Ava | la recensione
Il film distribuito da Netflix, con l'idolatrata Jessica Chastain accanto a Colin Farrell e John Malkovich, sembra scorrere pienamente grazie alle buone premesse, ma lascia l'amaro in bocca per confusione e incompletezza, dovute anche a problematiche produttive in corso d'opera
Ava Faulkner è un’ex militare divenuta killer professionista. Il suo bisogno di conoscere la verità sul perché le sue vittime debbano morire rischia di mettere in pericolo le sue azioni e più in generale il sistema per cui lavora. Il suo superiore nell’esercito Duke, ora suo capo, la richiama più volte all’ordine senza grossi risultati. Mentre Ava continua con le sue missioni, Duke scopre che il proprio superiore Simon, a conoscenza dell’insubordinazione della donna è intenzionato a ucciderla. Nel frattempo lei torna a Boston, città natale dalla quale mancava da otto anni, per incontrare la sorella Judy e sua madre Bobbi, in ospedale a causa di problemi cardiaci. Il suo passato da tossicodipendente e alcolista e la sua identità celata la metteranno in difficoltà con la propria famiglia oltre che con il suo ex Michael, ora fidanzato di Judy.
Creso diceva: non chiamare nessuno felice finché non hai visto il suo ultimo giorno.
La vita di Ava Faulkner sembra la somma di quelle di molti personaggi interpretati da Jessica Chastain, a partire dalla Maya Lambert di Zero Dark Thirty ma in versione tossica. E in effetti la protagonista cambia nomi e parrucche con la disinvoltura di Leopoldo Fregoli. Conduce una vita che molti vorrebbero, riceve grosse somme di denaro in diverse valute, dorme in hotel di lusso e viaggia per il mondo. E anche la sua professione sembra esserle ben cucita addosso.
Agire o morire.
In realtà Ava sembra non avere un motivo per cui vivere. E sembra anche non avere alcuna paura di morire. Eppure è interessata a sapere quali sono i motivi che hanno spinto qualcuno a volere morte le proprie vittime alle quali chiede sempre “Che cos’hai fatto?”. Il suo privato, viziato dalla presenza di un padre inaffidabile e bugiardo, ha subìto un’interruzione quando ha deciso di sparire anni prima per arruolarsi nell’esercito, tagliando col passato per dare un senso alla propria esistenza. Ma i fantasmi non sono svaniti e il suo ritorno a casa compromette una stabilità cercata a fatica negli anni, ora apparentemente solida e inscalfibile.
Ava è balzato all’improvviso al quarto posto della Top Ten di Netflix Italia, senza essere stato neanche annunciato tra le uscite di gennaio 2021. Molto probabilmente anche grazie ai protagonisti del film che sono tutti pezzi da novanta. Oltre a Jessica Chastain, da sempre idolatrata dalla critica di tutto il mondo, ci sono un cinico Colin Farrell e un autorevole John Malkovich. E non è finita qui. Geena Davis è molto divertente nella parte della madre di Ava e spezza brillantemente il ritmo della pellicola. Dopo Thelma e Louise la sua carriera non ha avuto il riconoscimento qualitativo che è toccato alla collega Susan Sarandon. Qui mostra le sue doti di ironia e profondità miste a un pizzico di acidità che non guasta. Anche Joan Chen (L’ultimo Imperatore, I segreti di Twin Peaks) non è male nella parte della gangster che tiene sotto scacco l’ex ragazzo di Ava.
Fino alla metà, il film scorre discretamente nonostante qualche inciampo relativamente perdonabile. Descrivere, per esempio, una combattente nata, una guerriera, attraverso un brillante riassunto per immagini nei titoli di testa per dare credibilità alle sue impeccabili azioni successive è un metodo che Hollywood dovrebbe imparare a superare. Perché far uscire qualcuno da uno scontro con una decina di militari preparati e armati, incolume, senza nessuna conseguenza, è diventato davvero ridicolo. Ma a parte questo, che in un film tanto adrenalinico può per qualcuno non risultare così grave, il problema principale è certamente dovuto al cambio di timone dallo sceneggiatore Matthew Newton - che avrebbe dovuto dirigere il film, poi travolto dai suoi reiterati comportamenti violenti, non solo verso la ex compagna, a causa di un disturbo bipolare - sostituito in corsa da Tate Taylor (The Help, La ragazza del treno). Un progetto iniziato con una direzione precisa che una volta affidato a qualcun altro fa difficoltà a trovare un approdo sensato non è cosa nuova, soprattutto in un’industria come quella americana che lascia poco spazio all’immaginazione preferendole pianificazioni degne di un conflitto mondiale.
Al termine del film si ha la netta sensazione che manchi qualcosa, molto in realtà. Il che fa di un film con un cast strepitoso e una storia dalle potenzialità enormi un prodotto di serie B che in passato sarebbe stato destinato all’home video, mentre oggi finisce su una piattaforma streaming su cui molti lo guarderanno per le premesse invitanti. Restando infine con l’amaro in bocca e un senso di incompleto e confuso, un po’ come la sua protagonista. Con in più la delusione frustrante di aver visto un’attrice che non ha praticamente sbagliato un colpo, in una pellicola che proprio non ci si aspettava potesse essere tanto potente nelle premesse quanto irrisolta nel risultato.
Ps: per chi dopo la visione del film fosse interessato a ristorarsi seguendo le gesta di un’assassina spietata all’interno di una storia dalle pieghe affascinanti, folli e perverse, il consiglio è quello di recuperare la serie Killing Eve (tra l’altro Ava era stato originariamente intitolato Eve) nell’attesa che esca la sua quarta stagione. Magari dopo aver (ri)visto il notevole Atomica bionda.
VALUTAZIONI
Regia 5,5 Sceneggiatura 6 Recitazione 7,5
Fotografia 6 Musiche 6
Film 6
Ava
azione, thriller | USA | 2020 | 97 min | Netflix
regia Tate Taylor sceneggiatura Matthew Newton fotografia Stephen Goldblatt
personaggi interpreti
Ava Faulkner Jessica Chastain
Duke John Malkovich
Michael Common
Bobbi Geena Davis
Simon Colin Farrell
Peter Ioan Gruffudd
Toni Joan Chen
Camille Diana Silvers
Judy Jess Weixler
critica IMDB 5,4 /10 | Rotten Tomatoes 4,5 /10 | Metacritic 39 /100
formato Digital Cinema Package DCP
aspect ratio 2,39 : 1
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Commenti (7)
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Come utilizzare un cast stellare per realizzare un film che non è né carne e né pesce, sicuramente con un budget a disposizione limitato e sfruttato soprattutto per il cachet delle star presenti, lasciando ben poco al resto. Si presenta con aspettative molto elevate ma alla fine è ben lontano da pellicole sullo stesso archetipo narrativo, trito e ritrito come Atomica Bionda o Red Sparrow, non riuscendo a sviluppare nè il dramma psicologico della protagonista nè ad essere per lo meno coinvolgente ed adrenalinico. Per non parlare dell'ingresso in scena di Common, che per un attimo ti distoglie dalla noia, accendendo le speranze di una possibile azione alla John Wick ed invece è solamente il fidanzato sfigato della sorella sfigata. Tristezza!
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Una ciofeca, va bene solo per far casino con l’impianto.
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purtroppo sono d'accordo. grandi aspettative risolte in un picchia picchia e spara spara con trama slegata ed a tratti banale.
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Red Sparrow è Quarto Potere messo vicino a questo Ava
Almeno hanno evitato di farci vedere la Lawrence che mena 15 palestrati armati.
Povero Collin Farrel che poco prima era uscito con nientemeno che The Gentlemen, dalle stelle alle stalle. -
A me Jessica Chastain è sembrata goffa anche mentre faceva semplicemente jogging... poco atletica e per nulla credibile come macchina da guerra
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Originariamente inviato da: Peppe The Rock;5119641A me Jessica Chastain è sembrata goffa anche mentre faceva semplicemente jogging... poco atletica e per nulla credibile come macchina da guerra
SONO TOTALMENTE d'accordo.
Mal messa e mal recitato. Ma mi hanno cazziato gli amici dicendo che non capisco nulla e che lei è bravissima.
Di solito, forse.
Ma in questo film è un pesce fuor d'acqua. Non adatta. -
L'ho visto in aereo per far passare il tempo e sono d'accordo con Peppe The Rock ed AlbertoPN, la protagonista è veramente poco credibile in questo ruolo, le scene di lotta mi sembravano quasi al rallentatore da quanto erano lente ed innaturali.