Test TV 4K HDR Mini LED Hisense U7N
Il nuovo ULED di Hisense si è rivelato un prodotto dal sorprendente rapporto qualità/prezzo, con una dotazione completa e un'ottima fedeltà dell'immagine. Tutti i dettagli nella nostra recensione, con misure complete e consigli per la calibrazione.
La gamma TV Hisense per il 2024 propone un’offerta variegata che, pur facendo a meno di nuovi schermi OLED (qui spieghiamo il motivo), propone molti modelli interessanti che spaziano notevolmente per dimensioni e prezzi. Oltre all’ottimo 100” E7N Pro, caratterizzato da un rapporto qualità/prezzo praticamente inarrivabile, ho potuto provare a fondo anche la serie U7N nel taglio da 55”.
Sulla carta il prodotto è molto interessante perché offre una dotazione completa e la abbina ad un prezzo decisamente competitivo. Come abbiamo visto nella recensione del modello U8K del 2023, l’ottima base di partenza costruita dai televisori dello scorso anno non era però scevra di difetti, specialmente per quanto riguarda la calibrazione e alcuni bug del software: Hisense sarà riuscita a risolverli?
SOMMARIO
- CARATTERISTICHE, DESIGN E VERSATILITÀ
- MISURE E CALIBRAZIONE
- LA PROVA DI VISIONE
- CONCLUSIONI E PAGELLA
CARATTERISTICHE, DESIGN E VERSATILITÀ
Il 55” U7N si presenta con un design convenzionale ma curato, caratterizzato da cornici sottili di colore nero con un inserto grigio lungo il bordo inferiore. Hisense ha seguito i dettami imposti dal mercato e seguiti sostanzialmente da tutti i produttori: l’approccio è minimalista e per questo motivo non ci sono elementi a vista che possano accentrare l’attenzione di chi guarda. Anche il logo Hisense è molto piccolo: se non lo si va a cercare concentrando lo sguardo in basso a sinistra, è probabile che non ci si faccia neppure caso.
La cura costruttiva è buona: i pannelli esterni sono realizzati in plastica ma a differenza di altri prodotti restituiscono una piacevole sensazione di robustezza quando si maneggia in TV. Lo stesso si può dire della base, che presenta una soluzione particolare: a sorreggere il peso sono due appendici in metallo che conferiscono un’ottima stabilità. La parte in mezzo è invece una semplice copertura in plastica che si aggancia ai supporti. Non svolge quindi nessun compito ma è un mero componente estetico.
Ogni elemento che compone il piedistallo è dotato di un passa-cavi che aiuta a mantenere in ordine i cablaggi. La dotazione di ingressi è quella che ormai possiamo definire canonica per la maggior parte dei prodotti sul mercato: sono quattro ingressi HDMI, due HDMI 2.0b e due HDMI 2.1 compatibili con tutte le principali funzioni. Troviamo la possibilità di usare sorgenti Ultra HD fino a 144 Hz, Variable Refresh Rate, FreeSync Premium, Auto Low Latency Mode e anche una porta con eARC.
Il posizionamento dello slot Common Interface è particolare: è proprio sopra le due porte HDMI 2.0b: alcuni cavi potrebbero interferire con l’inserimento di un modulo CAM. Il 55” U7N monta un pannello LCD di tipo VA con Quantum Dot. Parliamo pertanto di QLED anche se Hisense preferisce chiamarlo ULED. La retroilluminazione è Full LED Array con Mini LED e local dimming a 240 zone, disposte su una griglia 20 x 12. Il supporto a HDR comprende tutti i formati fino a HDR10+ Adaptive e Dolby Vision IQ.
L’audio si affida a un sistema a 2.1 canali con speaker “down-firing” (ad emissione verso il basso) e subwoofer posteriore. U7N può riprodurre tracce nei formati Dolby, anche Dolby Atmos e DTS, incluso il DTS:X. Non manca infine la Smart TV, qui basata su VIDAA U 7.6, la piattaforma proprietaria di Hisense disponibile qui nella sua versione più recente. Ci sono le applicazioni per molti dei principali servizi streaming e anche la possibilità di usare AirPlay 2 dai dispositivi Apple.
Il menu non ha subito modifiche sostanziali rispetto alla gamma 2023: l’interfaccia è la sessa e anche le voci presenti sono praticamente identiche. Non c’era del resto bisogno di grossi cambiamenti: gli strumenti messi a disposizione sono tanti e suddivisi nelle giuste categorie. L’unico difetto che abbiamo trovato riguarda la strana traduzione di alcune modalità ma su questo torneremo nel capitolo dedicato alle misure.
Una menzione a parte la merita il nuovo telecomando: Hisense lo ha rivisto nell’ergonomia e ha integrato un pannello solare che va a ricaricare la batteria interna. In teoria non dovrebbe mai rimanere a corto di energia dato che può sfruttare sia la luce solare sia quella artificiale. Se dovesse servire c’è comunque una porta USB-C sul lato inferiore. L’ergonomia è buona nonostante il numero di tasti non sia ridotto all’osso come su altre unità di controllo: qui il tastierino numerico c’è.
Caratteristiche dichiarate
- Diagonale: 55”
- Risoluzione: Ultra HD, 3840 x 2160 pixel
- Pannello: LCD di tipo VA con Quantum Dot
- Frequenza di aggiornamento: fino a 144 Hz
- Retroilluminazione: Mini LED con local dimming a 240 zone
- Picco di luminanza: 1.300 nit
- Tipo HDR: HLG, HDR10, HDR10+ Adaptive, Dolby Vision IQ
- Tipo audio: Dolby Atmos, DTS:X, 40 W totali (2.1 canali)
- SoC: MediaTek MT9618 alias Pentonic 700
- Processore: Hi-View Engine Pro
- Ricevitore: DVB-T2, DVB-S2, HEVC 60p
- App: Netflix, Prime Video, Disney+, Paramount+, Apple TV+, YouTube, Rakuten, RaiPlay, DAZN, Chili
- Ingressi: 2x HDMI 2.0b, 2x HDMI 2.1 (1 con eARC), 1 CVBS/component su jack da 3,5 mm
- Uscite: 1x audio digitale ottica
- Uscita cuffie: Sì
- Calibrazione bianco: 2 punti + 20 punti
- Calibrazione gamma: Sì (preset + 20 punti)
- Calibrazione colore: 6 assi (saturazione, tinta, luminosità)
- USB: 2x (1x 2.0 + 1x 3.0)
- Wi-Fi: Sì (Wi-Fi 5)
- LAN / Bluetooth: Sì / Sì
- Telecomando: Sì
- Consumo: 200 W
- Dimensioni: 1.231 (L) × 295 (P) × 781 (A) mm con base, 1.231 (L) × 79 (P) × 717 (A) mm senza base
- Peso: 15,4 kg
- Prezzo suggerito: 799 euro
MISURE E CALIBRAZIONE
Scala dei grigi e gamut in modalità Risparmio Energetico SDR
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La modalità video proposta all’accensione di U7N è Risparmio Energetico, la stessa impostazione che abbiamo già visto nella prova del 100” E7N Pro. Il giudizio non cambia perché il comportamento è estremamente simile: immagine virata al blu, errore medio molto alto (DeltaE medio sopra il 13, ampiamente oltre la soglia critica di 3) e linearità a dir poco mediocre, con il gamma che segue un andamento a “S”, con le basse luci più scurite del necessario e le alte luci fin troppo schiarite. Decisamente meglio optare per altro, ricordando sempre che sui TV Hisense bisogna usare due modalità distinte per SDR e HDR.
Scala dei grigi e gamut in modalità Filmmaker SDR
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Su tutti i prodotti Hisense che abbiamo provato di recente non c’è una separazione tra la regolazione dei colori e il bilanciamento del bianco in SDR e HDR, quando si utilizza un’unica modalità video. Questo significa che ogni modifica apportata per contenuti in gamma dinamica standard si ripercuote sulla visione in elevata gamma dinamica e viceversa. Per ovviare bisogna appunto usare due modalità video distinte.
Color checker e saturazioni in modalità Filmmaker SDR
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Le migliori modalità video sono le seguenti:
SDR
- Ambiente luminoso: Cinema con sensore luminosità attivo
- Ambiente oscurato: Cinema
HDR
- Ambiente luminoso: Filmmaker con sensore luminosità o Mappatura dei toni HDR attiva
- Ambiente oscurato: Filmmaker
HDR10+
- HDR10+ Teatro
Dolby Vision
- Ambiente luminoso: Dolby Vision IQ
- Ambiente oscurato: Dolby Vision Scuro
Scala dei grigi in modalità Risparmio Energetico e Filmmaker HDR
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Le modalità Cinema e Filmmaker volendo si possono anche invertire tra SDR e HDR: la più precisa è la seconda ma in realtà non cambia moltissimo. La scelta è sostanzialmente libera: la calibrazione di fabbrica della modalità Filmmaker in SDR offre una base di partenza più lineare e più adatta ad ambienti oscurati. Per contro la linearità è leggermene meglio nella Cinema quando si passa a HDR. Consiglio invece di scartare tutto il resto a parte IMAX in HDR, altra scelta valida eventualmente.
Color match e color checker in modalità Filmmaker HDR
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In ogni caso bisogna ricordarsi di disattivare l’avvio automatico della modalità Filmmaker, altrimenti la selezione manuale effettuata dall’utente viene completamente scavalcata. Da notare che su U7N anche Dolby Vision ha il suo Filmmaker mode, tradotto come “Autore di film Dolby Vision” (praticamente assimilabile a Dolby Vision Scuro) così come la sua controparte che si chiama “Autore di film HDR10+” (assimilabile a HDR10+ Teatro).
Saturazioni BT.2020 e DCI-P3 in modalità Filmmaker HDR
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Le varie Sport, Dinamica e Standard hanno poco senso: offrono una fedeltà decisamente scarsa (come sempre su tutti i prodotti) e non hanno una reale utilità nemmeno per la visione in ambienti luminosi, dato che per quelle situazioni ci pensa il sensore integrato ad adattare le impostazioni senza bisogno di cambiare modalità video.
Copertura BT.2020 e DCI-P3 in modalità Filmmaker HDR
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Le modalità Cinema e Filmmaker offrono una buona precisione, soprattutto la seconda. Il DeltaE medio è di 4 per Cinema e 3,6 per Filmmaker, quest'ultima con il vantaggio di offrire una migliore linearità sulla scala dei grigi. Cinema tende invece a schiarire di più tutto il quadro (il gamma è circa 2), specialmente le alte luci, ed è anche impostata con una luminanza più elevata. Evidentemente è impostata di base per la visione in ambienti luminosi, anche se si può facilmente tarare per visione con poca luce. La luminanza di base è troppo elevata per stanze oscurate ma questo vale anche per Filmmaker.
Scala dei grigi e gamut in modalità Filmmaker SDR calibrata
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Sulla scala dei grigi l’errore medio nella modalità Filmmaker è mediamente sempre sotto la soglia critica per l’occhio: siamo a 2,9 con un massimo di 4,2 al 15%, a conferma che è nelle parti più scure che si concentrano le imprecisioni. Il gamma ha un andamento piuttosto lineare anche se un leggermene basso: si attesta a 2,186 anche se nel menu il riferimento è il BT.1886. Anche la riproduzione dei colori è buona: sul Color Checker il DeltaE medio è 2,46 con un massimo di 3,71 mentre sulle saturazioni intermedie la media è 2,07 con un massimo di 3,72.
Color checker e saturazioni in modalità Filmmaker SDR calibrata
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Passando all’HDR si nota subito il comportamento diverso tra Cinema e Filmmaker: la prima tende ad enfatizzare i mezzitoni aumentandone la luminosità mentre la seconda li scurisce leggermente. Da notare che la versione del firmware che ho testato regola Attenuazione local su Medio in HDR ed è proprio questo a causare il comportamento della modalità Filmmaker. Il consiglio è di impostarlo su Alto per avere il picco più elevato (è sempre meglio controllare anche la regolazione di base: a volte gli aggiornamenti modificano questi parametri). Non è male anche IMAX ma schiarisce l’immagine più di Cinema, risultando di conseguenza più adatta ad ambienti luminosi.
Scala dei grigi in modalità Filmmaker HDR calibrata
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La fedeltà dell’immagine non cambia invece di molto sia che si opti per Cinema sia che si decida di sfruttare la Filmmaker. Entrambe sono discrete, con il bianco tendente al blu e una soglia di errore che come punta massima arriva a oltre 5. La precisione nel rappresentare i colori si muove ovviamene in questo solco: le saturazioni nello spazio colore DCI-P3, BT.2020 e i grafici di Color Checker e Color Match presentano diverse imprecisioni che non pregiudicano la godibilità ma che rendono la taratura di base migliorabile con buoni margini.
Color match e color checker in modalità Filmmaker HDR calibrata
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La calibrazione del TV offre numerosi strumenti: bilanciamento del bianco a 2 e 20 punti, gamma a 20 punti e regolazione dei colori con tinta, saturazione e luminosità per primari e secondari. In SDR consiglio di ricorrere non solo al bilanciamento del bianco ma anche al gamma: a seconda delle impostazioni selezionate non è sempre facile riallineare le componenti RGB (rosso, verde e blu) al riferimento, a volte capita di portare i controlli al limite senza arrivare comunque al risultato ideale. Allineando le componenti e agendo sul gamma si riesce molo più facilmente e si migliora anche l’andamento del gamma stesso, che come ho già sottolineato è in realtà più basso di quello che viene scritto nei menu. Per il resto non ci sono criticità: i controlli funzionano bene e proprio per questo si può ridurre la soglia di errore a valori estremamente bassi, tanto da poter rivaleggiare con prodotti molto più costosi (e anzi: non faticherei a indicare TV più cari che non riescono a fare altrettanto bene).
Saturazioni BT.2020 e DCI-P3 in modalità Filmmaker HDR calibrata
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La taratura porta il DeltaE medio sul Color Checker a 0,99 con un massimo di 1,86. Sulle saturazioni intermedie la media è invece 0,77 con un massimo di 2,39. Questi eccellenti risultati si combinano poi con un’uniformità non perfetta ma comunque buona: il centro è un pochino più luminoso dei lati ma la differenza è trascurabile soprattutto se non si visualizzano schermate di test. La taratura in HDR non è ostica ma bisogna prestare attenzione ai punti sui quali si interviene: i 20 punti disponibili non corrispondono esattamente a intervalli del 5%. Bisogna quindi avere un pochino di pazienza per capire dove agiscono i controlli, per il resto l’operazione non è né lunga né difficile.
Copertura BT.2020 e DCI-P3 in modalità Filmmaker HDR calibrata
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I risultati della calibrazione sono ottimi: la linearità migliora e rientrano più o meno completamente anche la tendenza aa chiarire o scurire l’immagine. L’errore sulla scala di grigi viene abbattuto di molto: il massimo che ho misurato è 0,6, del tutto trascurabile.
Lo stesso vale per i colori: perfino un grafico ostico come il Color Match non mette in crisi U7N. Il DeltaE medio è 1,95, quello massimo è 4,78. Sicuramente non perfetto ma in questa fascia di prezzo sono rarissimi prodotti che offrono una tale precisione. Va ancora meglio col Color Checker: DeltaE medio 0,87 e massimo 2,01. Ottime anche le saturazioni in BT.2020 e DCI-P3: solo i livelli più vicini ai vertici, quindi quelli più saturi, eccedono la soglia di 3 perché il pannello non copre completamente il relativo spazio colore, tutti gli altri sono sotto la soglia critica.
Autocal
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Il picco di luminanza misurato è il seguente:
- Schermata all’1%: circa 400 nit
- Schermata al 2%: circa 680 nit
- Schermata al 5%: circa 830 nit
- Schermata al 10%: circa 1.030 nit
- Schermata al 25%: circa 1.200 nit
- Schermata al 50%: circa 850 nit
- Schermata al 75%: circa 700 nit
- Schermata al 100%: circa 670 nit
Picchi di luminanza in HDR
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In gamma dinamica standard il picco a pieno schermo, con bianco al 100%, spazia tra i 550 e i 650 nit circa, a seconda delle impostazioni selezionate. La copertura dello spazio colore BT.2020 è 66,81% xy e 74,16% uv, quella del DCI-P3 arriva invece al 90,3% xy e al 93,91% uv. U7N supporta anche la funzione Autocal di Calman, il software di Portrait Displays che in redazione usiamo abitualmente per i nostri test. Al momento non è però disponibile una versione di Calman Home dedicata ai modelli Hisense: per sfruttare la calibrazione automatica è necessario di sposare di una licenza Ultimate, quella per i tecnici professionisti con un costo molto più alto. Una versione Home, dal costo di 199 dollari, arriverà sicuramente più avanti.
La modalità Filmmaker con Mappatura dei toni HDR attiva
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La versione di Autocal che ho testato ha mostrato luci ed ombre: nessun problema in SDR mentre in HDR qualche difficoltà c’è stata per colpa del tone mapping. In pratica durante la calibrazione automatica l’elaborazione viene prima disattivata per eseguire la calibrazione poi riattivata dopo averla completata. Nella pratica il processo non è sempre andato a buon fine, nel mio caso, con conseguenti errori nel seguire la corretta curva EOTF. Preciso che tra la fase di test e la pubblicazione di questa recensione è stata rilasciata una nuova versione di Calman, ed è quindi possibile che queste problematiche siano state corrette.
LA PROVA DI VISIONE
Come di consueto ho iniziato i test sul TV partendo dal materiale di qualità più scarsa, quindi a risoluzione standard (SD) o in alta definizione ma con elevata compressione. Rompo immediatamente gli indugi: l'elaborazione dei segnali video è in linea con le prestazioni esibite dalla gamma 2023 di Hisense. Del resto la piattaforma sostanzialmente è quella: SoC Mediaek MT9618, cioè l’ottimo Pentonic 700 che con le sue funzionalità integrate ha dato un contributo prezioso a tuti i televisori di questa fascia.
Con sorgenti SD il nuovo Mini LED Hisense restituisce un quadro più che sufficiente: le immagini tendono ad essere più morbide, cioè non eccessivamente dettagliate. Questo aiuta in parte a mitigare l’incidenza degli artefatti che l’elettronica non elimina mai completamente: se sono presenti nel materiale di partenza fanno inevitabilmente capolino almeno di tanto in tanto. Con materiale HD, specialmente Full HD, il quadro migliora visibilmente e si porta a livelli discreti quando la qualità di partenza è buona.
Complessivamente l'elaborazione del segnale garantisce immagini mediamente godibili: non c’è da gridare al miracolo ma considerando la fascia di prezzo e le prestazioni offerte fino a pochi anni fa, i risultati sono più che apprezzabili. C'è invece un ambito in cui il livello si alza: la gestione delle immagini in movimento. Di base non c’è bisogno di attivare alcuna funzione particolare per riprodurre correttamente il materiale cinematografico: il TV non introduce conversioni o interventi che vanno ad alterare la fluidità del materiale a 24p.
Nelle modalità più corrette, come Cinema e Filmmaker, non sono attive funzioni per aumentare la fluidità: l’impostazione scena è Film, quella più neutra e corretta. Chi apprezza l’interpolazione dei frame può attivare una delle altre voci disponibili per aggiungere nuovi fotogrammi e incrementare la fluidità e il dettaglio nei movimenti rapidi. C’è anche la possibilità di intervenire separatamente su fluidità (Riduzione Tremolio) sfocatura (Riduzione Blur) attivando la modalità Personalizzato. Attenzione però: pochi tocchi sono ben tollerati ma andare oltre genera irrimediabilmente alcuni artefatti, specialmente in situazioni complesse come scritte che scorrono sullo sfondo o soggetti che si muovono su fondali anch’essi in movimento.
Mi è comunque sembrato che, rispetto alla gamma 2023, su U7N si possa osare un pochino di più: in pratica l’asticella in alcune situazioni si è alzata e c’è un margine di manovra leggermente più ampio. Non cambia invece il giudizio sulla funzione “Annulla Clear Motion”, cioè l'inserimento di fotogrammi neri, quello che in gergo prende il nome di Black Frame Insertion o BFI. Al di là della traduzione non esattamente esemplare, i problemi restano quelli che avevo già descritto nella recensione di U8K: la luminanza crolla visibilmente e viene introdotto un fastidioso sfarfallio che rende la visione più faticosa. Personalmente consiglio di scartarla in toto.
Con sorgenti a risoluzione Ultra HD, con e senza HDR, il livello di dettaglio sale sensibilmente e si apprezza anche una delle principali caratteristiche del nuovo Hisense: la pulizia sulle basse luci. Al netto di eventuali difetti contenuti nella sorgente, ad esempio quelli generati dalla compressione (capita tutt’altro che raramente con lo streaming), la resa delle scene scure evidenzia un quadro pulito, soprattutto per quanto riguarda le sfumature di colore, tendenzialmente progressive e uniformi. Da questo punto di vista si può spezzare una lancia a favore degli LCD: gli OLED non riescono a mantenere gli stessi risultati nei livelli appena sopra il nero assoluto (quindi le parti più scure).
Il local dimming mi è parso più conservativo rispetto ad altri modelli: tende solitamente a cercare un equilibrio tra livello del nero e dettagli più brillanti. Questo comportamento porta ad alzare un po’ il nero in alcune scene, sacrificando il contrasto ma preservando una maggiore leggibilità delle scene scure. Probabilmente la scelta è dettata anche dal numero non troppo elevato di zone, che sono rimaste le stesse della serie U7K del 2023. Ci sono del resto alcuni vantaggi in questo approccio, ad esempio una buona capacità di ridurre gli aloni di luce che si formano intorno ad oggetti luminosi circondati dal nero, il cosiddetto “blooming”.
Gli aloni non sono del tutto assenti: si possono scorgere ad esempio con alcuni sottotitoli in bianco in scene molto scure. Rispetto ad altri modelli di pari fascia sono però meno visibili (con una eccezione che vedremo dopo) proprio perché il Mini LED non cerca sempre di abbassare al massimo il nero, creando così una situazione più difficile da gestire. In gamma dinamica standard non vanno prese in considerazioni le impostazioni spento e Basso dell’Attenuazione locale, la dicitura usata da Hisense per far riferimento al local dimming. Quelle su cui orientarsi sono Medio e soprattutto Alto: la scelta tra le due è un po’ meno banale di quel che si potrebbe pensare.
Il livello del nero più basso, quindi migliore, si ottiene impostando la modalità Medio ma il rapporto di contrasto più elevato è appannaggio della modalità Alto. Parliamo in ogni caso di differenze molto contenute:
- Attenuazione locale Medio: livello del nero 0,0159 nit, contrasto 8.442:1
- Attenuazione locale Alto: livello del nero 0,0171 nit, contrasto 8.926:1
Entrambe le misure sono state effettuate su scacchiera ANSI 4 x 4. A fare la differenza è la luminanza che su Alto raggiunge valori un po’ più elevati: sono 153 nit circa contro i 134 nit circa della modalità Medio. Il mio consiglio è di usare Alto ma non per una questione di luminanza o contrasto: il motivo è legato alla linearità sulla scala dei grigi, più corretta con Alto rispetto a Medio, che tende invece a scurire di più molti livelli (ecco perché il nero è più basso), in alcuni casi fin troppo con conseguente perdita di dettagli.
In HDR U7N riesce a garantire immagini dall’ottimo impatto, merito ovviamente del buonissimo picco di luminanza che non è affatto scontato per un prodotto di questo prezzo. Anche con l’elevata gamma dinamica si ripresentano le differenze di funzionamento nel local dimming. Attenuazione locale su Medio migliora leggermente il nero ma si ferma a poco più di 900 nit come picco di luminanza; Attenuazione locale Alto porta il nero appena più in alto facendo però crescere anche il picco, che riesce così a superare di poco i 1.000 nit. Da notare poi che su scacchiera ANSI 4 x 4 le differenze quasi si compensano, specialmente per quanto riguarda il picco. In pratica Alto offre uno spunto in più ma soprattutto su piccole aree dello schermo, per intenderci su finestre che coprono al massimo il 10% dello schermo.
Non a caso il picco di luminanza misurato su scacchiera ANSI è praticamente identico. A cambiare è ancora una volta la linearità: la modalità Medio tende ad abbassare non solo il livello del nero, seppur di poco, ma scurisce l’immagine anche nei mezzitoni. Su Alto si verifica invece la situazione opposta: il TV schiarisce lievemente il quadro lungo la scala dei grigi. Come abbiamo visto nel capitolo sulle misure, entrambe le tendenze si possono comunque correggere, ottenendo così un comportamento perfettamente lineare. Consigliamo comunque di usare Alto perché, con le impostazioni di base, schiarisce l’immagine meno di quanto Medio la scurisce. C’è poi un bonus che abbiamo già menzionato: il picco di luminanza è più elevato.
In HDR il nero è più alto rispetto alla gamma dinamica standard ma non cambia visibilmente la gestione del blooming: come abbiamo detto il TV tende a non spegnere completamente i Mini LED quando ci sono elementi luminosi nelle aree corrispondenti. Questo significa che nelle situazioni di forte contrasto, con aree nere e picchi di luminanza all'interno, i diodi non sono mai spenti del tutto e questo aiuta a contenere molto efficacemente gli aloni. Il tone mapping, l’elaborazione che adatta la gamma dinamica dei contenuti a quella del pannello, è molto preciso e corretto per contenuti fino a 1.000 nit e rimane preciso fino a 2.000 nit, seppur con qualche perdita di dettaglio nelle parti più luminose dell’immagine.
Sopra questi valori si perde visibilmente qualcosa, specie dai 4.000 nit a salire. Per ovviare si può ricorrere al tone mapping dinamico, che qui prende il nome di Mappatura dei toni HDR: attivandolo si ripristinano molte informazioni anche con contenuti realizzati a 10.000 nit. C’è però un rovescio della medaglia da tenere in seria considerazione: tutta l’immagine viene schiarita e lo si misura facilmente, il che significa che il comportamento non dipende dalla sorgente o dall’analisi in tempo reale, dato che succede anche con segnali statici (una semplice scala di grigi). In linea di massima sconsiglio di usare la Mappatura dei toni HDR con contenuti che non siano realizzati a 4.000 nit (quelli a 10.000 sono molto pochi e perciò poco rilevanti); per questi ultimi si può valutare di volta in volta a seconda con prove dirette, in modo da capire se è meglio rinunciare a un po’ di dettaglio o se è preferibile avere un quadro complessivamente più luminoso.
Un video in HDR a 10.000 nit con e senza Mappatura dei toni HDR
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Mappatura dei toni HDR è un utile ausilio in ambienti molto luminosi: attivandola si ottiene quella spinta in più che può rendere la visione più piacevole, senza dover cambiare modalità video o altri parametri. U7N sorprende poi per la fedeltà nel rappresentare i colori: su prodotti di questa fascia di prezzo è raro trovare un simile livello di precisione. Al di là della buona calibrazione di base, spesso su modelli di poi prezzo mancano gli strumenti per intervenire manualmente in fase di taratura, un limite che pregiudica il risultato finale almeno quanto il fatto che i sudditi strumenti non sempre funzionano correttamente. Il Mini LED Hisense spicca invece in SDR e si conferma in HDR, un terreno ancora più ostico anche per televisori dal prezzo ben più alto. Se pensiamo ai prodotti realizzai dal marchio cinese solo pochi anni addietro, non possiamo che complimentarci per i miglioramenti: è davvero difficile trovare una qualità simile ben sotto i 1.000 euro.
Tutte le considerazione fatte fin qui sono valide anche per HDR10+ e Dolby Vision: stesso comportamento con solo l'aggiunta dei metadati dinamici. Per il Dolby Vision devo però segnalare un comportamento peculiare che pare sfuggito sostanzialmente a tutti quelli che hanno già recensito questo prodotto ed effettivamente la cosa non mi stupisce. Mi riferisco a “Dettaglio di precisione”, ovvero la funzione introdotta negli ultimi anni con il nome di Precision Detail. Il motivo per cui parlo di comportamento peculiare è molto semplice: Dettaglio di precisione può introdurre artefatti nelle immagini ma questo succede molto raramente. Nel mio caso l’ho scoperto con il film “Argylle - La super spia” su Apple TV+ e più nello specifico all’interno delle sequenze in cui Henry Cavill balla con Dua Lipa. In alcune sequenze, in particolare un primo piano su Dua Lipa, si generano una serie di strisce nelle aree luminose, particolarmente visibili sul volto dell’attrice.
"Argylle - La super spia" con e senza gli artefatti causati da Dettaglio di precisione
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Disattivando Dettaglio di precisione il difetto sparisce, a riprova del fatto che è proprio quella a causarlo. Non saprei dire se quello che ho notato è ascrivibile solo al TV Hisense o proprio alla funzione Dolby: ho segnalato il tutto al produttore e ripeterò in futuro il test su tutti i prodotti con Precision Detail. Se durante la visione capita di vedere artefatti strani in Dolby Vision, vale quindi la pena disattivare la funzione anche se la possibilità che accada è apparentemente molto bassa: con altri contenuti in Dolby Vision il difetto non si è mai manifestato. Da notare poi che Dettaglio di precisione è disponibile solo con le modalità Dolby Vision IQ e Dolby Vision Personalizzato, non nelle altre (sempre relative al formato Dolby).
Sempre relativamente al Dolby Vision c’è anche un altro rilievo da fare: le applicazioni per lo streaming che supportano il Dolby Vision attivano di base Ultra Smooth Motion, cioè la compensazione del moto. Lo si può controllare facilmente aprendo il menu: la modalità selezionata automaticamente è Standard, una di quelle che aumenta sensibilmente la fluidità. Questo parametro non si può modificare in alcun modo perché la voce è ingrigita: l’utente non ha modo di spegnerla o di scegliere un'altra delle opzioni normalmente disponibili.
Ultra Smooth Motion attivo ma ingrigito con app streaming in Dolby Vision
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Ho segnalato il tutto ad Hisense: un aggiornamento del software è sufficiente per lasciare piena liberà allo spettatore. Restando in tema di Smart TV, la piattaforma VIDAA si conferma molto valida: negli anni è migliorata molto, sia a livello di contenuti sia per quanto riguarda l’ottimizzazione. Le app più importanti ci sono praticamente tutte, da Disney+ a Apple TV+ passando per Paramount+ e gli scontati Netflix, Prime Video e YouTube. Il SoC MediaTek Pentonic 700 fornisce poi un importante contributo: la navigazione all’interno dell’interfaccia e delle app è quasi sempre fluida e piacevole. Si possono riscontrare piccoli rallentamenti momentanei quando si passa rapidamente da un’app all’altra, lanciando contenuti in 4K e HDR, magari passando anche dai menu delle impostazioni nel mentre, ma sono situazioni sporadiche e molto brevi che non pregiudicano il funzionamento.
C'è poi un media-player integrato che supporta praticamente di tutto, sia per i formati audio sia per quelli video. Se per la Smart TV ci sono dunque conferme, un aspetto che mi ha sorpreso è la gestione dei riflessi. In teoria U7N non vanta un particolare trattamento ed infatti Hisense non ne fa menzione nella scheda tecnica. La prova sul campo ha però evidenziato una finitura lucida ma non troppo, capace di ridurre l’intensità dei riflessi rendendoli più sfumati e meno netti. Intendiamoci: non siamo al livello di filtri evoluti ma in questa fascia di prezzo solitamente i prodotti sono praticamene degli specchi e questo Mini LED si discosta dalla massa.
Ho lasciato per ultimi gli aspetti che mi hanno meno convinto: angolo di visione e audio. Come ho scritto nel capitolo sulle caratteristiche, il 55” U7N monta un pannello LCD di tipo VA che deve necessariamente fare i conti con un angolo di visione ridotto, un limite legato proprio a questa tecnologia. Non ci si può spostare troppo dal centro altrimenti i colori virano e anche il nero peggiora. Proprio qui troviamo l’eccezione al buon contenimento del blooming: da posizioni angolate gli aloni si notano decisamente di più.
Per quanto riguarda il sistema audio 2.1, la presenza del subwoofer integrato si fa sentire: c’è un buon impatto grazie ai bassi che ci sono anche se non risultano prorompenti. Purtroppo l’insieme non è così bilanciato, specialmente quando si alza troppo il volume e può capitare di doverlo fare, visto che la potenza non è esuberante. A volumi più alti i medi tendono ad arretrare e il bilanciamento non è ottimale. I dialoghi sono invece abbastanza buoni. Tutto sommato la sufficienza piena c’è ma non di più: sicuramene il comparto audio è inferiore all’ottimo comparto video.
Prima di concludere parliamo anche del gaming: U7N funziona bene anche con le frequenze di aggiornamento più elevate e con Variable Refresh Rate attivo. Riesce anche a visualizzare correttamente segnali a risoluzione nativa con campionamento del colore in 4:4:4, utile per chi collega un PC al TV. La reattività dei comandi è molto buona: abbiamo misurato un input lag di poco inferiore ai 6 ms a 120 Hz e di circa 13 ms a 60 Hz.
CONCLUSIONI E PAGELLA
U7N è un prodotto completo che sotto alcuni aspetti sfoggia qualità sorprendenti: ha una ricca dotazione con tantissime funzioni, una buona taratura di fabbrica e un rapporto di contrasto convincente. C’è qualcosa da limare ancora nei controlli e nel software, ma sono anche evidenti i miglioramenti compiuti da Hisense negli ultimi anni.
Parliamo di un televisore che può dare soddisfazioni anche agli utenti esperti che vogliono uno schermo calibrato al meglio delle sue possibilità. Ottima la Smart TV, tra il più che sufficiente e il discreto l’elaborazione dei segnali audio e video, così come l’uniformità che non è perfetta ma non crea fastidi durante l’uso.
Attenzione all’angolo di visione: essendo un LCD di tipo VA non è molto ampio come da tradizione. È questo l'aspetto più debole insieme all’audio: il sistema a 2.1 canali offre bassi più pieni ma pecca in bilanciamento, specie se si alza molto il volume.
Rispetto ai modelli 2023 c’è stato anche un passo in avanti nei controlli per la calibrazione: sono più semplici da usare e più precisi negli interventi, anche se c’è ancora margine per alcuni miglioramenti. Molto utile la possibilità di intervenire di fino sul gamma, una rarità che qui funziona decisamente bene e torna utile.
Il rapporto qualità-prezzo è molto alto: il TV si trova già a circa 600 euro, una cifra molto bassa se pensiamo alle prestazioni offerte e a quello che si poteva comprare con la stessa somma fino a 2 o 3 anni fa. Se consideriamo il pacchetto complessivo e le qualità espresse, l’acquisto appare molto conveniente ed è pertanto assolutamente consigliato.
La pagella secondo Nicola Zucchini Buriani: voto finale 8,0
- Costruzione: 8,0
- Versatilità: 8,5
- Menu e taratura: 7,5
- Prestazioni in SDR: 8,5
- Prestazioni in HDR: 7,5
- Riproduzione audio: 6,0
- Rapporto Q/P: 9,5
Per maggiori informazioni: sito ufficiale Hisense
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Commenti (13)
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come immaginavo il delta con i tv più blasonati si riduce sempre di più e risparmiare (più o meno) su un tv senza sacrificare troppo la qualità non sembra più una blasfemia.
Per gli HiSense non capisco il VIDAA almeno sui medio-top della loro gamma. GoogleTV fa abbastanza schifo per certi versi (Panasonic ha dovuto trovare una collaborazione molto stretta con FireOS per superare certi limiti) ma io sono rimasto scottato da Samsung che ha abbandonato subito i vecchi tv dopo essere passata a TizenOS ma pure quelli che hanno le prime versioni di Tizen sono rimasti indietro. Per questo ho paura di comprare un TV con un sistema proprietario, per poi trovarmi che non posso installare l'ultima versione di Netflix o di NowTV.
Per ultimo una curiosità. TCL sembra sullo stesso solco di HiSense, anzi fa da apriprista coi suoi miniled che hanno molte più zone. Noto che i pannelli VA sono quasi una scelta obbligata ma c'è un'eccezione: i miniled 75 TCL hanno un pannello ADS invece che VA e nel 2025 dovrebbero uscire i pannelli WHVA. Curioso di capire come vadano i primi (non ho trovato una sola recensione) e soprattutto i secondi per l'angolo di visione. -
Tutto dipende da cosa intendi per blasonati: faccio fatica a pensare che un TV da 800€ possa essere anche solo lontanamente paragonabile a OLED che costano 3-4 volte tanto
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Per gli ADS, essendo praticamente degli IPS, c'è la questione del nero alto e del rapporto di contrasto che per forza di cose risulta ben più basso, comprimendo di conseguenza la gamma dinamica.
In pratica in HDR si fa molta più fatica ad avere una visione pienamente convincente perchése si alza molto la luminanza per avere un picco pieno (1.000 o più nit), il nero si alza di conseguenza e partendo da valori ben più alti di un LCD VA comprime tutte le basse luci.
Si vedono anche molto più facilmente gli aloni del local dimming.
Si può risolvere in parte agendo sul local dimming: alcuni TV lo fanno diminuendo i picchi sulle aree più piccole, come del resto capita anche su questo Hisense ma qui ha più senso farlo perché è un prodotto dal prezzo contenuto, non potrebbe avere comunque molte zone di controllo indipendenti.
Per contro l'angolo di visione è sicuramente più ampio su un ADS/IPS, però se non strettamente necessario quello io mi orienterei sui VA, la differenza si vede anche senza bisogno di misure. -
hisense e tlc, leggendo in giro, a parita di costo, viene consigliato tlc.sara'vero?
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davvero ancora vidaa ? a sto punto preferisco nella stessa fascia di prezzo meglio un Mini LED TCL anche se c'è il fattore IPS davvero negativo...
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Io sono interessato al TCL M8QB 65 che ha 512 zone e pannello VA e si trova a 850€. Attendo il BF...
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La fascia inferiore U6N vedo che è limitata a 60hz. Ci sono altre differenze sostanziali con questa?
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Enzo
/// le applicazioni per lo streaming che supportano il Dolby Vision attivano di base Ultra Smooth Motion ///
Orrore. Lo Smooth Motion a me fa venire il mal di mare, se non è disattivabile spengo il tv e accendo la radio. Terribile. Speriamo che rilascino l'aggiornamento il prima possibile. -
C'è da dire che si risolve facilmente, basta una Fire TV o altre soluzioni analoghe.
Al prossimo Hisense verificherò se l'hanno sistemato nel mentre. -
Originariamente inviato da: Metrino;5288926come immaginavo il delta con i tv più blasonati si riduce sempre di più e risparmiare (più o meno) su un tv senza sacrificare troppo la qualità non sembra più una blasfemia.
Per gli HiSense non capisco il VIDAA almeno sui medio-top della loro gamma. GoogleTV fa abbastanza schifo per certi versi (Panasonic ha dovuto trovare una collaborazione molto ..........[CUT]
I nuovi C765 hanno pannelli HVA Pro