High End Munich 2022: Krell + MK Sound
Nella sala del distributore tedesco Audio Reference, abbiamo ascoltato un sistema in configurazione Dolby Atmos 11.2.4, quindi con ben 17 diffusori discreti, tutti M&K, con sorgenti Cambridge (e Oppo), pre-decoder Yamaha e amplificazione Krell...
Anche in questa edizione, come in quella del 2019, Audio Reference GmbH, importatore di alcuni marchi di assoluta eccellenza quali Dan D'Agostino, Krell (qualcuno trova connessioni fra i due brand?), Meridian Audio, micromega, Miller and Kreisel, Nordost, Perlisten Audio, Starke Sound, Velodyne Acoustics, VTL e Wilson Audio, occupava la solita prestigiosissima sala d'angolo nell'Atrium, dell'edificio 3, sita al primo piano.
Ognuno di questi marchi necessiterebbe di un denso articolo a sé stante (con più calma intendo approfondire la produzione dei marchi Perlisten Audio e Starke Sound, che sulla carta promettono molto bene); per il momento intendendo continuare nella rassegna delle sale multimediali e multicanale, mi occuperò della stanza in cui si potevano ascoltare gli speaker danesi di Miller and Kreisel (MK Sound) e le note elettroniche americane di Krell.
Questa volta la saletta sembrava più piccola di quella visitata la volta scorsa, circa 2,5 metri di profondità e 5 di lunghezza, ma era stata strutturata in modo 'incredibile'. Malgrado la leggerezza di costruzione (doveva essere montata e smontata in loco) e le caratteristiche di componibilità/scomponibilità, pur contenendo ben 17 speakers e nonostante il volume di ascolto, non si avvertiva alcun tipo di vibrazione, neanche a pressioni sonore elevatissime. Il trattamento acustico posteriore della sala era apparentemente costituito solo da un rivestimento in moquette.
Il sistema era in configurazione 'Dolby Atmos' 11.2.4, quindi con due subwoofer e ben quattro canali a soffitto. A monte di tutto c'erano un lettore universale Cambridge CXUHD e un preamplificatore audiovideo Yamaha CX-A5200. La composizione del set monomarca M&K (distribuito in italia da Videosell) era costituita dai classici 5 altoparlanti principali, 3 frontali (IW150), 2 posteriori IW150T (un modello nuovo, a tre vie), 4 side surround IW150A, 2 back surround, 4 ceiling IW150A e 2 subwoofer X12+, altro modello nuovo, con due woofer in fibra di carbonio in push-pull, con impedenza a 8 ohm collegati in parallelo, uno dei quali posto nella parte inferiore dello speaker, che determinano una impedenza complessiva di 4 Ohm, amplificati con 600 Watt (1200 Watt di picco).
A prescindere dalle varie declinazioni, genericamente gli IW150 hanno una impedenza di 4 Ohm e vengono considerati analoghi al modello S150 usato come monitor in molti studi di produzione musicale e di postproduzione cinematografica: hanno una tenuta in potenza massima di 400 Watt, sono dotati di due midbass da 5.25' e di tre tweeter da 1', con una sensibilità di 90 dB. Al posto del VPJ JVC DLA-N7, questa volta purtroppo (per motivi di spazio e di inquinamento luminoso?) c'era una TV.
I due finali Krell (in Italia distribuiti da Audio Natali) erano in primo luogo il 5 canali dedicato agli speaker base, il modello Krell Chorus 5200: si tratta di un amplificatore a 5 canali con una potenza di uscita di 200 W su 8 Ohm, uno slew rate di 40 V/ms, una corrente di picco di 13.4 Ampere e un assorbimento massimo di 2,1 kw, in Classe A con tecnologia proprietaria iBias. Ma qui veniva interfacciato con speaker con impedenza a 4 Ohm e quindi generava 360 Wrms per ogni canale, una potenza davvero notevolissima per un cabinet così compatto. Il secondo, che aveva tutta l'apparenza di un altro Chorus 5200 con una frontplate diversa, ci è stato accreditato come un 10 canali (i conti tornerebbero, in effetti) e suppongo garantisca prestazioni analoghe. Fatto sta che la grande potenza erogata, coniugata con quel tono profondo e denso, sono i motivi per cui il marchio ancora oggi - pure con una conduzione aziendale diversa - gode di grande credibilità in tutto il mondo.
In ascolto e visione c'era Hans Zimmer Live in Prague, bluray molto interessante seppure tonicamente un po' sbilanciato in gamma bassa e non sempre chiarissimo nei passaggi più complessi, come abbiamo scritto già in una occasione.
L'ascolto che veniva proposto era chiaramente di tipo cinematografico, tendenza muscolare, ma riusciva ad imprimere una forte sensazione di immersività al segnale sonoro: all'improvviso ci si ritrovava proiettati all'interno di una poderosa bolla sonora. I Krell erogavano birra a più non posso che gli MK Sound di volta in volta non si facevano pregare a buttar giù in un colpo solo, molto velocemente e senza fiatare. Il rapporto form factor/potenza erogata era particolarmente favorevole.
Al termine dei due brani proposti pensavo che avrebbero programmato Perl Harbor, in ragione del fatto che in passato gli speaker del marchio erano stati utilizzati in sala mix per la realizzazione della colonna sonora, ma mi sbagliavo di poco, perché ci facevano provare l'esperienza sonora di Midway, e più precisamente la scena del bombardamento aereo delle navi. In un fiat il set, con grande naturalezza, ci aveva fisicamente catapultato sulla coperta della portaerei.
Anche qui, naturalmente, il legame tra i sub e i satelliti (li chiamo impropriamente così, tanto per intenderci) non era perfetto, perché la fisica non è un'opinione, ma nel complesso si è trattato senz'altro di una esperienza intensa, che ha reso palese la possibilità di ricreare in una piccola sala emozioni anche fisiche inizialmente inimmaginabili, considerando le dimensioni dell'ambiente e la prossimità dagli speaker, compatti ma dalla voce solida e ben strutturata.
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