma l'uniformità è da primo della classe, oltre alla qualità costruttiva e al desing che, al momento, non temono confronti. Con la calibrazione, semplice e veloce, le prestazioni aumentano e la qualità generale convince.
La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 7,86
Costruzione | ![]() |
9,0 |
Versatilità | ![]() |
8,5 |
Menu e taratura | ![]() |
8,0 |
Prestazioni in SDR | ![]() |
8,0 |
Prestazioni in HDR | ![]() |
7,5 |
Riproduzione audio | ![]() |
7,0 |
Rapporto Q/P | ![]() |
7,0 |
Per maggiori informazioni: sony.it/bravia/products/a80l-a83l-a84l-series
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Commenti (5)
-
mi sembra un oled di media qualità, anche se complessivamente da quello che ho capito è quasi allineato al classico LG C3 pur costando però qualcosa in più. Mi ha stupito comunque il picco luminoso che non avrei mai immaginato arrivasse a 1000 nits (anche se con un profilo inguardabile).
-
A me sembra che per come si posiziona Sony a livello di prezzi sul mercato, ne esca piuttosto male, non c'è un profilo già calibrato decentemente come nei Panasonic da poter usare senza effettuare calibrazioni, la calibrazione in HDR ed SDR è comune (stesso banco) inoltre non ho capito se è disponibile un CMS o meno e rispetto al Panasonic manca la compatibilità HDR10+. Il picco luminoso è inferiore anche al C3 che costa meno.
Insomma almeno leggendo la recensione, non mi sembra un cattivo TV ma mi sembra un TV non all'altezza del prezzo più alto richiesto rispetto alla media, certo c'è il reality creation e lo smooth gradation, ma questo non compensa i limiti, secondo me, evidenziati nella recensione. -
Credo che Sony possa permettersi i prezzi che ha per un motivo preciso. A parte il design e la cura del suono ( almeno fino alle frequenze a cui arriva, il mio A8 per esempio non ha frequenze basse così piene) è la finezza del dettaglio che non è ravvisabile nella conorrenza. Nessun altro brand ha una tale cura dell'immagine.
Per quanto riguarda la regolazione out of the box della quale si afferma essere migliorabile, sono stato deluso dalla recensione che non evidenzia il fatto che una temperatura a 6700k anziché 6500k è voluta e in ambiente illuminato offre risultati più credibili di standard che forse hanno ancora una validità in stanza buia e con un certo materiale -
Originariamente inviato da: Acutus;5257186...[COLOR=#000000]sono stato deluso dalla recensione che non evidenzia il fatto che una temperatura a 6700k anziché 6500k è voluta e in ambiente illuminato offre risultati più credibili di standard che forse hanno ancora una validità in stanza buia e con un certo materiale[/COLOR].....[CUT]
Gli standard sono riferiti sempre per una visione solo in ambiente oscurato.
[U]Non esistono standard per ambienti domestici luminosi o anche semplicemente illuminati[/U].
Gli standard hanno valore per il materiale prodotto secondo standard... quindi tutto quello che vedi dato che diversamente da Sony i professionisti calibrano i display secondo standard e hanno persino uno standard che riguarda l'ambiente in cui lavorano (buio e superfici che circondano lo schermo molto scure).
Decidere di impostare il punto del bianco a 6700K come scelta rispetto al D65 previsto dallo standard è una scelta di Sony che vale tanto quanto altri preset che escono dallo standard ed elaborati da altri produttori.
Ti faccio un esempio, metto il display in una stanza dotata di ampie vetrate e dipinta di bianco con affaccio a nord.
In questa stanza di giorno d' estate la luce naturale arriva a oltre 8000 K; le superfici della stanza riflettono molto e il livello di luminanza delle pereti bianche che circondano il display è tale che tutte le basse luci non sono percepibili.
Quindi una calibrazione secondo gli standard oppure secondo il preset di Sony (o altri) non sarà comunque adeguata.
In quella situazione molto sfavorevole un profilo come quello vivace/torch mode è meno sbagliato.
Rimane sottointeso che per un utilizzo con ambizioni di fedeltà a come è stato concepito e di conseguenza la massima qualità l' unico modo di vedere i nostri display sarebbe in stanze oscurate e calibrazione secondo gli standard.
Tutto il resto sono compromessi oppure slogan commerciali elaborati per distinguersi. -
Originariamente inviato da: Acutus;5257186Anche io sono deluso, dal fatto che non si investa tempo nel leggerle con attenzione le misure che faccio. Questo Sony, 'out-of-the-box' non ha il bianco a 6700 gradi Kelvin ma moooolto più in alto. Approfitto anche per sottolineare che i gradi Kelvin non vogliono dire nulla. Anche il verde e il magenta sono riconducibili a 6700 Kelvin. Per maggiori info consiglio di studiare le rette che passano per i punti del locus plankiano ...... sono stato deluso dalla recensione che non evidenzia il fatto che una temperatura a 6700k anziché 6500k è voluta...[CUT]
Emidio