Raised by Wolves | stagione 2 | la recensione
Il seguito dell'ambiziosa serie prodotta da Ridley Scott approfondisce i temi sollevati nella prima stagione, sia nella contrapposizione tra logica e spiritualità, sia nel rapporto tra esseri umani e sintetici. Con nuovi ingressi interessanti e ulteriormente stimolanti.
Gli androidi Madre e Padre vengono salvati da una nave atea gestita dall’intelligenza artificiale Fiducia che ha creato una comune di umani nella zona tropicale del pianeta. Poco dopo, arrivano anche Campion e gli altri ragazzi e il successivo arrivo di Paul crea un forte attrito con Sue perché il bambino, che ha capito che non è la sua vera madre, la ritiene impura. Dopo un tentativo fallito di attaccare la nave, Marcus, che ha abbracciato la fede in Sol, si mette in fuga. Intanto lo stato interessante di Tempest genera nella ragazza diversi dubbi e paure, nonostante tutti provino a starle vicino e proteggerla. Quando Numero Sette, la creatura mostruosa partorita da Madre, entra pacificamente in contatto con Campion mettendolo però in pericolo, iniziano a delinearsi i contorni di nuovi contrasti che partono dalla protezione del genere umano, cui tutti sembrano tendere, per arrivare alla ricerca del divino attraverso un misterioso albero della vita, che inizia ad affascinare anche chi era animato dalla più determinata ragione. Il tutto complicato dalla resurrezione da parte di Padre di un robot che essendo sul pianeta da prima del loro arrivo viene battezzata Nonna, la quale polarizzerà ulteriormente le scelte della comunità.
Tra le persone che sono sopravvissute alla fine del mondo, be’, non eravamo i migliori, questo è certo.
Ambiziosa (quanto Fondazione, anche se con numerose responsabilità in meno) perché si prefigge di raccontare un futuro possibile lontano dalla Terra stabilendo regole e meccanismi precisi, la serie prodotta da Ridley Scott prosegue nel suo racconto in cui due androidi programmati per conservare la vita della razza umana si mettono alla ricerca delle migliori condizioni possibili per portare avanti il loro compito. Ancora una volta il paesaggio brullo del pianeta Kepler-22 b che li ospita denota la forte esigenza dell’essenzialità che corrisponde basicamente in cibo commestibile e procreazione. Le cose ovviamente sono molto più complicate, particolarmente nella netta distinzione tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Ma chi lo decide? La contrapposizione primaria e centrale nella storia è tra la ragione degli atei e la spiritualità dei credenti nel dio Sol, tema caro a molti autori di fantascienza tra cui uno dei padri fondatori, Isaac Asimov. Lo scontro però diventa qui meno preponderante perché entrambi i poli comprendono il bisogno di collaborare, chiaramente non senza dissidi.
Ai robot Madre e Padre è affidato il buon senso della razionalità, della logica che non ammette miracoli. Alcuni esseri umani, che gestiscono la religione, percepiscono sempre di più qualcosa che va oltre la loro comprensione, riuscendo a coinvolgerne altri, non per il mero bisogno di credere in qualcosa di superiore quanto perché i segni continuano a moltiplicarsi. Difficile stabilire se ciò che accade dipenda da un’entità divina o da una sorgente reale, ed è su questo che gioca la sceneggiatura, ancora di più in questo secondo capitolo. In cui vengono introdotti nuovi elementi: la nuova location che ospita la comunità, con nuove scenografie, nuovi componenti futuristici e nuovi personaggi.
Com’è possibile che veniamo dalla stessa mente? Come può una mente tradire sé stessa?
L’intelligenza artificiale Fiducia, sebbene non possieda un corpo è tra le principali nuove presenze nella storia. Il suo essere strettamente pragmatica fa sì che sia facile seguire i suoi dettami, particolarmente da parte di Cleaver, comandante dei soldati della colonia che ne segue alla lettera ogni indicazione. L’incontro con Madre appare da subito come un perfetto connubio tra macchine. Ma le cose si complicano quando vengono a galla esigenze cui solo la seconda sembra poter dare risposte e soluzioni. La scienziata Decima che sulla Terra aveva contribuito a creare nuove armi trova sulla sua strada Marcus. La donna vive con Vrille, un’umanoide che ha le sembianze della figlia scomparsa, che presto si trova a legare con Campion. Il legame di Decima col sedicente profeta di Sol la porta a compiere scelte difficili fino ad estreme e tragiche conseguenze. L’ingresso di Nonna nella storia rappresenta un interessantissimo cortocircuito. Se finora Padre e Madre erano i due perfetti riferimenti complementari per i ragazzi, il suo arrivo genera un confronto tutto nuovo, sia perché l’androide appare più evoluta perché costruita centinaia di anni prima dai membri della civilizzazione perduta di Kepler-22 b, sia perché il suo rapporto con Madre può arricchire notevolmente entrambe con fondamentali ricadute sul resto della comunità. Un personaggio che oltretutto fa da ponte tra questo capitolo e il prossimo.
Sono prosciugata. Le emozioni consumano moltissima energia.
I confini tra androidi e umani diventano sempre più labili, gli esseri sintetici provano sofferenza, gioia, soddisfazione e delusione, le loro emozioni si avvicinano sempre di più in intensità e importanza a quelle degli esseri in carne e ossa. Che stavolta vengono a contatto con nuovi accadimenti e creature che portano con loro potenti valori simbolici. Oltre a creature marine che vivono in un’acqua acida, letale per le persone, e a una mutazione genetica da sventare, c’è la presenza di un serpente volante, una sorta di drago buono senza ali, che a un certo punto subisce un cambiamento. È evidente l’accostamento tra l’animale, un albero e i frutti che vengono portati agli altri membri della comunità, che rappresentano rimandi ben noti e che, sebbene affrontati in maniera differente, portano a sviluppi molto simili. Le creature innocenti diventano d’un tratto colpevoli, e solo Campion sembra riuscire a comprendere e a percepire le loro intenzioni perché mosso costantemente da uno spirito positivo e salvifico. E il ragazzo sembra destinato a diventare la guida principale del pianeta.
Perché guardare la seconda stagione di Raised by Wolves?
Anche in questo seguito, la serie affronta temi interessanti. Se da un lato lo fa con una certa freddezza data dalle scenografie spoglie e dal carattere razionale degli esseri artificiali che hanno come esigenza primaria quella logica e funzionale, dall’altra vengono creati contrasti forti in cui vengono fuori tutti i limiti della razza umana, che riesce poi a coinvolgere anche gli androidi, tutti concentrati sul medesimo scopo: la sopravvivenza a tutti i costi. Gli spunti di riflessione che suscita sono diversi e sempre nuovi e l’evoluzione della storia sembra non volersi mai arrestare. Sia grazie alle buone interpretazioni del cast artistico, sia per tutti i comparti tecnici in grado di raccontare efficacemente un futuro in cui la Terra non esiste più e uomini, donne e androidi hanno bisogno di trovare nuovi equilibri per riuscire a sopravvivere in un luogo dalle potenzialità ancora in parte sconosciute.
VALUTAZIONI
dal trailer all’intera serie
Aspettativa 7,5 Potenziale 8,5
soglia d’attenzione
Scorrevolezza MEDIA Impegno MEDIO/ALTO
visione
Intrattenimento 7 Senso 8 Qualità 8
Giudizio Complessivo 7,7
Raised by Wolves - Una nuova umanità | stagione 2 (Raised by Wolves)
drammatico, fantascienza, avventura | USA | 15 apr 2022 | 8 ep / 48 min | Sky Atlantic
ideatore Aaron Guzikowski produttori esecutivi Aaron Guzikowski, Mark Huffam, David W. Zucker, Ridley Scott, Adam Kolbrenner, Jordan Sheehan fotografia Dariusz Wolski, Ross Emery, Erik Messerschmidt
personaggi interpreti
Madre Amanda Collin
Padre Abubakar Salim
Campion Winta McGrath
Marcus Drusus / Caleb Travis Fimmel
Sue / Mary Niamh Algar
Nonna Selina Jones
Decima Kim Engelbrecht
Vrille Morgan Santo
Tempest Jordan Loughran
Paul Felix Jamieson
Hunter Ethan Hazzard
Holly Aasiya Shah
Vita Ivy Wong
Lucius Matias Varela
Nerva Jennifer Saayeng
critica IMDb 7,8 /10 | Rotten Tomatoes critica 7,9 /10 utenti 4,2 /5 | Metacritic critica 84 /100 utenti nd
aspect ratio 2 : 1
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