La fantastica Signora Maisel | stagione 4 | la recensione

Fabrizio Guerrieri 12 Aprile 2022 Cinema, Movie e Serie TV

Il quarto capitolo di una delle serie migliori su Amazon Prime Video torna dopo la pandemia con una storia che sembra parallela alla nostra ripartenza, con un inizio apparentemente debole, che pian piano porta a un acme che anche da solo vale il prezzo del biglietto


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L’interruzione del tour con Shy Baldwin ha inferto a Midge due duri colpi. Il primo professionale che la pone di nuovo alla ricerca di un trampolino per farsi notare ad alti livelli, insieme all’onta subìta che rimbalza su vari giornali. Il secondo economico che, oltre a minare la sua indipendenza, la mette in estrema difficoltà di fronte all’acquisto della sua vecchia casa che fino a pochi giorni prima era in grado di onorare con assoluta certezza. Nel frattempo la sua manager Susie trova una bellissima sede per la sua attività ma è tallonata dalla ex comica di successo Sophie Lennon che con la caparbietà (e la follia) della diva consumata fa di tutto per farla tornare a gestire la sua carriera. La madre Rose che porta avanti più che dignitosamente il suo impiego di Tinder ante litteram, quello cioè di creare delle coppie per eventuali matrimoni, viene raggiunta dalla quasi mafiosa concorrenza di varie donne che si sono spartite la città da lungo tempo. L’ex marito Joel è alle prese col problema di far conoscere la nuova compagna Mei alla sua famiglia non sapendo se il fatto che sia cinese e non segua la dottrina ebraica possa andar loro giù. Intanto, per far ripartire la sua carriera Midge decide di proporsi in uno strip club abusivo come presentatrice e comica tra un numero e l’altro. Fin quando non riappare Lenny che vorrebbe per lei bel altri palcoscenici, cosa che si scontra con la ferrea volontà di lei a restare libera di esprimere sé stessa, col suo modo a volte caustico, ma sempre genuino ed efficace.


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Torna con questo quarto capitolo la serie creata da Amy Sherman-Palladino il cui primo episodio del 2017 è stato tra i più elogiati nella storia. E il prosieguo non è stato da meno. I tempi comici fantastici (non solo della protagonista), le battute serrate nello stile dell’epoca, il ritmo sostenuto, la cinica comicità ebraica, le mise ton sur ton della protagonista su cui spiccano i deliziosi cappellini su una donna che di frivolo ha ben poco, perché tutto ciò che potrebbe esserlo, su di lei assume il valore di un complemento a un carattere esuberante, colorito, deciso e multicolore. Ogni elemento concorre perfettamente alla riuscita di una serie che colpisce, emoziona, diverte e coinvolge.


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La nuova stagione, molto attesa dopo i ritardi dovuti alla pandemia, risente di un inizio alquanto debole: il ritorno a casa con la coda tra le gambe in cui Midge è costretta a rapportarsi con un quotidiano difficile. Eppure ogni sua mossa è fondamentale sia per risolvere i problemi derivanti dal nuovo status economico, ma anche per tenerla impegnata e non farla finire per piangersi addosso. E questa risalita non è evidentemente immediata, cosa che frustra sia lei che lo spettatore, abituato a vederla in difficoltà ma sempre alla ricerca di una soluzione il più rapida ed efficace possibile. Dalla metà degli episodi però la situazione migliora e gli accadimenti tornano a impreziosire il racconto. Il monologo di Susie al funerale del suo amico, per esempio, è da antologia per la rabbia e la schiettezza che trasudano e colpiscono allo stomaco. Pian piano, il nuovo impiego presso lo strip club pone di nuovo Midge nella duplice posizione di soggetto dominante rispetto al suo impreparato e pressappochista datore di lavoro, e al contempo divertente per i modi in cui riesce a ribaltare qualsiasi situazione non solo a proprio vantaggio ma in favore di un miglioramento generale. Inoltre, le scenografie e i dietro le quinte del club sono talmente curati da far venire in mente i film con Jerry Lewis e Dean Martin. In tutto questo, l’intero cast di comprimari svolge un lavoro egregio, tra cui spiccano (oltre a quello della succitata Alex Borstein che interpreta Susie) quelli di Tony Shalhoub e Kevin Pollak, che interpretano rispettivamente Abe, padre di Midge e Moishe, padre di Joel. La loro indolenza che fa da punto di riferimento per entrambi i figli è assolutamente deliziosa. Infine viene introdotto un nuovo personaggio, il mago Alfie, che Susie decide di rappresentare nonostante la sua avversione per il genere, che non è un semplice illusionista ma è in grado di mostrare mondi alternativi alle persone. Un elemento che ha del fantastico e che si spera possa trovare ancora più spazio nelle prossime stagioni.


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– Ho creato un drink. È rosa e frizzante. Gli dai fuoco ed è pazzesco. L’ho chiamato “Un tempo ero un uomo”.
– Stai diventando melodrammatico.

Oltre che all’ottima conduzione della showrunner Palladino, gran parte del merito per la riuscita della serie va ovviamente alla protagonista Rachel Brosnahan. La prostituta Rachel (omonima), amante del capo di gabinetto del presidente degli Stati Uniti in House of Cards, sensuale, bellissima, in grado di condannare qualsiasi uomo alla dannazione, sembrava non poter far altro sullo schermo che sedurre e togliersi i vestiti di dosso. Cosa che peraltro fa proprio nel pilot di questa serie, durante la sua prima performance. Come a dire “Vi ricordate di me? Be’, ora vedrete anche altro!”. E infatti poi c’è ben altro.


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Midge e la sua storia hanno la capacità di porre serenità in guerre eterne come quella tra i sessi, o le religioni, fino ad arrivare addirittura alle questioni internazionali. Lei vive i problemi quotidiani di tutti ma quando li mette in scena prendono una forma diversa perché anche il fatto più drammatico, messo in burla, diventa leggero. Il fatto che nella serie (e in particolare in questa stagione) lei e Lenny Bruce (comico realmente esistito, fondamentale per lo sviluppo della stand-up comedy, che fu di ispirazione per tutte le generazioni future) siano amici e nonostante il successo di lui, risultino pari grado, crea una sensazione simile a quella che si provava guardando Forrest Gump che da personaggio normale e di fantasia si inseriva nelle vite e negli accadimenti che hanno fatto la storia. Nella professione di stand-up comedian Midge fa le stesse cose di Lenny ma con l’aura opposta: lui rappresenta un po’ il Diavolo tentatore, lei l’Angelo Salvatore. Come se la sua presenza nella vita di Bruce, in una realtà parallela intervenisse per sottrarlo a quel destino infausto che lo cancellò dal mondo a soli 40 anni.


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Perché guardare la quarta stagione di La fantastica Signora Maisel?
Sebbene con un inizio meno dinamico del solito, anche questo quarto capitolo una volta raggiunto l’acme ripaga di qualsiasi momento precedente solo all’apparenza poco brillante, in realtà funzionale e caratterizzante. La ripartenza della protagonista è parallela a quella della vita post pandemia. Con il rischio perennemente dietro l’angolo di abituarsi a tutte le derive negative, combattuto strenuamente e con spirito positivo e rinnovato. La sontuosa messa in scena, l’ottimo cast, i dialoghi e i monologhi notevolmente brillanti, accanto alle esistenze canoniche dei personaggi creano un feeling raro con gli spettatori. E il rapporto della Signora Maisel con Lenny Bruce, che stavolta compie un’ulteriore evoluzione, vale almeno la metà del prezzo dell’abbonamento alla piattaforma streaming che a questa e a poche altre serie deve gran parte della sua fortuna.


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VALUTAZIONI

dal trailer all’intera serie
Aspettativa 8,5 Potenziale 9

soglia d’attenzione
Scorrevolezza MEDIA Impegno MEDIO/ALTO

visione
Intrattenimento 8 Senso 8,5 Qualità 7,5
Giudizio Complessivo 8

La fantastica Signora Maisel | stagione 4 (The marvelous Mrs. Maisel)
commedia, drammatico | USA | 18 feb - 11 mar 2022 | 8 ep / 57 min | Amazon Prime Video

ideatrice Amy Sherman-Palladino

personaggi interpreti

Miriam "Midge" Maisel Rachel Brosnahan
Susie Myerson Alex Borstein
Lenny Bruce Luke Kirby
Joel Maisel Michael Zegen
Mei Lin Stephanie Hsu
Abraham "Abe" Weissman Tony Shalhoub
Rose Weissman Marin Hinkle
Moishe Maisel Kevin Pollak
Shirley Maisel Caroline Aaron
Sophie Lennon Jane Lynch
Shy Baldwin Leroy McClain
Alfie Gideon Glick
Boise Santino Fontana

critica IMDb 8,3 /10 | Rotten Tomatoes critica 7,5 /10 utenti 3,7 /5 | Metacritic critica 65 /100 utenti nd

aspect ratio 1,78 : 1

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Commenti (2)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
  • marklevi

    12 Aprile 2022, 12:59

    sempre tra le più belle e ben fatte del panorama attuale
  • the_real_redeagle

    12 Aprile 2022, 16:00

    Assolutamente la mia serie preferita fra quelle in corso.

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