Interstellar in Blu-ray Disc
In alta definizione arriva la discussa opera fantascientifica di Christopher Nolan, disponibile da questo mese in formato Blu-ray Disc in edizione 2 dischi + copia digitale: l'analisi accurata di Cineman ed Emidio Frattaroli sulla qualità audio e video dell'edizione firmata da Warner Home Video
Il giudizio di Emidio Frattaroli
Un paio di esempi della buona qualità delle inquadrature in 65mm sebbene con dettaglio moderato
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Dopo appena cinque mesi di attesa dall'uscita al cinema, la nostra analisi del Blu-ray Disc di Interstellar arriva sicuramente un po' in ritardo rispetto a molte altre recensioni online, sia per colpa di Warner Home Video, sia per la volontà di eseguire un attento lavoro di analisi su tutti gli aspetti della qualità audio e video, soprattutto per verificare tutte le ipotesi fatte lo scorso novembre, in particolare sulla scarsa qualità della produzione (bassa risoluzione, errori di messa a fuoco, etc) e di parte della post produzione dell'ultimo lavoro di Nolan. Prima di iniziare con la mia analisi di questo blu-ray Disc è necessaria una premessa: Interstellar è un buon film e vale la pena di essere visto, soprattutto nel formato Blu-ray Disc che porta con sé le sequenze catturate in formato 65mm IMAX a tutto schermo, ovvero in con rapporto d'aspetto in 16:9, quindi con poche rinunce rispetto alle proiezioni in 70mm a 15 perforazioni.
Il film
Un altro paio di esempi in cui risoluzione e dettaglio sono nettamente in secondo piano
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Della qualità artistica ho già parlato nel nostro articolo a sei mani pubblicato lo scorso novembre (il mio contributo inizia da pagina 9). Posso aggiungere, dopo aver visto altre tre volte Interstellar in Blu-ray Disc (sopratutto in lingua originale), che avrei dato a questo film un voto ben più alto se soltanto Nolan si fosse fermato poco dopo le 2 ore e 18 minuti, ovvero subito dopo la straordinario "crescendo" di quasi mezz'ora, quasi tutto in formato IMAX. Tutto quello che succede dopo le due ore e 18 minuti, non riuscirò mai a digerirlo. Se non avessi ancora quelle poche nozioni di fisica che mi hanno insegnato al liceo, se fossi stato completamente ignorante in materia, probabilmente avrei accettato QUASI tutto quello che succede dopo. Evidentemente Nolan contava anche su questo. E invece, nel mio caso, vince l'irritazione per la relatività che funziona a "singhiozzo" e il voler ignorare alcuni elementi di fisica elementare. Per chi volesse approfondire gli argomenti, segnalo la discussione dello scorso novembre, disponibile a questo indirizzo ma attenzione agli spoiler.
Qualità audio
Alcune delle immagini relative alla registrazione della colonna sonora, dai contenuti speciali
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La colonna sonora di Hans Zimmer, benché si basi quasi esclusivamente su due temi che si ripetono più e più volte lungo tutto il film, è tra le cose più belle che ho ascoltato recentemente. Ho apprezzato in particolare il devastante fragore dei tanti registri dell'organo - utilizzati contemporaneamente - nelle sequenze più concitate, come quella della partenza (tempo 0h:41':40"), oppure quella dell'esaltante attracco con l'Endurance (2h:10':00") e anche le soluzioni per scandire il passare del tempo (0h:44':50", 1h:08':30", 2h:01':30"). Per ascoltare con soddisfazione la colonna sonora e i registri più bassi dell'organo sono necessari sistemi home theater ben dimensionati. I dialoghi invece in alcuni momenti sono in secondo piano, al limite della comprensione, soprattutto per la lingua inglese. La traccia in lingua originale è comunque da preferire. Per gli appassionati di musica, segnalo il breve documentario sulla colonna sonora che si trova tra i contenuti speciali: da non perdere.
Qualità video
tre esempi con immagini molto scure; a sinistra un'inquadratura con negativo 65mm,
al centro un'inquadratura in 35mm sotto-esposta e con molto rumore, a destra sempre 35mm
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Lo scorso novembre, durante le varie visioni del film in 70mm a 5 perforazioni all'Arcadia di Melzo, in digitale IMAX 2K a Pioltello e anche in digitale "normale" con proiettori 2K e 4K in altre sale di qualità, avevo già molti elementi per sostenere che l'uso del negativo 65mm fatto dalla coppia Nolan e Hoytema fosse una vera cialtronata per i molteplci errori di messa a fuoco e per la qualità generale delle immagini e della color correction. L'edizione in Blu-ray Disc è una conferma poiché non sarà difficile confrontare i pochissimi fotogrammi in cui risoluzione e dettaglio siano accettabili, con quelli di altre produzioni analogiche e digitali, anche in formato IMAX. Giusto per citare un esempio, provate a confrontare la ricchezza di sfumature e di risoluzione, la qualità della fotografia e la precisione maniacale della messa a fuoco di Oblivion (anche nelle inquadrature con diaframmi più esasperati e con profondità di campo a "sottiletta"), un film girato in digitale e con post-produzione in formato 2K. Come esempio delle migliori produzioni IMAX , provate invece con la maestosità delle immagini di Mission Impossible - Ghost Protocol. Al confronto, buona parte delle inquadrature di Interstellar sono un vero e proprio disastro, con messa a fuoco a singhiozzo anche all'interno della stessa sequenza.
A sinistra una delle inquadrature con messa a fuoco sui capelli; a destra uno dei fotogrammi più corretti
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Un "buon" esempio è la sequenza sul Prof. Brand, che inizia da 1h:31':36" con una messa a fuoco abbastanza decente ma che continua in modo disastroso, con il piano di messa a fuoco che si sposta pian piano in cima alla testa, poi torna sugli occhi, poi di nuovo oltre la fronte... Stessa situazione nella coinvolgente sequenza al tempo 2h:40':28" che non commenterò per evitare spoiler ma che almeno nella penultima inquadratura c'è quasi un intero secondo in cui la messa a fuoco è decente per l'intero viso dell'attrice (2h:41':46"), bocca compresa. Agli errori di messa a fuoco si agiungono alcune scelte che sinceramente non ho compreso e che non mi sono piaciute. Ad iniziare dalle sequenze in cui la camera IMAX è stata utilizzata come una GoPro. Qualcuno dovrebbe suggerire a Hoytema di usare per la prossima occasione una GoPro vera, magari a risoluzione 4K. Se poi avesse bisogno di sfocare un po' il risultato, di aggiungere un po' di grana e di bruciare le alte luci, potrebbe sempre fare tutto in post-produzione.
Un esempio delle sequenze con e senza vignettatura a partire dal minuto 9
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Altra caratteristica che non capisco è l'evidente vignettatura che c'è in alcune sequenze. Ad esempio, dal tempo 41':05" in poi la vignettatura c'è solo in alcune inquadrature e non si capisce il perché. I maligni dicono che sia anche questo un errore a causa di diaframmi esasperati, con l'impossibilità di poter rimediare in post-produzione per "precise scelte stilistiche" (fonte imprecisata) che fanno parte della lavorazione completamente analogica del formato IMAX. In alcune occasioni non ho capito il senso con cui hanno scelto quali sequenze girare in 35mm e quali in 65mm. In buona sostanza, secondo me l'uso del 65mm in questa produzione, al netto della scarsa qualità d'immagine generale, in alcuni casi è completamente inutile ed è probabilmente frutto di una precisa operazione di marketing architettata proprio da IMAX per ridare un po' di lustro alle sale del circuito. L'alternanza del cambio di aspetto tra 2,39:1 e 1,78:1 in alcuni casi è fastidiosa. In generale, le sequenze dei momenti più spettacolari sono in 65mm. Non mancano però sequenze IMAX con dialoghi, girate anche in spazi ristretti come all'interno delle navicelle spaziali, con profondità di campo ridottissima, spesso con gravi errori di messa a fuoco. In generale la superiore compattezza e la grana più sottile (quasi assente a dire il vero) delle sequenze in 65mm più luminose e con inquadrature più ampie, ricche di risoluzione ma con dettaglio moderato, portano la qualità video del Blu-ray Disc di interstellar a livello delle migliori produzioni digitali come Oblivion. Il problema è che il tempo complessivo di queste sequenze con qualità video elevata è quasi trascurabile rispetto alla durata del film. I colori sono generalmente poco saturi, con dominante giallastra (in alcuni casi pregiudica anche la naturalezza dell'incarnato) per le sequenze girate sulla terra e più fredde per quelle nello spazio e in altre location. La compressione è buona con pochi artefatti e con evidenza solo di qualche solarizzazione in alcune scene più difficili. Segnalo anche l'assenza di edge enhancement.
Contenuti extra e conclusioni
Il disco dedicato ai contenuti extra è molto interessante e l'ho letteralmente divorato. Ho apprezzato moltissimo i racconti sulla produzione generale, sugli effetti speciali con largo utilizzo di modelli anche in scala 1:1 e con scarso impego di computer grafica. Quello che mi ha affascinato di più è il breve documentario relativo alla colonna sonora e alle registrazioni nella Temple Church di Londra, con l'organo Harrison & Harrison restaurato nel 2013. Il giudizio complessivo per il Blu-ray Disc di Interstellar è più che positivo ed è un titolo che vale la pena di essere acquistato ma rimane a distanza siderale da capolavori artistici come 2001 Odissea nello spazio o pregevoli realizzazioni tecniche come Oblivion. Se pensate che l'uso di pellicola 65mm IMAX porti qualche vantaggio in termini di qualità video, lasciate perdere. Spero soltanto che Interstellar sia uno dei titoli che verranno rieditati in Blu-ray 4K: sarà davvero spassoso fare i confronti con la versione Blu-ray HD. Non vedo l'ora.
La pagella secondo Emidio Frattaroli (media 7,0)
Film |
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7 |
Authoring |
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6 |
Video |
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7 |
Audio ITA |
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6,5 |
Audio V.O. |
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7,5 |
Extra |
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8 |
PAGINE ARTICOLO
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Commenti (37)
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concordo in pieno con la recensione, film tecnicamente molto al di sotto delle aspettative. riguardo il giudizio artistico bene fino a 3/4 del film poi...... lasciamo perdere
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Il livello dei neri altalenante è stata la prima cosa stonata che ho notato sin dalla prima occhiata, mi trovo perfettamente d'accordo su tutto il resto giudizio artistico compreso.
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Entrambe la recensioni, soprattutto quella di Emidio, confermano quel che avevo sostenuto nella discussione sul bluray di Interstellar (fui nettamente contrastato, sottolineo con grande civiltà, da quasi tutti gli altri): la qualità video è ben lontana dal riferimento e certamente inferiore a un 8 in pagella.
Ho avuto modo di giudicarlo tramite un paio di visioni sul mio impianto in firma e pure nel corso di un evento a Palermo dedicato al Sony 300 con lo stesso Emidio presente e durante il quale io portai i bluray di Lucy e Ender's Game (entrambi come qualità video ben superiori a Interstellar).
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A ognuno il suo, il mio voto certamente è molto più vicino a quello di cineman.
Fare paragoni tra produzioni puramente digitali e una completamente analogica per di più con post-produzione fotochimica per le scene 35mm ha ben poco senso..
Resta il fatto che le scene IMAX sono da 12 in pagella al netto delle scelte fotografiche, superiore a qualsiasi ripresa digitale esistente e limitate solo dal 1080p del Blu-ray e dallo scan 8K (che non risolve tutto il dettaglio presente nel negativo IMAX)
Trovo inoltre sorprendente che Emidio abbia trovato fastidioso il cambio di formato che è gestito in maniera impeccabile, anche meglio dei due Batman tanto è vero che alcuni non se ne erano nemmeno accorti (vedasi topic ufficiale).
E' proprio vero comunque che ormai molti spettatori non siano più in grado di accettare i limiti dell'analogico sia in ripresa che in post-produzione.
Io considero questo disco un esempio di cinema allo stato puro e forse sarà l'ultimo che mostrerà una lavorazione classica da pellicola -
Originariamente inviato da: filippopax;4380238In effetti Lucy è una gran bella produzione, con alcune delle migliori camere digitali presenti sul mercato.... entrambi come qualità video ben superiori a Interstellar.....[CUT]
Emidio -
Originariamente inviato da: ludega;4380280Forse ti è sfuggito un FATTO. Io ho fatto due paragoni. Uno dei due è con Mission Impossibile - Ghost Protocol che è girato esclusivamente in analogico e con le stesse pellicole utilizzate da Nolan e Hoytema, o quasi. Si tratta in tutti e due i casi di negativi Kodak Vision 3. In particolare il negativo Kodak 500T è identico per le due produzioni, sia in 35mm che in 65mm. Il negativo a sensibilità intermedia è molto simile (250D per Interstellar e 200D per Mission Impossible); per Interstellar c'è in più il negativo meno sensibile 50D, utilizzato nelle scene più luminose e che è il responsabile delle immagini più compatte e dettagliate in una manciata di minuti.... Fare paragoni tra produzioni puramente digitali e una completamente analogica per di più con post-produzione fotochimica per le scene 35mm ha ben poco senso.........[CUT]
L'altro paragone l'ho fatto con una produzione digitale per sottolineare il fatto che, nonostante lo spropositato dispendio di mezzi di Interstellar e l'utilizzo dei costosissimi negativi 65mm (per non parlare delle stampe in 70mm), la qualità video del film di Nolan è deludente anche rispetto ad una produzione digitale con post produzione in 2K come Oblivion.
Originariamente inviato da: ludega;4380280Le uniche tre scene a prendere un voto alto (che secondo me è 9 ma non di più... le scene IMAX sono da 12 in pagella al netto delle scelte fotografiche, superiore a qualsiasi ripresa digitale esistente e limitate solo dal 1080p del Blu-ray e dallo scan 8K (che non risolve tutto il dettaglio presente nel negativo IMAX)....[CUT]sono giusto tre, sono molto brevi e insieme non raggiungono una durata complessiva di 10 minuti, su quasi tre ore di film.
Nella stragrande maggioranza delle altre riprese in IMAX di Interstellar la qualità video è deludente e al di sotto delle possibilità del formato Blu-ray Disc. Questo è un fatto incontestabile poiché, anche se non non si ha la capacità di analizzare il tutto durante le visione, basta analizzare gli screenshot. Aggiungo anche che ho a disposizione alcuni fotogrammi in JPEG2000 di Interstellar che abbiamo sezionato a dovere e che - ovviamente - non posso pubblicare a piena risoluzione. Alcuni sono a pagina 12 della recensione di Novembre.
Inoltre, visto che - evidentemente - ti è impossibile un'analisi oggettiva della qualità d'immagine di Interstellar con il tuo sistema, ti invito a verificare le curve MTF sul sito del produttore Kodak delle pellicole utilizzate. Questo è l'indirizzo per le specifiche del negativo Vision 3 250D. Come potrai controllare la risoluzione è dimezzata rispetto a quella del negativo 50D. E si tratta di una risoluzione del supporto in sé che non potrà mai essere raggiunta visto che c'è ancora da considerare gli obiettivi, il diaframma, la velocità dell'otturatore e quindi l'effetto mosso. Inoltre i vari passaggi fotochimici non fanno altro che distruggere ancora di più i vari aspetti della qualità d'immagine come risoluzione, dettaglio, colori e rapporto di contrasto. Anche questo è un fatto. Ripeto: facendo subito in Digital Intermediate, ci sarebbe un aumento della qualità. D'altra parte, che senso avrebbe aumentare la qualità quando non si riesce neanche a mettere a fuoco la parte più importante dell'inquadratura?
Originariamente inviato da: ludega;4380280Dico solo che a me piacerebbe vedere tutto il film in 16:9. Oppure tutto in 2,39:1. In Ghost Protocol - (un quarto del film - 30 minuti - è stato girato in IMAX) il rapporto d'aspetto del Blu-ray Disc è solo 2,39:1. Nelle sale IMAX le porzioni girate in 65mm andarono invece a tutto schermo (1.44:1).... Trovo inoltre sorprendente che Emidio abbia trovato fastidioso il cambio di formato che è gestito in maniera impeccabile, anche meglio dei due Batman tanto è vero che alcuni non se ne erano nemmeno accorti (vedasi topic ufficiale).....[CUT]
Originariamente inviato da: ludega;4380280Su questo hai ragione ma solo in parte. Nella produzione di Interstellar abbiamo visto NON i limiti dell'analogico ma il limiti del direttore della fotografia e delle discutibili scelte artistiche che hanno abbassato notevolmente la qualità d'immagine generale. Ripeto: i migliori lavori in 35mm e in IMAX hanno una qualità ben superiore a quella di Interstellar.... E' proprio vero comunque che ormai molti spettatori non siano più in grado di accettare i limiti dell'analogico sia in ripresa che in post-produzione.....[CUT]
Se avessero lavorato meglio, se avessero scansionato SUBITO i negativi in 8K, il risultato sarebbe stato eccellente. E invece...
Originariamente inviato da: ludega;4380280Non sono d'accordo neanche su questo. Un esempio di cinema allo stato puro, per me, rimanendo nella fantascienza, è 2001 Odissea nello Spazio. Non certo l'ultimo lavoro di Nolan.... Io considero questo disco un esempio di cinema allo stato puro e forse sarà l'ultimo che mostrerà una lavorazione classica da pellicola....[CUT]
Sul fatto che ci saranno altri lavori in analogico, puoi contarci. Sono tantissime le produzioni in 35mm e quelle con alcune scene in IMAX ci saranno ancora per qualche anno, fino a che arriveranno le nuove generazioni di direttori della fotografia e quando le produzioni si renderanno conto che con le migliori camere digitali è possibile fare meglio ad una frazione del prezzo.
Emidio -
Non ho visto il film, ma si tratta certamente di una produzione commerciale. I capolavori possono diventare famosi, ma hanno altre finalità.
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Resto dell'idea che il girato di Interstellar, pur essendoci altre produzioni in 35mm con un quadro mediamente più nitido, è molto lontano dal deludente.
E le scene IMAX rendono un pò meno solo nelle parti in interni, nelle altre scene sono favolose.
Il fatto della lavorazione al 100% analogica è un marchio degli autori e non dovrebbe giudicata in maniera così penalizzante nonostante faccia perdere qualcosina in risoluzione per via dei vari step della lavorazione.
Di certo comunque facendo subito la scansione dei negativi il risultato avrebbe potuto essere migliore ma quello attuale non è di certo scarso e gli screen non rendono giustizia alle immagini che in movimento rendono ancora meglio la sensazione di analogico e di materia della pellicola. -
Originariamente inviato da: renato_blu;4380655Deludente perché il negativo 65mm ha una superficie 8 (OTTO!) volte quella del 35mm. Deludente perché hanno scelto una lavorazione fotochimica invece del DI, perdendo oltre il 30% ad ogni passaggio intermedio e lasciando alla fine poco più che il 10% delle informazioni originali (fonte ARRI) sui positivi che vanno in sala, altro che perdere qualcosina. Deludente perché, con molta probabilità, certi disastri nella messa a fuoco e nella scelta degli obiettivi, diaframmi, esposizioni e movimenti di macchina non li avrebbero recuperati neanche con un DI a 12K sul negativo originale...Resto dell'idea che il girato di Interstellar, pur essendoci altre produzioni in 35mm con un quadro mediamente più nitido, è molto lontano dal deludente....[CUT]
A novembre, quando ho detto queste cose, ho avuto commenti al limite del cabaret. Ne ricordo soprattutto una, in cui si diceva che la messa a fuoco particolare sul viso del Prof. Brand sul letto d'ospedale fosse voluta per non evidenziare i difetti della pelle dell'attore... peccato che in altri momenti del film la messa a fuoco sul viso del Prof. Brand sia perfetta e che all'inizio e alla fine della sequenza dell'ospedale, non sia poi così male.
La verità è che ci sono professionisti che sanno quando e come usare un'attrezzatura IMAX e altri che - evidentemente - non ne sono capaci. Da una produzione milionaria come Interstellar mi sarei aspettato qualcosa di meglio. Decisamente meglio. Semplicemente perché esistono casi in cui la produzione ha lavorato al massimo, come in Ghost Protocol.
Ecco perché l'uso dell'aggettivo deludente per Interstellar.
Questo, ovviamente, sempre secondo il mio parere.
Emidio
P.S.
Originariamente inviato da: renato_blu;4380655Questo non è possibile. Nelle scene in movimento c'è ovviamente l'effetto mosso e la risoluzione scende ai minimi termini. Se ti facessi vedere e rivedere scene in movimento girate in 65mm e in 35mm, non riusciresti a distinguerle.... gli screen non rendono giustizia alle immagini che in movimento rendono ancora meglio la sensazione di analogico e di materia della pellicola...
Ecco un esempio di una scena in movimento girata in 65mm (click per ingrandire):
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Forse non è chiara una cosa: la pellicola 35mm e 65mm sono IDENTICHE. La differenza principale sta nel fatto che, a parità di quadro, la maggiore densità del negativo 65mm dà enormi vantaggi in termini di risoluzione e rumore al formato IMAX. Enormi se venissero sfruttati a dovere. Se poi si sbaglia la messa a fuoco, se si scelgono lenti con un microscopico sweet-spot e con vignettatura da anni '20, se i diaframmi sono così aperti che potevano tranquillamente toglierli, se la camera traballa quasi continuamente introducendo l'effetto mosso e distruggendo risoluzione e dettaglio che rimangono... -
Francamente non credo Van Hoytema abbia grandi responsabilità, non ricordo errori così madornali e palesi nei suoi precedenti lavori, vedi ad es. HER, peraltro interamente girato in digitale con Arri Alexa e Canon C300, mentre per quanto riguarda Pfister ho effettivamente ritrovato in Transcedence a 4K (visto su Sony 4K) diverse magagne tipiche del periodo Nolaniano, in particolare sfocature e bassa risoluzione... Un uccellino mi ha detto peraltro che Pfister si sta divertendo ad usare la RED Epic Dragon
[video]https://youtu.be/qQcFvamzdno[/video]
Il problema è proprio il regista che evidentemente ritiene giusto lavorare in questo modo, che lo faccia per scelta o gusto personale, o che lo faccia perché i contratti con IMAX prevedono questo non è dato sapere, ma la conclusione comunque rimane quella che vediamo ad ogni nuovo film, con relative polemiche.
Agli strenui difensori ad ogni costo di Nolan suggerisco di dare un'occhiata alla qualità d'immagine di un certo film intitolato Django Unchained uscito nel 2012, che mi pare sia girato interamente in 35mm da un regista che non può essere sospettato di simpatie per il digitale