Sintonie AV Expo 2023: il reportage
Il reportage completo di Sintonie Audio Video Expo, che si è tenuto al Palacongressi di Rimini tra il 15 e il 17 settembre, tra i tanti sistemi hi-end, le installazioni home cinema, l'audio stereo e multicanale, l'ascolto in cuffia e gli ascolti guidati
Lo scorso fine settimana, da venerdì 15 a domenica 17 settembre, buona parte della redazione di AV Magazine era al Palacongressi di Rimini, al primo appuntamento dedicato all'alta fedeltà organizzato stavolta da Italian Exibition Group, leader nell'organizzazione di grandi eventi che riunisce in un gruppo di aziende la Fiera di Rimini, vicenza fiere e i relativi Palacongressi: un nuovo inizio per un evento creato da Angelucci HiFi 25 anni fa a Lanciano e che ora punta a diventare un nuovo riferimento nazionale con l'obiettivo di coinvolgere il grande pubblico e anche i settori video, home cinema e l'integrazione dei sistemi.
SOMMARIO
- Introduzione di Emidio Frattaroli
- Introduzione di Fabio Angeloni
- Leica: San Marco, Spectral, Marantz, Bowers
- Sony: Denon, Bowers & Wilkins
- Omega Audio Concepts
- Audio Plus: Marten, Soulution, Tech DAS
- Audio Reference: ProAc, Pass Labs
- HIFIGHT 1: Kef, Hegel, Chord
- OZ-Sound: Air Tight, Diesis Audio
- HiFi United: Octave, Magneplanar
- Marantz Italy: Bowers & Wilkins, Marantz
- Green Sounds (Naim, Focal
- HIFIGHT 2: Cambridge Audio, Dynaudio
- Audio Natali: Magico, D'Agostino, dCS
- Mad For Music: Wilson Benesch, Thrax
- JVC Keenwood: JVC, Kenwood, Lumagen
- Laho': Laho', Antipodes, MSB, VAC
- HIFIGHT 3: KEF Cyrus
- HIFIGHT 4: ATC, Chord
- DML Audio: System Audio, M2TECH
- Faber's Cable - Sound By Hari
- Ascolto in cuffia: Audeze, Yamaha, Focal
- YAMAHA
- Audio Graffiti: Lansche, Atoll, NuForce
- SILENCE LAB
- OMICRON: TAD, Merging, Moon
- Gli spazi statici: Audiomarket, Il Tempio, Albedo etc.
Introduzione di Emidio Frattaroli
La struttura del Palacongressi di Rimini è splendida, con tanto spazio a disposizione, servizi di qualità, parcheggio gratuito, oltre ad una disponibilità di hotel e ristoranti che forse non ha eguali in Italia per densità e prezzi, pari ad una frazione rispetto a quelli che si trovano a Roma e Milano nello stesso periodo. In più, la posizione geografica del Palacongressi è praticamente equidistante tra Roma e Milano, si trova a 2km dalla stazione ferroviaria, a Rimini c'è un piccolo aeroporto con collegamenti tra Palermo e Cagliari e a poco più di un'ora c'è l'aeroporto internazionale di Bologna. L'obiettivo di IEG è portare Sintonie a nuovo riferimento nel panorama nazionale. Il pensiero corre subito all'ultimo Top Audio Video Show del 2012 che si teneva a Milano proprio negli stessi giorni ma in questo senso il lavoro da fare è gigantesco: a Sintonie è necessaria la presenza di aziende video con i TV che sono sempre più grandi, devono esserci i proiettori e i Laser TV, anche il gaming di fascia alta, l'intrattenimento in movimento (settore car audio compreso) e magari anche l'integrazione dei sistemi, la custom installation, con spazio anche per l'arredamento.
Anche le aziende 'audio' dovranno fare la loro parte e cambiare decisamente target, esattamente il contrario rispetto a questa edizione in cui sembrava ci fosse una gara a chi ce l'ha più grosso (l'impianto) e in cui in alcuni sistemi il solo costo dei cavi era ben oltre i 100.000 euro (centomila!). All'interno delle 24 sale suonanti, alcune con più impianti a disposizione, abbiamo contato soltanto tre sale con sistemi al di sotto dei 5.000 euro: Marantz Italy con il sistema Bowers e Marantz, Yamaha con le nuove bookshelf serie NS e i nuovi integrati serie R-N, oltre a DML Audio con i diffusori Sistem Audio e le elettroniche M2TECH. Per completezza di informazione, a piano terra c'era l'esposizione statica di sirgenti e DAC a marchi Lumin e Matrix Audio distribuiti da Il Tempio, alcuni prodotti Marantz, Denon, Naim e Bowers e due esemplari di cuffie Audeze Maxwell invece in funzione nell'area gaming nella sala dedicata all'ascolto in cuffie in cui era possibile ascoltare anche contenuti in Dolby Atmos. In pochissimi hanno polemizzato sul prezzo del biglietto, pari a 15 Euro in prevendita per tutte e tre le giornate, un costo oggettivamente molto basso rispetto agli eventi europei di settore, qui al Palacongressi con pargheggio gratuito.
24 sale suonanti sono tante, almeno dal punto di vista del visitatore. In alcune sale c'erano anche più di tre sistemi diversi, per un totale di più di 50 sistemi suonanti presenti. Anche dedicando solo 20 minuti ad ogni sistema, per ascoltare tutto bastano a malapena tre giornate. Allo stesso tempo 24 sale sono pochissime per accontentare anche soltanto i principali distributori e qui a Rimini ne mancavano ancora tanti tra quelli più importanti, come Audiogamma, MPI Electronic, Tecnofuturo e Pixel Engineering, mentre Suono e Comunicazione, Audio Living Design e Il Tempio hanno erano presenti solo negli spazi statici. Lo spazio a Rimini c'è ma deve essere riempito in maniera intelligente, spingendo distributori, giornalisti e influencer, a creare eventi nell'evento, ascolti guidati e confronti, in modo da non far rimpiangere il Top Audio Video Show e puntare a qualcosa di nuovo e che riesca a catalizzare l'attenzione del grande pubblico.
Introduzione di Fabio Angeloni
Ci sono varie manifestazioni di pregio destinate ad accontentare i palati degli appassionati nostrani dell’audio-video, ma se si vogliono drizzare le antenne sul mercato e si intende risintonizzare i propri gusti, l'indirizzo è solo uno: Sintonie, a Rimini. La città che ospita la manifestazione è splendida e offre opportunità culinarie di ogni genere in cui gustare tante buone pietanze annaffiate da vini solidi e sinceri e senza subire il contrappasso del prosciugamento del proprio conto bancario. Tralascio il clima mite e il bel mare, le piacevoli ovvietà che ogni anno attraggono turisti a frotte. Il Palacongressi, è sontuoso. Spazioso, con soffitti altissimi, risultato di un progetto razionale e attento che ha previsto un largo uso di essenze pregiate e vetro che nell'insieme determinano un look piacevole e contemporaneo, favorendo nel visitatore la formazione spontanea di positive impressioni subliminali. Ovunque ci si trovasse l'umidità era assente in quanto si era sempre rinfrescati da una piacevole lieve brezza di aria fresca, che giovava anche al mantenimento delle temperature dei nostri giocattoli scaldanti.
Nella struttura non si è mai dovuto procedere sgomitando per godere della visione e dell’ascolto delle sale, aspetto da non sottovalutare anche dopo aver archiviato l'epoca delle pandemie. La felice ibridazione di tutti questi generatori di benessere indubbiamente concorreva a generare serenità e buona disposizione nelle migliaia di appassionati che hanno visitato la manifestazione e che ne hanno tratto impressioni positive. Il taglio di Sintonie Audio Video Expo è conservativo, ma al contempo piuttosto innovativo rispetto al passato, forse anche grazie al passaggio di mano della proprietà dal patron Marco Angelucci (comunque rimasto in sella in qualità di coordinatore) a IEG - Italian Exhibition Group, che di fiere se ne intende eccome. Si è infatti assistito all'espansione del video e del multimediale, all'introduzione di una sala di ascolto comparato di cuffie (assente, ahimè, una vera e propria silent disco, che avrebbe potuto costituire un valido argomento per attrarre il mondo giovanile), come anche (era ora!) alla presenza di un inedito corner sul computer gaming. Una camaleontica innovazione nel segno della continuità: da sempre il modo migliore per cambiar pelle senza disorientare troppo il fruitore.
Le sale di grandi dimensioni godevano tutte di un pregiato trattamento acustico nativo curato da Fantoni Group che agevolava l'impresa di realizzare un set ben suonante, mentre le piccole avevano bisogno di correttivi ambientali anche sostanziosi che però i più attenti si erano procurati di portare con sé per installarli in loco. Nell'insieme, anche per gli espositori più piccoli c'era modo di essere presenti con i propri prodotti senza investire cifre da capogiro, mentre i grandi produttori/distributori avevano spazio a sufficienza per poter mostrare una larga fetta della propria gamma di prodotti in ambienti vasti e confortevoli. A parte i soliti espositori illuminati, mancava spesso l'elencazione scritta di quanto presente in sala e non sempre il mediatore tecnologico appariva all'altezza della situazione. In questo senso mi hanno colpito, tra i set audio, la disponibilità a spiegare tipica di Sergio Pozzi di Audio Graffiti che mostrava il finale NuPrime Audio Evolution, lo streamer Atoll Electronique ST300, gli speaker Lansche-Audio 3.2, il piatto AMG Giro MKII, e il pre phono Boulder (aveva lasciato a casa le Kii Audio), ma particolarmente degna di nota è stato anche l’allestimento e la bella programmazione di Matteo Franciullo di Yamaha che presentava un set compatto, bensuonante e dal prezzo umano incentrato sullo streaming receiver R-N2000A (premio EISA) con bookshelf NS-800A e torri NS-2000A.
Con il set presentato da Roberto Pedrazzini nella sala con torri flagship Bowers and Wilkins 603 S3 e di Marantz la fonte CD 60 e l’integrato-streamer 40n (premio EISA smart amplifier) abbiamo ascoltato una registrazione di contrabasso semplicemente devastante per naturalezza timbrica e scena, ma è impossibile tralasciare il nirvana auditivo offerto dalle selezionate macchine di gran pregio di Emanuele Bassetti di Audioplus. Per il comparto multimediale e video era impossibile non rimanere ipnotizzati dal boot di Audio Quality con Francesco Aliotta e il nostro Direttore Emidio Frattaroli che dimostravano un sistema home cinema in configurazione Dolby Atmos 7.3.4 con 7 diffusori Bowers & Wilkins serie 700 S3, speaker a soffitto Bower and Wilkins AM1, 3 subwoofer Velodyne serie Deep Blue e l'integrato da 15.4 Denon AVC-A1H con sistema di calibrazione Dirac. Nella sala c'erano i videoproiettori laser Sony VPL-XW5000ES e VPL-XW7000ES a confronto diretto, supportati dal processore madVR Envy Pro 4K e da uno schermo 3,5 metri base Eclipse ALR 2,40:1. La partenza delle demo prevedeva l'incipit del film 'Top Gun - Maverik', che teneva i presenti incollati alla poltrona... alla velocità di mach 10!
Contrasto e definizione da primato anche nella saletta JVC KENWOOD installata, messa a punto e dimostrata da Gianluca Vignini di Plasmapan, che presentava un set composto dal videoproiettore JVC NZ7 impreziosito dal trattamento del processore Lumagen Radiance Pro 4K e dallo schermo ad alto contrasto Global Commander da 3,11 metri di base in formato 21:9, con cablaggio Ruipro. La palma del mediatore tecnologico par excellence l'ha però saldamente conservata nelle mani il nostro Marco Cicogna con il suo show di un'ora a beneficio dei presenti nel tradizionale, luminoso boot d'angolo di Audio Natali pieno zeppo dei migliori giochi d'alto bordo presenti sul mercato. Lodevole, nel corner del computer gaming, una convincente virtualizzazione Dolby Atmos offertaci da Pablo De Rugeriis mediante un PC cui era collegata la nuova cuffia wireless Audeze Maxwell che visualizzava a schermo colorate demo audiovideo.
Interessante forse notare l’aumentato flusso di pubblico femminile, la presenza di sistemi multimediali wireless con protocolli lossless più sofisticati e stabili, il palpabile superamento della musica liquida rispetto al supporto fisico (vinile escluso) che consentiva ai presenti di chiedere la programmazione di quel certo brano introvabile che veniva però reperito e programmato in un attimo dal mediatore tecnologico, la presenza di qualche set meno stellare e dal prezzo più abbordabile del solito, la demo con il videoproiettore ultracorto/laser TV Leica Cine 1 perfettamente integrato nel mobile che inverava la perfetta simbiosi tra passione per l’audiovideo e la necessità di inserire i nostri ingombranti giocattoli nel salone di casa. Il cruccio? Quegli splendidi diffusori Albedo scollegati e proposti all’ingresso in forma statica! Dal mio modesto punto di vista nessuna sala demeritava, mentre ce n'erano varie da primato, sia nel comparto solo audio che nel comparto video/multimediale: la permanenza in zona dei numerosi collaboratori di AV Magazine non è quindi risultata vana. È peraltro apparso chiaro a tutti che dove si spiegava civilmente cosa fosse presente in sala e che ruolo esattamente giocasse quel certo componente in partita, si assisteva ad un maggiore interesse del visitatore e ad una sua presenza più statica in sala.
Leica: San Marco, Spectral, Marantz, Bowers
Subito dopo l'ingresso, a piano terra e sulla prima grande passegguiata a destra, erano disponibili tre sale e le prime due con installazioni home cinema. La prima è quella con il Laser TV Leica Cine 1 appena presentato, un proiettore a tiro cortissimo con sorgente luminosa trilaser, tecnologia DLP di cui abbiamo già rilevato le prime prestazioni lo scorso maggio in questo articolo.
Stavolta il Cine 1 era integrato in un bellissimo mobile Spectral che integrava anche uno schermo ALR motorizzato Celexon da 100" con salita dal basso e automazione che prevedeva l'accensione e lo spegnimento di tutto il sistema. L'installazione era impreziosita dal divano e dalle poltrone San Marco serie Jazz Home Cinema, con sedili reclinabili elettrici, poggiapiedi, poggiatesta, portabicchieri refrigerati, portariviste, luce LED, porta USB e altoparlanti Bluetooth.
L'installazione audio è stata curata da Audio Quality che ha scelto una configurazione essenziale con integrato home cinema Marantz Cinema 50, quattro diffusori da pavimento Bowers & Wilkins 603 S3, subwoofer Velodyne Deep Blue da 12" e sorgente Zidoo Z9X. La riproduzione audio è stata piacevole e molto divertente, con immagini caratterizzate da un dettaglio molto elevato e un contrasto accettabile anche con luce in ambiente.
Sony: Denon, Bowers & Wilkins
Nella sala Sony, allestita anche questa da Audio Quality, il mio apporto è stato decisamente limitato. Ho aiutato Francesco Aliotta giusto a preparare i due Sony VPL-XW500ES e XW7000ES, i due proiettori a risoluzione nativa 4K (il nostro test è a questo indirizzo) con sorgente luminosa laser fosfori e un rapporto qualità prezzo che ha quasi dell'incredibile: dal primo ottobre, lo 'street-price del modello XW5000ES sarà di 4.990 euro IVA inclusa.
Il prezzo di listino in realtà non cambierà e sarà sempre di circa 6.500 euro ma grazie ad alcune promozioni che si attiveranno a ottobre, alcuni dealer selezionati potranno vendere il proiettore a quel prezzo. I due proiettori illuminavano il nuovo schermo Eclipse di tipo ALR da 3,5 metri di base (6,9 metri quadrati virtuali). Tornando all'impianto e all'installazione, assieme a Francesco ho effettuato una pre-calibrazione del bilanciamento del bianco.
Immediatamente dopo Francesco ha utilizzato il software Color Sapce per la produzione di una tabella di correzione LUT da integrare nel processore video madVR Envy Pro che si è occupato anche del tone mapping dinamico che manca nei proiettori Sony. L'audio prevedeva un integrato top di gamma Denon AVC-A1H con 15 canali amplificati, 4 linee di subwoofer indipendenti e quattro diversi livelli di calibrazione, con Audissey e Dirac. Francesco Aliotta si è occupato della calibrazione Dirac Live che è stata portata a termine in pochi minuti, con risultati ottimi.
Il sistema di riproduzione audio era in configurazione Dolby Atmos 7.3.4 con sette diffusori Bowers & Wilkins serie 700 S3 sul piano orizzontale. In particolare c'era il centrale THM71 S3, le due torri per i canali anteriori 702 S3, le due torri per i canali surround laterali 703 S3 e le due piccole torri per i canali surround back 703 S3.
Per la dimensione verticale c'erano quattro diffusori Bowers & Wilkins AM1 e ben tre subwoofer Velodyne classe Deep Blue: un 15" sulla parete anteriore, un altro 15" sulla parete sinistra e un ulteriore 12" sulla parete di fondo. Come sorgenti abbiamo utilizzato il lettore Zidoo Z9X e un lettore Blu-ray Sony UBP-X700.
Nelle demo effettuate ogni mezz'ora, con breve introduzione di 4 minuti e mezzo per la descrizione del sistema e dei componenti, abbiamo proiettato clip in 4K, HDR e Dolby Atmos dai blu-ray 'Top Gun Maverik', 'Star Wars IX', 'Spiderman', 'A Star is Born' e '007 - No Time To Die', utilizzando il Sony XW7000ES per la maggior parte del tempo, con il Sony XW5000 che è stato usato per la metà della clip di 'Spiderman' e per quella di A Star is Born', in modo da fornire anche elementi di confronto.
Il 7000 forniva 90 NIT con più dettaglio e più contrasto. Il 5000 era poco sotto i 70 NIT, con un po' meno di dettaglio e di contrasto ma grazie al miracolo del processore video madVR Envy, riusciva a farci perdonare l'esagerazione della superficie dello schermo.
Nel primo pomeriggio di domenica c'è stato anche un fuori programma con Gianluca Bocci che ci ha portato una pregevole edizione in cofanetto con doppio CD e doppio DVD Video di 'A Passion Play' dei Jethro Tull, con audio multicanale DTS full rate e stereo 24/96 per un interessante conftronto tra mix stereo e multicanale che ho molto apprezzato. Molto interessante anche il video in 4:3 a scansione interlacciata e il miracolo effettuato da madVR per il deinterlaccio e lo scaling a risoluzione 4K.
Omega Audio Concepts
Sempre a piano terra, subito dopo la sala di Sony, c'è Omega Audio Concepts di cui abbiamo apprezzato negli anni i prodotti che suonavano in vari eventi a Milano e a Roma. A Rimini hanno sonorizzato la sala gigantica del Tempio con tre impianti, tutti straordinari per coerenza timbrica e per scena. In ascolto, nelle volte in cui siamo passati a dare un'occhiata con le orecchie tese, era sempre in funzione il set più grande, con lettore CR/Streamer a tre telai, amplificazione 4 telai serie DNA e diffusori M.U.S.A. (Music Under Silence Accomplishment), gli ultimi nati in alluminio a 4 vie con medioalto in configurazione D'appolito, per 160 kg complessivi e 35 kg di crossover separato. Connessioni Elements.
Il secondo impianto, con un all-in-one Essentiale, pre e finale DAC, bluetooth con storage esterno, diffusori Easy One in alluminio, è destinato ad ambienti piccoli mentre nel terzo impianto che era a sinistra c'era un set con i diffusori con CD DNA doppio telaio, amplificatore monotelaio Assolo in classe AB da 100 watt e speaker Essentiale.
Audio Plus: Marten, Soulution, Tech DAS
L'ultima sala suonante a piano terra è quella di Audio Plus. Più che sala è un loft su due piani in cui Emanuele Bassetti ha sistemato ben tre impianti, tutti con indicazioni precise su componenti e prezzi. Il primo subito all'ingresso con diffusori Kroma Atelier Mini Extreme, integrato Absolare, sorgente Lindemann e cavi Tara Labs e Zensati; prezzo del sistema di circa 32K Euro, cavi esclusi. Sul fondo, dietro la cucina c'è un secondo sistema con diffusori da pavimento Atohm GT3-0 HD, un tre vie e mezzo con quattro altoparlanti e accordo reflex da ben 92 dB di efficienza, mosso dall'ampli Atohm RS700 GT Edition: nonostante il soffitto a distanza siderale, scena alta, precisa e profonda, con timbrica importante, neutrale e ben estesa in basso: un bel sistema da 12.000 Euro, cavi esclusi.
Dopo un paio di bicchieri di prosecco millesimati, salgo le scale assieme a Marco Cicogna e ci domandiamo prima di tutto come abbiano fatto a salire diffusori ed elettroniche al piano superiore, senza ascensore o montacarichi. Ancora più incredibile il risultato, spettacolare sia come timbrica che scena, almeno per il sistema principale. In funzione due diversi sistemi. Il più importante e costoso prevede i nuovi diffusori Marten Septet (113K), finale stereo Soulution 511 (36K), pre Soulution 725 (46K), sorgente digitale Soulution 541 (32K), giradischi Tech DAS Airforce III Premium (37K), con braccio Phantom Elite 12" (15K), testina Etsuro.Urushi Gold (18,5K), pre phono Allnic H7000 (16,3K) oltre a cavi Zensati (70K) per un costo complessivo di oltre 300.000 euro cavi Zensati esclusi (aggiungete altri 70K). Il secondo sistema, che non ho ascoltato, è composto dai diffusori Marten Parker Duo (11K) con pre Alnic L7000 (15,7K) e finale stereo ibrido di Absolare (40K).
Audio Reference: ProAc, Pass Labs
Al piano superiore, sono andato prima di tutto nella sala del distributore Audio Reference, con chiara indicazione dei componenti e anche del prezzo, che esibiva i diffusori ProAc K10 in un impianto analogico con giradischi Bergmann Galder, testina Soundsmith e Pre Phono Aesthetix Rhea, Pre linea Pass Labs XS e finali mono Pass Labs XS 300 Black, un sistema di fascia molto alta, ben installato e che suonava dannatamente bene. all'interno niente ascolti guidati, nessuna introduzione, solo ascolto di musica. Qualità all'ascolto molto elevata e comprensibilmente proporzionale al costo del sistema, invero molto elevato, con scena concreta e profonda.
HIFIGHT 1: Kef, Hegel, Chord
A fianco c'era la prima delle sale del distributore HIFIGHT, anche qui con indicazione chiara dei componenti del sistema, ma non dei prezzi, e degli orari delle dimostrazioni dei tre giorni di manifestazione. Il sistema tutto 'digitale' era basato su lettore CD Hegel Viking, streamer e DAC Chord Hugo TT2 che è anche Roon ready, un pre Hegel P30A, finale sempre Hegel H30A e diffusori Kef Blade Two Meta. Ottime le dimostrazioni con descrizione dei sistema e ascolti guidati. Qualità audio anche qui molto alta, con timbrica e articolazione decisamente sopra alla media. Scena precisa ma poco estesa in profondità.
OZ-Sound: Air Tight, Diesis Audio
Subito a seguire c'è la sala del distributore OZ-Sound in collaborazione con lo studio di produzione musicale Nightingale Studios e l'etichetta discografica Birdbox Records. La sala era molto ben sonorizzata con i diffusori artigianali Diesis Audio Roma Triode coadiuvati da una coppia di sub Bonham Tribute con cono da 21 pollici. Tra le elettroniche, i prestigiosi prodotti a valvole Air Tight con pre-phono ATE-3011 e i due strepitosi finali mono ATM-3211 che erogano fino a 30W in classe A. Ottima la qualità di riproduzione, con scena magari non profondissima ma decisamente precisa, oltre ad un buon controllo in gamma bassa con generosa estensione, sopratutto in basso.
HiFi United: Octave, Magneplanar
Proseguendo il lungo corridoio c'è la sala del distributore HiFi United con due nuovi annunci, il ritorno in Italia dei subwoofer Velodyne e dei diffusori elettrostatici 'quasi-ribbon' Magnepan. Nella sala, senza indicazione dei componenti e senza prezzi, erano in funzione le Magnepan 1.7i, mosse da amplificazione Otave, affiancate da una coppia di Magnepan .7 in esposizione static. In esposizione statica vari sub Velodyne, i diffusori Harbet e Q-Acoustics. Magnepan 1.7i non particolarmente entusiasmanti a cui vorremmo dedicare molto presto un approfondimento.
Marantz Italy: Bowers & Wilkins, Marantz
Nella sala successiva, anche qui senza informazioni stampate sul sistema e sui prezzi, c'era una delle novità più interessanti, anche per il rapporto qualità prezzo: i nuovi diffusori da pavimento Bowers & Wilkins 603 S3, alimentati dall'eccellente integrato Marantz Model 40n (il nostro test è a questo indirizzo). Qualità audio a dir poco sorprendente per estensione, pressione sonora indistorta e scena. Il salto rispetto alla precedente serie sembra netto. Del Marantz 40n abbiamo già detto meraviglie in questo articolo e non aggiungiamo altro. Nella grande sala, esposizione statica delle elettroniche Marantz, Classè e di buona parte della produzione Bowers & Wilkins con le tre attuali serie: 600 S3, 700S3 e 800 D4.
Green Sounds: Naim, Focal
Ancora avanti c'è la sala del distributore Green Sounds dedicata ai diffusori Focal e alle elettroniche Naim, con quest'ultimo marchio che festeggia il cinquantesimo anniversario. Il sistema, anche qui senza informazioni stampate e con una installazione inconsueta e incredibilmente asimmetrica, ruota attorno alle Focal . Suono che mi ha convinto solo come timbrica generale. Scena non pervenuta. Davanti alle sala Green Sounds c'è un'ampia zona con l'esposizione statica di vari prodotti del gruppo che comprende Marantz Italy, Hifi United e appunto Green Sounds, con prodotti a marchio Naim, Rega, Denon, Bowers & Wilkins, Neat Acoustics e molto altro ancora.
HIFIGHT 2: Cambridge Audio, Dynaudio
In fondo al corridoio c'è la seconda sala del distributore HIFIGHT, stavolta in collaborazione con HiFi Record (aka HifiShop). Nella sala c'erano sorgenti ed elettroniche Cambridge Audio, anche con un giradischi, che pilotavano due diffusori da pavimento Dynaudio Evoke 30, un po' asciutte sulle prime ottave probabilmente per la distanza siderale dalla parete di fondo. Su un lato c'erano anche le Dynaudio Focus 50, un sistema amplificato 3 vie con doppio woofer da 18 pollici, DSP e collegamento wireless che mi ha convinto di più. Peccato per le poche informazioni scritte e per l'assenza di ascolti guidati.
Audio Natali: Magico, D'Agostino, dCS
Nella sala ad angolo, adiacente a quella di HIFIGHT c'è il distributore Audio Natali che stavolta ha davvero esagerato: secondo noi, all'unanimità, è stato il sistema con il suono migliore di tutta l'esposizione. Anche se, solo di cavi di potenza, alimentazione e segnale, si superavano ampiamente i centomila euro.
Indicazioni dei componenti ben visibili all'ingresso ma senza il prezzo. In funzione i nuovissimi diffusori Magico S3 mossi dai due finali Relentless EPIC 1600 di D'Agostino, alimentati dal pre Relentless D'Agostino
Tante le sorgenti analogiche e digitali di gran pregio, come il dCS Vivaldi, music server Aurender ACS10 e clock MC10, il registratore a bobine Metaxas Tourbillon e il giradischi Swissonor TD124MkII.
Demo audio a cura di Marco Cicogna con Luca Natali come spalla, sempre esaltanti con momenti di cabaret molto divertenti. Qualità audio da riferimento assoluto oltre alla scena più sensazionale di tutto l'expo (e vorrei ben vedere), a patto però di sedersi centralmente, subito dietro il divano.
Mad For Music: Wilson Benesch, Thrax
L'ultima sala del corridoio principale è quella del distributore Mad For Music, dove ho ascoltato con somma soddisfazione le Wilson Benesch Discovery, un due vie e mezzo da pavimento con quattro altoparlanti, doppio woofer da 17" e cabinet ibrido in alluminio, acciaio, legno e carta compressa ad elevata densità. Gli eccellenti diffusori erano pilotati dal nuovo integrato modulare Thrax Ares MK II con amplificazione dual mono, stadio phono integrato e DAC opzionale. Audio solido e preciso con scena precisa e profonda il giusto; timbrica un po' asciutta sedendo sul divano ma più concreta avvicinandosi al fondo. Sistema da riascoltare con più tranquillità.
JVC Keenwood: JVC, Kenwood, Lumagen
Nella terza sala dedicata all'audiovideo, oltre alla presenza di eleganti speaker anteriori filiformi Harman Kardon Radiance 2400 wireless, il pezzo forte era senza dubbio la parte video, con sorgente Oppo UDP-203 4K collegata al processore video Lumagen Radiance Pro 4242, fresco di sostanzioso upgrade firmware, videoproiettore laser JVC, l'NZ7 di cui abbiamo parlato in questo articolo e schermo ALR 'Global Commander' con rapporto d'aspetto in 21:9 da 3,11 metri di base. La saletta non era strutturalmente felice, in quanto stretta e profonda, ma Gianluca ha saputo customizzarla al meglio posizionando un tappeto scuro subito sotto lo schermo e tre quinte strategiche per lato, di colore nero, che riuscivano ad esaltare ulteriormente l'altissimo contrasto nativo prodotto dal videoproiettore. Il soffitto era bianco, ma era posto talmente in alto da influire poco sul risultato finale.
La rete elettrica era trattata con trasformatore di isolamento bilanciato Plixir modello Elite BAC 400 (watt), i cavi HDMI erano Ruipro 8K mentre il rumore elettrico prodotto dal JVC, dal Radiance e dai distributori di alimentazione era drenato dalle scatole di terra svedesi di Entreq. In programmazione c'era sempre e solo un film del 2019 di quel genio di Ang Lee, "Gemini man" con Will Smith. Lee è qui al secondo esperimento su pellicole ad alto frame rate (HFR) 120 fps, iniziato con Billy Lynn: la nitida fluidità che dona alle immagini l'HFR è davvero qualcosa di esaltante, anche se viene criticata da parte di chi, abituato ai 24p, mal la sopporta e la scambia per un effetto soap opera.
Come spigolatura aggiungo che al botteghino è stato un flop, che in solo qualche decina di cinema americani è stato proiettato a 120p, mentre nei restanti a 60p. Sia come sia, installazione attenta, software, processore e qualità intrinseche del videoproiettore hanno indubbiamente contribuito ad una resa visiva strabiliante, in particolare per contrasto e nitidezza, dovendo considerare la non enorme riserva luminosa dell'NZ7, che ha carpito l'attenzione anche dei più distratti che finivano col fiondarsi in sala per comprendere meglio la portata dei singoli fattori che concorrevano a realizzare quell'eccellente risultato finale.
Laho': Antipodes, MSB, VAC
Nella sala del giovane produttore bergamasco Laho', specializzato in diffusori ad alta efficienza, c'erano le nuove FuturA7, un due vie dall'estetica molto personale da ben 97 dB di sensibilità, con woofer da 15" e driver della via alta da 1,4" con membrana in alluminio. Purtroppo non sono riuscito ad ascoltarle; lo farò al Gran Galà di Milano, il 21 e 22 ottobre. Ho sentito invece il sistema Oxygen, un tre vie con due driver a compressione per il medio-alto, rispettivamente da 2" e 1", completati da un woofer da 10" e con sensibilità del sistema di ben di 100 dB. L'emissione è completata in basso da ben due subwoofer B15 con woofer da 15", incrociati con i 'satelliti' con un taglio a 24 dB ottava.
Quello che ho sentito mi è piaciuto moltissimo, come scena, timbrica e dinamica generale. Ho apprezzato anche l'incrocio e l'allineamento temporale con i due subwoofer, almeno dalla posizione centralissima e in prima fila in cui ero seduto. Tra le elettroniche presenti ho riconosciuto il server musicale K22 di Antipodes, lo strepitoso Discrete DAC di MSB con doppia alimentazione e il finale valvolare stereo VAC Signature 200iQ che ha lavorato quasi a riposo viste le sensibilità in gioco: una serie di elettroniche dal prezzo molto elevato con qualità costruttiva e prestazioni di gran pregio.
HIFIGHT 3: KEF Cyrus
La sala più piccola del distributore HIFIGHT è stata allestita in collaborazione con il punto vendita Reggio HiFi con un ottimo sistema basato sui diffusori KEF R3 Meta su stand S3 ed un sistema di elettroniche Cyrus serie XR con lettore CDi-XR, streamer Stream-XR, preampli Pre-XR, finale Power-XR, alimentatori PSU-XR, quasi tutto su rack Cyrus Hark III e cablaggio Chord. Sala un po' stretta, come quella di Yamaha e Audio Graffiti, per intenderci e che non siamo mai riusciti ad ascoltare perché le posizioni ideali d'ascolto erano sempre occupate ogni volta che siamo passati. Ottime le info all'ingresso ma quasi senza demo e ascolti guidati.
HIFIGHT 4: ATC, Chord
Nella sala più grande del distributore HIFIGHT erano in dimostrazione i diffusori ATC SCM150 in versione passiva, 150 litri con con woofer da 15", mid a cupola da 3" e tweeter da 1" con ben 91 dB di sensibilità, alimentati da un sistema con due sorgenti digitali Chord Electronics (il DAC Dave e lo scaler Hugo M Scaler), preamplificatore Chord Ultima Pre, finali di potenza mono Chord Ultima e cablaggio Chord. Una sala gigantesca che suonava in maniera strepitosa quando era piena di gente, almeno dalla mia posizione di ascolto, decisamente centrale e in seconda fila. Informazioni sul sistema all'ingresso e orari per demo e ascolti guidati. Bravi.
DML Audio: System Audio, M2TECH
Nella grande sala del distributore DML Audio di Sant'Arcangelo di Romagna, che giocava quindi in casa, c'erano parecchi sistemi funzionanti, quasi tutti attorno ai diffusori attivi System Audio. Il sistema più importante era con le SA legend 60.2 silverback, un sistema a 4 vie in sospensione pneumatica, DSP aggiornabile e compatibile WiSA con il suo HUB, accessori ANTI NOISE per il trattamento del segnale.
Sull'altro lato della sala c'erano le System Audio SA legend 40.2 silverback, sempre 4 vie in sospensione pneumatica con DSP aggiornabile e ricevitore WiSA integrato, con un sistema di elettroniche analogico e digitale con giradischi Notthingam Space Deck con testina Rega Ania, streamer 3D LAB, oltra a pre-phono, pre e DAC M2TECH, accessori di alimentazione Galactron e ANTI NOISE.
Sul lato più lungo della sala c'erano tanti altri prodotti in esposizione più o meno statica. Dico più o meno poiché quasi tutti erano comunque in dimostrazione, come i diffusori System Audio Silverback 1, vincitori di un premio EISA come miglior diffusore wireless 'on-wall', l'integrato stereo Galaktron MK-2060 e i diffusori System Audio serie Saxo di tipo passivo. Una sala molto coinvolgente, con parecchie soluzioni, con prezzi molto interessanti e con alcune novità che celebravano l'inizio della distribuzione delle elettroniche M2TECH di Marco Manunta. Molte le informazioni scritte, operatori sempre disponibili, ascolti guidati e tanta buona musica. Bravi Bravissimi!
Sound By Hari - Faber's Cable
Nella sala del distributore sloveno Sound By Hari abbiamo ascoltato uno dei sistemi più interessanti, almeno per le prestazioni pure. Il set, composto da piatto Vertere MG1 con alimentazione Imperium, braccio Vertere SGTA, testina Analog Relax EX500, fono FM223, pre linea FM 268C, finali FM 111 impreziosito dalla bella voce delle Zellaton Plural Evo ci è apparso equilibrato e particolarmente neutro, anche se le caratteristiche soniche della sala non hanno aiutato a presentarlo al meglio delle sue possibilità. Nella sala c'era anche Fabrizio Beretta che è un'autorità riconosciuta nel settore audio, non solo perché ingegnerizza e costruisce i suoi Faber's Cables, ma anche per essere chiamato dai boot più prestigiosi dell'High End monacense ad effettuare le fasature delle elettroniche, compito cui peraltro assolve senza alcuna strumentazione, ma semplicemente ad orecchio.
In tempi di vinile imperante, nella sala si poteva apprezzare l'effetto dell'applicazione di 4 diverse curve RIIA grazie al suo ormai celebre Pre phono jfet GM_phono, ulteriormente sviluppato e ormai giunto alla release 3. Fabrizio, con pazienza e passione, ha proposto varie incisioni, per ognuna delle quali, in diretta e con switch immediato (l'unico modo per non rimanere preda della suggestione), ci venivano fatte apprezzare le differenze. Io e il collega Fabio Sacchieri abbiamo entrambi preferito ogni volta la curva RIIA da lui proposta, la cui importanza era stata a suo dire sottovalutata dagli ingeneri in fase di scelta iniziale, ma che applicata a posteriori donava una udibile maggiore spazialità al suono e al contempo una invidiabile compostezza sonora, fattori che coesistono con grande difficoltà.
Ascolto in cuffia: Audeze, Yamaha, Focal
Particolarmente interessante ci è parsa l'innovazione della sala di ascolto cuffie. Poco tempo dopo ci siamo resi conto che si trattava, in realtà, di un cuffiodromo da competizione dove si aveva modo di ascoltare con calma molti prodotti diversi (Audeze LCD-2C, Focal Bathiys, Erzetich Phobos V2021, Yamaha e Denon solo per citarne alcuni) e molti pre/DAC dedicati (Cambridge CXN, Volumio Primo, Chord Mojo 2, Hugo TT2, Viva Egoista a valvole, Weiss DAC 501, Naim Uniti Atom headphone edition). Da rilevare che i modelli presenti offrivano anche il collegamento wireless, ma per motivi logistici e pratico-qualitativi si era deciso per la connessione cablata.
Ho trovato questa esperienza sensoriale davvero suggestiva, in quanto il mediatore tecnologico presente in sala consentiva di ascoltare lo stesso brano con diverse combinazioni DAC/cuffia, il modo migliore per farsi un'idea delle diverse tecnologie e filosofie costruttive. In fondo alla sala era stato installato un corner videogiochi multischermo dove, come detto in apertura, un altro mediatore tecnologico mostrava alcune delle ultime uscite presentate sul mercato e/o offriva ascolti in Dolby Atmos virtuale grazie ad una cuffia Audeze Maxwell.
YAMAHA
Il suono del marchio del triplo diapason non finisce mai di stupire. Nella sala Yamaha, purtroppo non trattata acusticamente, abbiamo ascoltato varie combinazioni tra i nuovi integrati stereo con streamer R-N2000A ed R-N1000A, sia con le torri NS-2000A - vecchia e apprezzata conoscenza - sia con i nuovi bookshelf NS-800A, di cui molto presto forniremo un approfondimento. Alternando l'ascolto delle torri NS-2000A con le bookshelf NS-800A ci siamo resi conto del fatto che ognuno dei due speaker aveva qualcosa che intrigava. Il suono delle 2000 ormai lo conosciamo e lo apprezziamo, ma in questo ambiente le 800, come ovvio meno dotate in gamma bassa, sembravano superare con stile i problemi ambientali e proponevano una lettura più neutra, con una scena decisamente profonda e ben disegnata.
Il collega Fabio Sacchieri chiedeva di poter ascoltare Keep di Daniela Andrade, dove appariva evidente la grande capacità del set di raggiungere una estensione in alto davvero rimarchevole. La scena rimaneva sempre meravigliosa. Dopo questo ascolto proponevo dei Submotion Orchestra, "Variations", pezzo difficile ed anche "rognoso", utile per valutare meglio la gamma bassa. Naturalmente il risultato alle bassissime frequenze non era lo stesso ascoltabile in impianti supertop, ma l'eccezionalità di questo set è dovuta alla innegabile capacità di offrire una riproduzione corretta e, aggiungo, ad una frazione del costo di quegli impianti, al punto da poterlo considerare davvero abbordabile. Chi ha poco spazio, tiene al WAF e non vuole spendere una fortuna, trova qui il match perfetto rispetto alle sue esigenze!
Audio Graffiti: Lansche, Atoll, NuForce
Nella sala del distributore Audio Graffiti, c'era il patron Sergio Pozzi per illustrare ai presenti con competenza e passione le macchine del suo set. La sala non era di quelle nativamente trattate da Fantoni Group e non facilitava il compito. Il set era composto dal piatto AMG Giro MKII con pre phono Boulder 508, dallo streamer Atoll Electronique ST300 Signature (con convertitore interno e ingresso Evo 2 analogico) e NuPrime Stream 9, dal preamplificatore/DAC NuPrime Audio 2 Evolution, dal finale stereo in classe D NuPrime Audio Evolution STA e dagli speaker Lansche-Audio 3.2 (2 vie e mezzo con woofer floor firing e il famoso tweeter al plasma), cavi MIT SL39 usati in biwiring.
Da Le nuvole di De André in vinile ci veniva proposto il brano che intitola il long playing e poi Ottocento. Passati allo streamer, il collega Fabio Sacchieri chiedeva di programmare Creep, di Daniela Andrade. La gamma medio alta emergeva prepotentemente, cristallina ma non forzata. Per contrappasso, subito dopo chiedevo di programmare, dei Submotion Orchestra, "Variations", un brano che scende piuttosto in basso e per molto tempo. Il set non si scomponeva affatto.
La classe D interpretava la musica in modo particolarmente neutro e le Lansche-Audio seguivano con diligenza e senza fiatare, sempre orgogliosamente esibendo il loro unico "occhio polifemico" luminoso rosaviolaceo. In quest'ultimo brano la poderosa gamma ultrabassa appariva forse lievemente indietro, ma si trattava di nuance che andrebbero verificate in un ambiente con una acustica diversa da quella - non eccelsa - offerta dalla sala in questione. Compostezza, neutralità, potenza, rigore: abbiamo molto apprezzato le interessanti doti del set installato nella sala dell'importatore delle meravigliose Kii Audio.
SILENCE LAB
Nella sala di Silence.lab, la giovane azienda guidata da Giuliano Re che progetta e realizza sistemi di altoparlanti prodotti rigorosamente in Italia, presentava quattro novità. C'erano il bookshelf a tre vie M200.3, il diffusore a 3 vie e due box in sospensione pneumatica M250.3, la versione a 6 canali amplificati dell'A-DSP8BT denominata A-DSP8BT-6ch DSP con amplificatore 6 canali in classe AB 50 watt bluetooth e app, infine il nuovo finale a 6 canali A6.300 da 50 watt per canale in classe AB. Interessante notare che a livello costruttivo, nei nuovi amplificatori la tecnologia in classe D è stata sostituita con quella in classe AB: per i clienti che avessero acquistato macchine con a bordo le precedenti versioni in classe D è possibile ottenre l'upgrade in forma completamente gratuita!
Il set base, non presente in fiera, composto dal 4 canali DSP8BT con i diffusori M165.2 costa 5.900€. L'impianto presente in sala, con A-DSP8BT-6ch che pilotava le M200.3, viene invece 7.000€. L'impianto con l'HDSP10 collegato all'A6.300 che controllava le M250.3 ha un prezzo di 9.900€. Parliamo di set completi, ad eccezione della sorgente usata in sala, un FiiO. Ci venivano fatti ascoltare prima Musica Nuda e poi La canzone di Marinella. Siamo di fronte a un costruttore che promette bene, se continuerà a coniugare abilità costruttiva e prezzo, cercando di tenere conto in futuro delle caratteristiche acustiche delle sale presenti in fiera e ripristinando le funzionalità del sito internet. A presto, per un approfondimento.
OMICRON: TAD, Merging, Moon
Fondata nel 1998 da Mauro Mauri, Omicron Group produce meccanismi ingegnerizzati e costruiti in Italia, coperti da brevetto, pluripremiati e destinati ad assorbire le vibrazioni di tutti i nostri giocattoli, compresi i cavi. La sala ospitava un set di assoluta eccellenza, composto da disc player Technical Audio Devices/TAD D1000TX e speaker The Evolution Two E2-WN, DAC Merging Hapi MKII, amplificatore integrato Moon 700i, music server/streamer Think Digital Audio Stage. Presenti in forma statica i diffusori Mia. Purtroppo, non essendo stati previsti ascolti comparati e in assenza di un mediatore tecnologico che spiegasse al pubblico il funzionamento dei prodotti, non siamo stati in grado di esprimere un giudizio compiuto. Tutto quel ben di Dio suonava eccome (ci mancava altro, visti i componenti), ma sull'effetto dei motori Omicron possiamo solo fornire un dato del tutto soggettivo, ovverosia che in passato li ascoltammo e ci convinsero al punto che Claudio, un collaboratore esperto e con orecchie funzionanti che gravita da anni nell'universo di AV Magazine, ne acquistò una coppia da porre sopra i propri speaker. Dopo anni, la coppia troneggia ancora sulle sue torri anteriori!
Gli spazi statici: Audiomarket, Il Tempio, Albedo etc.
A Sintonie Audio Video Expo c'erano anche delle zone con esposizione 'più o meno' statica dei prodotti. C'erano alcuni operatori per la rivendita di dischi, soprattutto in vinile, come MA Recordings e Abeat Records, c'erano poi alcune aziende che non hanno trovato spazio nelle sale, come Audio Living Design che mostravano i diffusori Albedo, Suono e Comunicazione che mostrava le elettroniche Klimo e i diffusori Broadmann e Kudos.
Tanto spazio anche per gli accessori di ArtigianAudio e Crystal Rack, gli spazi di HiFight con prodotto Ruark Audio, Norstone e MoFi, quest'ultimo con l'esposizione del premio EISA come miglior diffusore da stand per il PointSource 8. Spazio anche ai bellissimi e robustissimi case in vetro e acciaio di Techa TV per rendere quasi qualsiasi display anche a prova di pioggia.
Presente anche Il Tempio, distributore siciliano - tra le altre cose - delle elettroniche a marchio Lumin e Matrix Audio, con prezzi estremamente aggressivi di cui venivano mostrati i prodotti più interessanti.
Sempre nell'area dedicata all'esposizione statica dei prodotti, abbiamo incontrato Carlo Zanotti di Audio Marketing, distributore dei giradischi Hi-End Audio Signature, con la quasi totalità della produzione in visione, dal 'piccolo' Maximus al nuovo modello Ascona da ben 58 kg, con tre motori e che può montare fino a tre bracci (da 9", 10" e 12").
Concludiamo con un video con i nostri commenti e giudizi su vari elementi di Sintonie Audio Video Expo, senza dimenticare di lasciare i nostri suggerimenti sia agli operatori che ai visitatori, consigli che il più delle volte sono utilissimi anche per affrontare i prossimi appuntamenti che quest'anno saranno piuttosto numerosi. vi segnaliamo anche la nostra playlist su youtube con tutti i video che riguardano Sintonie.
Per maggiori informazioni: www.sintoniehifi.it
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Commenti (4)
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Complimenti, reportage strepitoso, sembra quasi di esserc stati.
Davvero ben fatto. -
Esaustivo.
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Confermate o è un refuso ?
dal primo ottobre, lo 'street-price del modello XW5000ES sarà di 4.990 euro IVA inclusa
Online non ho trovato prezzi al di sotto dei classici 6.000 € -
Manca un mese e nessuna notizia.
Niente edizione 2024?
Tutto finito?
Che peccato!