Envy Core Vs Radiance Pro Vs Digifast
Comparativa tra i principali processori video per il Dynamic Tone Mapping, ovvero i due processori puri Lumagen Radiance Pro e il nuovo Envy Core di madVR Labs con il terzo incomodo: il Digifast che è in realtà una stazione multimediale che può integrare la versione "free" di madVR distribuita fino a qualche tempo fa
Introduzione al confronto
Sono anni che sogno un confronto tra processori video, sia quelli integrati nei TV che nei proiettori, soprattutto quelli 'stand-alone', ovvero il Lumagen Randiance Pro, il madVR Envy Core e anche il madVR 'free' che è nel nostro Digifast, il media player che usiamo ormai da anni come riferimento per i test di TV e proiettori in avmagazine (trovate i nostri ultimi articoli sul Digifast in questa pagina). Quello che state leggendo è un primo step di confronto che è stato possibile grazie al supporto di tre partner: Adeo Group che è il distributore in Italia di madVR Envy, Microfast che è l'azienda che produce il Digifast e infine con Even More, l'integratore italiano che installa regolarmente il Lumagen Randiance Pro nelle sue sale migliori.
Il resoconto in video
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SOMMARIO
- Introduzione al confronto
- Il Tone Mapping Dinamico
- Digifast Vs Radiance Pro
- Radiance Pro Vs Envy Core
- Conclusioni
Le variabili in gioco sono così tante che sono stati in molti a cercare di dissuadermi dall'intraprendere questa impresa ma ho insistito, piantando comunque dei paletti ben definiti perché in un confronto del genere ci sono variabili che, se non sono ben considerate, rischiano di falsare il risultato. Variabili che posso riassumere in quattro filoni principali: il primo riguarda il firmware; quello del Digifast è decisamente maturo mentre quelli di Envy Core e soprattutto del Radiance Pro, sono in frequente aggiornamento; dovrò attendere probabilmente il prossimo marzo per una versione definitiva per entrambe le macchine, soprattutto per l'elaborazione dei segnali video Dolby Vision da parte del Radiance Pro.
Il secondo filone riguarda la calibrazione delle tre macchine a confronto, poiché le voci e i parametri che possono essere modificati e che influiscono pesantemente nella qualità d'immagine sono davvero tanti. Il terzo riguarda il software utilizzato per il confronto (sequenze da film più o meno "difficili" o "estreme", come l'inizio del film "Soldado" oppure "The Meg") e il quarto è funzione dei display utilizzati per controllare il risultato. Sono convinto che il massimo sarebbe usare due display identici, fianco a fianco, tarati in modo da avere le stesse identiche prestazioni. Ed è probabile che a cavallo delle feste natalizie farò proprio un test in questa configurazione.
Per questo primo approccio ho effettuato due confronti diversi, in due luoghi diversi e con due videoproiettori ben precisi, utilizzando due ingressi differenti a cui sono stati collegati due dei tre processori video alla volta. Ho usato un JVC DLA-NZ8 per confrontare il Radiance Pro e il Digifast direttamente nella sede di Microfast, il produttore del Digifast con madVR 'free' installato e configurato. Sono stato poi ospite di Adeo Group, distributore di madVR Envy, dove ho messo a confronto un Envy Core e lo stesso Radiance Pro che avevo "sottratto" ad Even More, utilizzando stavolta lo spettacolare Barco Freja, un proiettore nativo 4K con sorgente laser RGB.
Il Tone Mapping Dinamico
Le dimensioni degli schermi dei TV stanno crescendo ad un ritmo sorprendente e il prezzo scende con la stessa velocità. Pensare di poter acquistare un TV da 98" come il TCL 98P749 a meno di 1.500 euro, fino a pochi mesi fa sarebbe stata considerata una follia. Allo stesso tempo, la videoproiezione di fascia media sta mostrando una effervescenza che non vedevo da diversi anni e sta vivendo quasi una seconda giovinezza, complice la disponibilità di nuovi prodotti nella fascia di prezzo più interessante e competitiva, quella compresa tra 4K e 6K euro, ovvero i modelli più interessanti che mettiamo a confronto nel nostro shoot-out, con le prossime tappe a Roma il 6 e 7 dicembre e conclusione a Padova il 13 e 14 dicembre.
Con questi proiettori non è difficile proiettare su schermi da 3 metri di base ed oltre, con una superficie netta dell'immagine in 16:9 che vale quasi il doppio rispetto a quella di uno schermo da 100". Nella videoproiezione c'è però un obiettivo ben preciso: dimensionare il sistema "schermo + proiettore" in modo da raggiungere un picco di luminanza il più vicino possibile a 100 NIT. Ma non basta. Perché non dobbiamo dimenticare che i contenuti in HDR che vengono distribuiti sono pensati per essere riprodotti su TV con picchi di luminanza da 10 e fino a 60 volte superiori.
Per questo motivo, visto che in videoproiezione abbiamo - quando va bene - 100 NIT di picco e non 1.000 o 2.000 (anche di più in alcuni TV), c'è bisogno di una compressione della gamma dinamica e una rimodulazione della saturazione colore. Queste operazioni di compressione e rimodulazione vengono chiamate comunemente Tone Mapping; quando viene effettuato in maniera intelligente, basato sull'analisi della sequenza dei singoli fotogrammi, viene chiamato Dynamic Tone Mapping, d'ora in poi DTM.
In questo confronto ho focalizzato l'attenzione quasi esclusivamente sulle prestazioni del DTM per l'utilizzo con videoproiettori e impostando il picco di luminanza a circa 100 NIT. Non approfondirò quindi le varie peculiarità e differenze tra le varie macchine a proposito di risoluzione e dettaglio, attenuazione degli artefatti, riduzione del rumore, interpolazione dei fotogrammi e gestione dei rapporti d'aspetto e dei sottotitoli. Anche perché non ne sarei venuto più fuori. Cercherò di approfondire tutti gli altri aspetti quando si tratterà di effettuare un test completo del singolo prodotto nel nostro laboratorio.
Digifast Vs Radiance Pro
Da Microfast ho avuto la possibilità di conoscere l'ultima evoluzione del Digifast, con doppio ingresso video e con una configurazione che permette il Tone Mapping Dinamico anche senza madVR. Ho effettuato il confronto tra Lumagen Randiance Pro e Digifast dopo aver installato e configurato madVR 'free', utilizzando le tabelle (madMeasure), ovvero dopo che madVR ha analizzato i vari file per la costruzione delle tabelle di analisi dei contenuti HDR.
Come ho già anticipato, ho osservato il confronto attraverso un eccellente esemplare di JVC DLA-NZ8 che è in dotazione nella sala cinema di Microfast, molto ben calibrato, che illuminava uno schermo fono-trasparente da 120", con luminanza molto vicina a 100 NIT e un rapporto di contrasto nativo molto vicino a 30.000:1. All'ingresso HDMI 1 è stato collegato il Digifast mentre il Radiance Pro, a valle di un lettore UHD Panasonic, alimentava la porta HDMI 2. Il passaggio tra le due immagini non è immediato ma abbastanza veloce per poter effettuare un confronto decisamente attendibile. Tra il software selezionato i classici 'Acquaman', 'A Star Is Born', 'The Meg' e 'The Martian'.
La camera utilizzata per le riprese - una mirrorless Sony Alpha 6400 - ha una gamma dinamica che non arriva probabilmente a 11 stop, mentre la gamma dinamica del proiettore è di 15 stop. Ragion per cui, per avere un mezzo di registrazione attendibile, servirebbe una gamma dinamica di almeno 16 stop. Il tutto senza considerare l'accuratezza dei colori in acquisizione, invero molto bassa per questa Sony, giusto per sottolineare che le immagini a corredo di questo articolo (e del video) vanno presi con le pinze. All'adeguamento del corredo fotografico stiamo lavorando...
In alto il Radiance con 10 ingressi e 3 uscite; in basso il Digifast
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Il Lumagen Randiance Pro è un processore puro, disponibile anche con più ingressi e più uscite, utili anche per gestire sistemi audiovideo complessi. Il Digifast utilizzato è quello del produttore di Inveruno; si tratta principalmente di un media player, con un capiente hard disk integrato ma che può accedere alla maggior parte dei contenuti su NAS. Il nuovo Digifast, anche senza madVR, rende possibile l'elaborazione e il DTM anche da sorgenti esterne, come Apple TV 4K, Amazon FireStick e compagnia. Ho promesso a Microfast che faremo un test anche di questa nuova versione con ingressi ausiliari.
Ho avuto la possibilità di annunciare questo confronto da Microfast con qualche giorno di anticipo su avmagazine (ne ho parlato in questo articolo), invitando le persone ad aggiungersi in una serata all'insegna della comparazione assoluta e al continuo confronto tra tutto quello che veniva osservato da tutti gli ospiti. Una serata davvero esaltante, impreziosita dall'eccellente qualità video (e audio) del sistema residente di casa Microfast e di cui vi avevo già parlato in questo approfondimento...
Il primo dato incontrovertibile è che le differenze tra Lumagen e Digifast sono percepibili praticamente da chiunque. Con le clip selezionate, la qualità generale del DTM delle due macchine è sensibilmente superiore rispetto a quella integrata nel proiettore di JVC, soprattutto in termini di 'tenuta' del bilanciamento del bianco e della saturazione (e tinta) dei colori. Si tratta di differenze piuttosto evidenti che già potete apprezzare nel nostro Roadshow in cui mettiamo a confronto i quattro proiettori e i tre televisori. Trovate maggiori info in questo articolo.
Le differenze tra Lumagen e Digifast sono soprattutto agli estremi della gamma dinamica, quindi bassissime luci e altissime luci, con il Radiance Pro che è più a suo agio nel tirare fuori la giusta quantità di sfumature, dettagli e colore sulle bassissime luci anche quando sembra che non ci sia nulla, il tutto senza "esagerare", senza snaturare quelle immagini che rimangono giustamente scure (o scurissime). Il brevissimo panorama notturno collinare al chiaro di luna, dal film Aquaman, è un esempio perfetto, con il colore della vegetazione ben presente, tanto dettaglio ma senza esagerazioni. Prestazioni di madVR ottime ma se devo indicare un vincitore questo è certamente, anche se di misura, il Radiance Pro.
Sulle alte luci la situazione è molto particolare. La sensazione generale è che madVR sfrutti la dinamica in maniera più "aggressiva" ma anche più piacevole. Le immagini create dal Digifast sono sensibilmente più luminose di quelle del Radiance (la differenza è netta), quindi mi aspetterei una maggiore compressione della gamma dinamica, con conseguente riduzione della tridimensionalità. Questo al contrario non accade! Ed è abbastanza strano. Aguzzando la vista, abbiamo verificato la tendenza di madVR sulle altissime luci ad arrivare al clipping decisamente prima rispetto al Radiance Pro che invece non lo fa praticamente mai.
Per essere più chiari, mentre il Radiance Pro sembra rispettare in maniera fin troppo "ossequiosa" la proporzione e le sfumature di colore che sono nelle altissime luci, il Digifast (e madVR, ovviamente) si spinge talvolta un po' oltre, finendo anche per bruciare qualche particolare. Eppure sono "bruciature" assolutamente marginali, con un risultato che a tutti è piaciuto generalmente di più. Due test piuttosto eclatanti sono arrivati con The Meg e The Martian, quest'ultimo quando il personaggio interpretato da Matt Damon pulisce i pannelli solari dopo la tempesta: l'alone attorno al potente riflesso del sole prodotto dal Lumagen è fin troppo largo e il picco di luminanza è decisamente più basso rispetto al Digifast che produce un alone con un raggio più contenuto.
Radiance Pro Vs Envy Core
Sono arrivato alla sede di Adeo Group la mattina presto, in modo da sfruttare ogni minuto di una giornata molto lunga ma che è volata comunque troppo rapidamente. Perché non mi sono limitato al confronto tra Radiance Pro ed Envy Core ma ho anche visitato la sala cinema con proiettore Barco, pre-decoder Storm Audio, finali e diffusori Wisdom Audio, oltre ovviamente allo schermo Adeo, che è ancora in costruzione e che sarà smontata e allestita al prossimo ISE Europe, in programma a Barcellona tra il 4 e il 7 febbraio prossimi: una sala che vi racconterò in maniera approfondita molto presto.
Tra le quattro sale della spettacolare showroom di Àdeo, ho avuto accesso alla sala cinema principale con proiettore Barco Freja che protetta su uno schermo Àdeo da 4,2 metri di base e sistema JBL Sinthesys in configurazione Atmos con 9.4.4 canali: una delle sale più emozionanti in 25 anni di varie visite sul globo terracqueo. Per l'occasione hanno inserito il Radiance in un sistema che prevede un Kaleidescape, con file ad elevato bitrate e il proiettore Barco Freja di cui, prima o poi, dovrò affrontare un test approfondito.
I ragazzi di Adeo hanno anche programmato il "Control4" in modo che potessi passare da un processore video all'altro molto rapidamente, con la pressione di un solo tasto del telecomando. Una comodità mica da poco. In questo caso ho fatto a meno della produzione di una 3D LUT da caricare sul Radiance, tanta è la linearità del Barco Freja (e vorrei ben vedere). Ad un rapido confronto, le due immagini sono molto vicine ma, come era successo a Inveruno da Microfast, con alcune differenze ben precise e facilmente riconoscibili.
Giusto per la precisione, il Barco Freja è un proiettore con 3 chip DLP a risoluzione nativa 4K, con sorgente laser RGB ma con la quasi totale assenza di speckling, annientata comunque dall'ottimo schermo Àdeo in tessuto. Le prestazioni dell'ottica sono dannatamente superiori a qualsiasi cosa abbia mai visto e il rapporto di contrasto sequenziale che sono riuscito a misurare è di circa 6.000:1: ma con un contrasto intra-frame sensazionale e a cui dovrò dedicare un inevitabile approfondimento.
Per quanto riguarda il confronto tra i due processori, vengono sostanzialmente confermate le prestazioni che avevo visto da Microfast, con qualche elemento in più da considerare sulle basse luci con l'inizio del film Soldado, per le notorie differenze sul livello del nero assoluto tra DLP e D-ILA. L'alto rapporto di contrasto "intra-frame" di tutto il sistema ottico di Barco mi ha aiutato ad apprezzare ancora di più la distanza nella ricostruzione delle informazioni sulle bassissime luci che fa il Radiance Pro.
Per essere più chiari, nella sequenza di apertura del film Soldado, quando l'elicottero accende il faro e insegue gli immigrati, il rapporto di contrasto complessivo osservato sul Barco è sensibilmente superiore rispetto al JVC osservato da Microfast. Questo mi ha consentito di mettere a fuoco ancora di più le differenze che ci sono nei primissimi gradini di luminanza, ancora una volta in favore del Lumagen.
Al contrario, sulle altissime luci e sulla dinamica e la luminanza generale, il nuovo Envy Core ha confermato quello che abbiamo apprezzato con il Digifast, cosa che mi ha sorpreso non poco poiché è vero che i processori real time di madVR Labs hanno sicuramente codice e algoritmi più aggiornati rispetto al madVR che è nel Digifast ma quest'ultimo utilizza le tabelle, analizzando i file da riprodurre in anticipo, semplificando quindi l'elaborazione.
Conclusioni
Questo primo scontro tra processori video è solo un assaggio rispetto a quello che vi proporremo prossimamente, ad iniziare dal prossimo gennaio. Ci stiamo organizzando per un test completo delle tre macchine di riferimento, quindi Digifast, Lumagen Randiance Pro ed Envy Core, tutte e tre con un firmware più recente. Cercherò anche di organizzare uno shoot-out con chi vorrà partecipare in almeno due luoghi, magari con il set-up che ho già anticipato: due TV identici con luminanza di soli 100 NIT e comunque calibrati in modo da essere identici.
Nel frattempo c'è un risultato molto chiaro. Queste macchine permettono di raggiungere prestazioni decisamente superiori rispetto alle elaborazioni integrate nei migliori proiettori, JVC, Epson, Sony et similia. In molti ci chiedono se valgano la spesa. La risposta e sempre la stessa ed è ovviamente questa: dipende! Dipende dal valore del vostro sistema e dalle necessità dei vari utilizzatori. Non consiglierei ad esempio un Envy Core o un Radiance Pro ad un possessore di un Epson EH-TW9400...
Il resoconto in video
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Allo stesso tempo non ho ancora abbastanza elementi per poter consigliare un prodotto piuttosto che l'altro. Potrebbe anche essere che uno dei prodotti sia migliore per proiettori con rapporto di contrasto nativo più basso e invece l'altro migliore per chi invece ha un rapporto di contrasto nativo più elevato. Troppo breve mezza giornata per prendere questo tipo di decisioni. Ma cercherò di arrivarci e prima possibile.
La notizia più interessante è sul prezzo. Il Radiance Pro ha aumentato il suo prezzo in questi ultimi due anni ed è arrivato quasi allo stesso prezzo a cui ora viene offerto il nuovo Envy Core che è disponibile ad un prezzo di 6.990 euro IVA inclusa. Il nuovo Envy Core è quasi identico al 'vecchio' Envy Pro che costava quasi il doppio. dico "quasi" perché con un upgrade di altri 1.000 euro diventa praticamente identico. Per chi desidera il massimo, assieme al "Motion AI", c'è sempre l'Envy Extreme con un costo sensibilmente più elevato.
Il Digifast si difende egregiamente con un prezzo che vale la metà rispetto al Lumagen, offrendo anche funzioni avanzate per la riproduzione di contenuti (è pur sempre un media player) e per la calibrazione audio, aspetti che mancano completamente nei due processori puri. Come stabilità, il Lumagen è il riferimento anche se non piace molto agli installatori per via di un menù di calibrazione giudicato a torto un po' ostico. L'Envy Core ha la GUI indubbiamente migliore e il Digifast propone invece calibrazione e installazione comprese nel prezzo.
... to be continued
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Commenti (4)
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Ullalal wow wow , questo pomeriggio me lo gusto per bene. Top
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ottima iniziativa, che merita un approfondimento e qualche misura a corredo.
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Complimenti al Digifast per la prestazione eccezionale nonostante il costo a dir poco ridotto rispetto ai due contendenti..
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Grazie Simone, ora speriamo che non salti fuori qualcuno a dire che abbiamo taroccato le immagini, anche perché non mancano i testimoni che vi hanno partecipato ...
Non lo dico in modo polemico, ma solo che finalmente, dopo tutto quello che abbiamo dovuto leggere ed ingoiare in questi anni contro di noi ed il nostro prodotto, penso che finalmente possiamo goderci il riscontro positivo e definitivo del nostro impegno e dedizione: evviva la nostra passione resa disponibile per tutti i veri appassionati.
E' talmente banale arrivare dove siamo arrivati noi che per ottenerlo in altro modo bisogna spendere molto molto di più e poi ancora pagare un calibratore audio ed uno video difficili a trovarsi, aggiungendo ancora un'altra spesa che noi offriamo da sempre inclusa nel prezzo.
Naturalmente non siamo perfetti ne esenti da problematiche, anche perché partendo dalla consulenza prevendita ed arrivando a casa del cliente ci esponiamo ad un'infinità di problematiche come nessun altro; come suol dirsi il nostro impegno è massimo, poi per i miracoli ancora ci stiamo attrezzando ...