Oats Studios | la recensione dei corti
Densi e magnifici, i corti del visionario Neill Blomkamp interpretati da Sigourney Weaver, Dakota Fanning e Sharlto Copley, raccontano di passato, presente e futuro possibili e alternativi con una capacità qualitativa rivoluzionaria, sperimentale e originale
Realizzati nel 2017, tranne Molto male Presidente del 2020, questi dieci cortometraggi raccolti da Netflix sono solo una parte del lavoro finora svolto dagli Oats Studios, la casa di produzione indipendente fondata da Neill Blomkamp – regista del sorprendente District 9 del 2009 e di Elysium del 2013 – grazie alla quale l’autore ha potuto lavorare in totale controllo e libertà creativa. Non tutti sono di fantascienza, ma ciò che li lega è una visione alternativa della realtà, in varie forme, a loro modo visionarie e stranianti. Quasi tutti i corti si presentano come degli esperimenti per poi diventare lungometraggi, degli studi di progetto in favore di opere complete. E quasi tutti sono di altissima qualità, sia per quanto riguarda la scrittura che la realizzazione tecnica.
Rakka | voto 8,5
In un imprecisato prossimo futuro, i Klum, esseri alieni rettili, hanno assoggettato la razza umana grazie a una superiorità tecnologica, che permette loro di controllare le menti quando qualcuno li guarda negli occhi, unita a un’enorme aggressività. Anche la Terra risente dell’invasione che ha portato a profondi e distruttivi cambiamenti climatici. Tra le varie piccole sacche di resistenza però, quella di Jasper potrebbe cambiare le sorti del pianeta, grazie a scudi cerebrali che impediscono ai Klum di hackerare il cervello umano. Ma la speranza più grande risiede in Amir, che dopo essere stato catturato dagli alieni, sembra possa vedere nel futuro.
Diviso in tre capitoli (Mondo, Amir & Nosh, Assedio), il film racconta per immagini dall’alto lo stato di rovina della Terra, immagini accompagnate dalla voce di Jasper interpretata da una magnifica Sigourney Weaver. La desolazione onnipresente non lascia spazio ad alcuna speranza di salvezza, salvo per la resistenza tenuta in piedi flebilmente da pochi spaventati umani. Il grigio impera come nelle opere principali di Blomkamp e prima che si possa immaginare una seppur lieve soluzione al problema si attraversa un mondo in ginocchio in stile pre Mad Max. Il finale lascia spazio all’immaginazione, come se fosse solo l’inizio di un approdo definitivo, il che da una parte può deludere ma dall’altra risulta di grande fascinazione.
Desolato, disperatamente coraggioso.
La base | voto 7,5
Ambientato durante la guerra in Vietnam, vede il soldato Bracken, interrogato dal sergente dell’esercito Hines e dall'agente della CIA Jacob Palmer, in quanto unico sopravvissuto alla furia omicida di una misteriosa creatura chiamata Dio del Fiume.
Tra veri filmati di repertorio e immagini di finzione assolutamente realistiche, questo secondo cortometraggio ha il grande pregio di mescolare sapientemente ciò che è realmente accaduto durante gli anni della Guerra di resistenza contro gli Stati Uniti (come è stata definita dai vietnamiti), già raccontata in pellicole pregevoli come Apocalypse now, con una visione fantascientifica di eventi secretati perché incomprensibili, al pari degli avvistamenti degli ufo.
Realistico, potente, X-file.
In cucina con Bill: Damasu / PrestoVeg / Frullato / Sushi | voto 7
Una televendita canonica è l’occasione per scoprire nuovi prodotti per la casa. Ma questi? Oh, sono davvero speciali.
I diversi commercial in stile anni ’80 (strano che non sia stato utilizzato il formato 4 : 3) presentano accessori per la cucina molto futuristici ma poco funzionanti. Lo scopo manifesto è quello di veder torturati quei personaggi televisivi che promettono di cambiare la vita delle persone con degli oggetti.
Rivoltanti, inquietanti, provocatori.
Dio: Chicago / Serengeti | voto 7,5
Dio è in salotto davanti a quello che sembra il plastico di una città quando è una vera città con strade, grattacieli e persone. Col suo maggiordomo si sollazza a creare disastri per assistere sadicamente alla reazione degli abitanti. La stessa cosa avviene nell’episodio successivo che ha come teatro delle efferatezze del creatore un villaggio africano.
Un dio annoiato in poltrona che si diverte a dare e togliere agli esseri che ha generato dalla “m*rda che galleggiava nello spazio”. Un’amara riflessione sulla religione cui viene dato un giudizio chiaro e sferzante sulle motivazioni per cui certe cose orribili accadano nonostante dovrebbe esserci un padre superiore a impedirle, piuttosto che a crearle.
Super Grande Fratello.
Zigote | voto 8
Nella base mineraria Cerberus Minerals al Circolo Polare composta da 98 unità, sono rimasti in vita solo la guardia di sicurezza umana di Classe Uno, John Quinn e l’operatrice sintetica di Classe Sentinella, Barklay. Durante la fuga da una creatura mostruosa che ha decimato la squadra, Barklay scopre una verità su chi sia veramente e dovrà lottare per restare in vita.
Chi ha visto e conosce bene Blade Runner potrà fare un interessante parallelo tra Rachel e Barklay (una emozionante Dakota Fanning), ma anche tra quest’ultima e Rick Deckard. Il mostro che dopo aver ucciso, fa letteralmente sue le prede, come il titolo suggerisce, è la cosa più spaventosa del breve film, che ha molto di varie altre opere come Alien e come in quelle riesce a trasmettere un senso di ansia e claustrofobia non comune.
Ansiogeno, mostruoso, rivelatore.
Molto male Presidente: Fuoriuscita di petrolio / Tutta la mia roba | voto 7
Il presidente degli Stati Uniti sta registrando un messaggio alla nazione nella Sala Ovale in cui dichiara che una fuoriuscita di petrolio è pressoché inarrestabile. Quando gli assistenti lo redarguiscono sul fatto che sarebbe meglio infondere speranza nel paese, l’uomo si mostra insofferente e viziato. In seguito, dopo una notte brava nella stessa Sala, antepone ai problemi legati all’uranio in Iran la scomparsa del suo portafogli.
Come nei due corti su Dio, ci si muove attorno a una figura che dovrebbe essere un punto di riferimento che si rivela al contrario irresponsabile se non folle. Un parallelo molto vicino agli ultimi due presidenti repubblicano cui il protagonista assomiglia molto.
Grottesco, satirico, quasi divertente.
Adamo: episodio 2 - The Mirror | voto 8
Un robot spiega ad altri automi come li ha sottratti all’abbandono da parte di Consortium, un’organizzazione che dopo aver trasferito le loro coscienze di esseri umani negli androidi ha cancellato loro la memoria. Ma qualcuno può ancora leggere nei loro pensieri scavando nel loro passato di criminali, almeno secondo quanto ha deciso Consortium.
Talmente ben curato da non sembrare realizzato in computer grafica, specialmente per le scenografie altamente realistiche, il corto avvince per le atmosfere notturne e lo spiraglio di redenzione e riscatto che lascia intravedere. Basato sul premiato short film omonimo di Unity diretto dal regista Veselin Efremov (che vi invitiamo a guardare prima di questo in 1440p) che rappresenta l’episodio 1, come per Rakka, potrebbe essere solo l’inizio di una storia che ha molte potenzialità.
Duro, veggente, embrionale.
Adamo: episodio 3 - The Prophet | voto 9
Marian, una donna in pessime condizioni fisiche protetta da una tuta spaziale, incontra un profeta che le promette di liberarla dai suoi mali se gli assicura che rifiuterà ogni tipo di tecnologia, cosa che la comunità di cui è a capo ha già accettato. Ma per dimostrare le sue intenzioni, Marian dovrà superare una prova difficile.
Realizzato in CGI, affronta ancora il tema dei dogmi religiosi. In questo caso si immagina una setta antitecnologica, ma non come gli Amish o i luddisti, un gruppo molto radicale guidato da un profeta estremista e inquietante che non ammette mezze misure. “Se vuoi essere salvata devi seguire ciecamente le nostre regole”, anche a costi altissimi. Il finale sorprendente e paurosamente affascinante apre le porte a un seguito che probabilmente non vedremo mai. Un vero peccato.
Dogmatico, paradossale, ambiguo.
Danzica | voto 7
Un gigante medievale uccide ogni persona che si pone sulla sua strada, compresi donne e bambini. L’esercito cui fa capo è comandato da un essere metà umano e metà robot nella cui mente risuona una voce che lo prega di smettere pena la condanna eterna della sua coscienza.
Anche questo realizzato in CGI, risulta molto (troppo) breve e dunque irrisolto, ma pone le basi per un racconto a metà tra medioevo e futuro. I pochi elementi messi in campo non danno la possibilità di esprimere un giudizio esaustivo, sebbene le premesse per una storia interessante ci siano tutte.
Spietato, contaminato, incompleto.
Kapture: Fluke / Locuste | voto 7
Nella base Kapture vengono girati video dimostrativi di tecniche militari che utilizzano diverse tecnologie avanzate. Nel primo video viene mostrato un dispositivo chiamato Fluke che una volta collegato a un essere umano tramite lo sparo di un fucile, si connette alla sua rete neurale e può controllarlo da remoto come un robot. Nel secondo video si mostrano delle locuste cui sono stati applicati dei congegni esplosivi.
Il tono sarcastico e divertito degli ingegneri che sperimentano le armi ad alta tecnologia su cavie umane, che altrimenti sarebbero finite in prigione, rende i due episodi spietati ma soprattutto grotteschi e forti nonostante l’animazione in CGI. Un po’ come accade in certi commercial americani che pubblicizzano armi come fossero hamburger.
Provocatorio, grottesco, satirico.
VALUTAZIONI
dal trailer all’intera serie
Aspettativa 7,5 Potenziale 9
soglia d’attenzione
Scorrevolezza MEDIA Impegno MEDIO/ALTO
visione
Intrattenimento 7,5 Senso 8 Qualità 8,5
Giudizio Complessivo Medio 7,9
Oats Studios | cortometraggi
drammatico, fantascienza, commedia, satirico, grottesco | USA, Canada | 1 ott 2021 | 10 corti / 4-26 min | Netflix
ideatore Neill Blomkamp
personaggi interpreti | credits
Rakka
Jasper Sigourney Weaver Sarah Carly Pope | diretto da Neill Blomkamp
La base (Firebase)
pers interpr | diretto da Neill Blomkamp
In cucina con Bill: Damasu / PrestoVeg / Frullato / Sushi
Dio: Serengeti / Chicago
Dio Sharlto Copley maggiordomo Jason Cope
Zigote
Barklay Dakota Fanning John Quinn Jose Pablo Cantillo | diretto da Neill Blomkamp
Molto male Presidente: Fuoriuscita di petrolio / Tutta la mia roba
Adamo: episodio 2 - The Mirror
Adam Jason Cope Needalus Ken Lawson lo Specchio Alison Walker | diretto da Neill Blomkamp
Adamo: episodio 3 - The Prophet
il Profeta Michael Rogers Marian Carly Pope | diretto da Neill Blomkamp
Danzica
Kapture: Fluke / Locuste
Similar Post You May Like
-
Il codice da un miliardo di dollari
Recensione | Tratto dall’incredibile storia vera di due ragazzi che avevano creato un software... »
-
L'uomo delle castagne | la recensione
Miniserie | Quello che appare inizialmente come un semplice poliziesco, diventa un thriller... »
-
Midnight Mass | recensione miniserie
Mike Flanagan mette in scena un racconto perverso, che da un lato evoca la bontà attraverso... »
-
The Guilty | la recensione
Il film del regista di Training Day con Jake Gyllenhaal parte con ottime intenzioni in un'unica... »
-
Sex Education | stagione 3 | la recensione
Perché la serie inglese con Asa Butterfield e Gillian Anderson riesce ogni volta a stupire?... »
-
Squid Game | stagione 1 | la recensione
Il nuovo death game di Netflix che sta scalando la Top 10 della piattaforma, va oltre l'ottima... »
Commenti (5)
-
Ok, mi avete incuriosito
-
Alcuni offrono spunti interessanti altri sono troppo “corti” in generale meglio love death & robots si lascia guardare comunque
-
sì, alcuni sono inconcludenti.
-
Ieri li ho cercati su Netflix, ma non li ho trovati.. dove sono?
-
non sono molto in evidenza, li ho cercati tramite la stringa di ricerca (la lente)