La tigre e la neve

Alessio Tambone 26 Ottobre 2005 Cinema, Movie e Serie TV

Roberto Benigni ritorna sul grande schermo con il nuovo film La tigre e la neve, una favola che inneggia alla vita e all'amore prodotta dalla Melampo Cinematografica e distribuita da 01 Distribution. Nelle sale italiane dal 15 Ottobre. Ecco il giudizio di AVMagazine.

Gli attori principali e la colonna sonora

Roberto Benigni è Roberto Benigni, un attore comico non solo nella parola ma anche nella postura, che utilizza per far ridere il suo pubblico tutte le parti del corpo. E’ un ritorno in grande stile quello de La tigre e la neve, rafforzato ancora di più dalla buona prestazione avuta anche nelle scene drammatiche, con un “patetico” protagonista pieno di speranza che non si rende spesso conto delle difficoltà che gli si presentano davanti e che si butta a capofitto, senza pensarci, nella risoluzione.


Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, due modi diversi di essere artista...

Delude invece Nicoletta Braschi, che restituisce ancora una volta lo stesso personaggio piatto ed indipendente dalla sceneggiatura già visto in altri film di Benigni. Buona la prova per la star internazionale Jean Reno, che interpreta - un ruolo insolito per lui - il poeta arabo Fuad, recitando in arabo e in italiano.

Da lodare la piccola parte di Emilia Fox, già apprezzata protagonista di Prendimi l’anima, che cattura lo schermo in quei cinque minuti di presenza, e che introduce una delle scene più esilaranti dell’intero film.


Jean Reno interpreta il poeta iracheno Fuad

Simpatica incursione per Tom Waits, che torna sul set a far compagnia a Benigni dopo Daunbailo'. Il cantante americano interpreta You can never hold back spring all’inizio del film, brano poetico scritto appositamente per questa pellicola, e ripreso varie volte nel corso del film con vari arrangiamenti strumentali.

Il resto della soundtrack è stata musicata dall'altro storico collaboratore Nicola Piovani, già apprezzato per La vita è bella (Oscar come Miglior colonna sonora) e altri successi. Ottime le composizioni, che partono con uno stile classico per il maestro Piovani, ma che si colorano nel corso del film con incursioni orientaleggianti abbastanza esplicite. In più c'è anche il tempo per un breve assaggio di Granada, cantata da Claudio Villa.

PAGINE ARTICOLO

Commenti

Focus

News