Shrek Terzo
Tornano finalmente nelle sale italiane Shrek e Fiona, insieme a Ciuchino, Gatto con gli stivali e il resto della truppa per questa nuova terza avventura, in cerca del cugino di Fiona Arthur e in attesa del quarto capitolo e dello spin-off sul Gatto con gli stivali
La sceneggiatura e la regia
A sceneggiare questo nuovo capitolo sono stati chiamati Jeffrey Price e Peter S. Seaman, insieme autori di buoni script come Chi ha incastrato Rober Rabbit e di altri più trascurabili come Wild Wild West. Con loro - matricole del verde universo di Shrek - il quasi esordiente Jon Zack (Out cold e Perfect score). Tutti supervisionati da Andrew Adamson, papà cinematografico dell'orco e regista dei due precedenti episodi.
La sceneggiatura, anche se condita da battute divertenti, non ci ha però convinto molto. La morale disneyana è fin troppo presente ed esibita direttamente e senza troppi giri di parole dai due discorsi di Artie. Questo, insieme a personaggi ormai stereotipati, non fa che abbassare la media del film. Aggiungiamo inoltre un genere di comicità comunque particolare, che ci porta a classificare questa pellicola come più divertente per gli adulti rispetto ai bambini.
Efficace soft-focus per Shrek e Ciuchino nelle fasi iniziali del film
Apprezzabile la regia di Chris Miller alla sua prima esperienza in questo senso. In passato story artist per Madagascar e Shrek, nelle versioni originali dei capitoli precedenti aveva dato la voce allo specchio magico. Miller è stato aiutato nella regia da Raman Hui, da sempre stimato supervisore del reparto animazione della DreamWorks. Il lavoro realizzato vive di momenti degni di nota, attuati con pregevoli giochi di messa a fuoco e inquadrature spesso molto ricercate, specialmente nelle scene di azione. Nel resto del film ampi e lenti movimenti di camera permettono di apprezzare con continuità l'intero ambiente creato, restituendo una regia saldamente sopra la sufficienza.