Transformers 3
Nelle sale di tutto il mondo il nuovo capitolo della saga dedicata ai robot diretto ancora una volta di Michael Bay. Autobot e Decepticon in lotta tra loro per il dominio del nostro pianeta. Distribuzione Universal
Il film
Michael Bay e i Transformers insieme per la terza volta. Il regista californiano torna a giocare con i robot Hasbro nell'ultimo capitolo della serie, probabilmente l'ultimo prima di un possibile reboot. Ritroviamo Sam (Shia LaBeouf) ancora in cerca di lavoro, sostenuto economicamente dalla nuova fiamma Carly (Rosie Huntington-Whiteley). Sulla Terra gli Autobot continuano nella lotta contro i Decepticon al fianco degli umani, mentre Shockwave da Cybertron decide di sferrare l'attacco risolutivo per il dominio del nostro pianeta.
Transformers 3 Dark of the Moon si apre con un prologo spettacolare! L'intera sceneggiatura si intreccia con lo storico sbarco sulla Luna degli americani, con la corsa allo spazio tra Russia e Stati Uniti, mischiando immagini di repertorio, ricostruzioni live-action e sequenze in computer grafica. Semplicemente magnifico. Splendida la realizzazione visiva ma soprattutto l'idea, che svela cosa è successo sulla faccia nascosta della Luna.
Terminato il prologo, lo script si interrompe. Letteralmente. Il film si trascina lentamente per una parte centrale patetica, tra siparietti comici forzati (comunque non al livello di scempiaggine del secondo), dialoghi assurdi e poca azione, con un solo colpo di scena che stuzzica l'attenzione.
Tutto converge verso l'epilogo, una lunga battaglia finale - a volte un po' troppo sopra le righe - che però porta a termine il compito: spettacolo! Un lungo spettacolo visivo che delizia gli appassionati di computer grafica con sequenze riuscite, al limite della perfezione tecnica, semplicemente straordinarie. Gli attori sono un semplice contorno: Shia LaBeouf comunque si distingue, Rosie Huntington-Whiteley sostituisce degnamente Megan Fox sia nella recitazione (0) che nella libidine (10). Nel cast anche le new entry John Malkovich, Patrick Dempsey e Frances McDormand, con la riconferma di John Turturro nei panni dell'eccentrico Simmons. Tutti buoni interpreti.
Transformers 3 è il primo film della serie ad essere girato in stereoscopia. Avevamo dei forti dubbi a questo riguardo, data la classica regia di Bay molto movimentata, con un montaggio in genere serrato e numerose acrobazie compiute con la macchina da presa. Dubbi che hanno assalito anche il regista, che un primo momento aveva rifiutato le riprese in stereoscopia, per essere successivamente convinto a sperimentare alcune scene per prendere una decisione supportata da una minima esperienza sul campo.
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal suo lavoro. Per evitare problemi con la stereoscopia i tre montatori William Goldenberg, Joel Negron e Roger Barton indugiano quel secondo in più necessario per evitare problemi agli occhi, dando modo di mettere a fuoco la scena. Con la guida del regista, spesso le sequenze più veloci vengono proposte con un ispirato slow motion che se da un lato permette di apprezzare Autobot e Decepticon nel loro splendore, dall'altro amplifica la sensazione di tridimensionalità della scena. In qualche occasione però (il lancio nel vuoto dei soldati verso la fine del film) Bay chiede troppo alla stereoscopia, con immagini che per qualche secondo infastidiscono decisamente gli occhi. Sensazione chiaramente soggettiva e dipendente comunque dalla sala.
In sottofondo, accanto alla colonna sonora di Steve Jablonsky, i Linkin Park, i Paramore e i Goo Goo Dolls impreziosiscono la traccia audio, che esalta il video con riusciti effetti surround e un missaggio ben realizzato. Peccato per il canale LFE, decisamente non all'altezza dell'estrema distruzione che Bay porta sullo schermo. Per questa riflessione concedeteci però il dubbio derivante dalla resa tecnica della sala utilizzata per la proiezione.
In conclusione Transformers 3 vince per la parte spettacolare del film, con un lungo finale emozionante e ben realizzato. Peccato per la sceneggiatura, che non sfrutta assolutamente un'idea di partenza originale e azzeccata. Un pizzico di attenzione in più da parte del writer Ehren Kruger e il nostro voto sarebbe stato totalmente positivo per un film che - sotto molti aspetti - è il migliore della trilogia firmata da Michael Bay.
Voto finale | ![]() |
7 |