13 assassini

Dimitri Bosi 06 Luglio 2011 Cinema, Movie e Serie TV

L’ultimo film dell’iperprolifico regista giapponese Takashi Miike, distribuito nei cinema italiani da Bim. Un ottimo crescendo che sembra culminare in un'orchestrata azione da massacro finale. Con l'ombra di Kurosawa

In attesa di gustare un altro film orientale passato a Venezia - e che vi consigliamo caldamente - Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma, potete intanto scaldare i motori con la visione dell'ultimo film di Takashi Miike, di cui abbiamo già recensito su queste pagine il funambolico Yattaman (link).

Tra le due pellicole il super prolifico regista giapponese ha inserito ovviamente altre due o tre produzioni, tra cui anche il prossimo film che sembra portare la stessa ambientazione e nel titolo inglese (Hara-kiri: death of a samurai) richiama proprio il gesto rituale che apre il nostro 13 assassini: un hara-kiri di protesta contro lo strapotere violento e sadico di Naritsugu, un giovane signore feudale che uccide, violenta e mutila i suoi sudditi, ma che essendo il fratello dello shogun è, di fatto, al di sopra della legge. L'alto funzionario Doi tuttavia non ci sta a vedere simili storture e quindi ingaggia il samurai in pensione Shinzaemon Shimanda, un tipo tosto e tenace, che assolda 11 samurai per liquidare senza tante storie il sanguinario signore e la sua fedelissima scorta. Dopo un breve inseguimento, i nostri samurai decidono di tendere l'imboscata finale in un villaggio che per l'occasione verrà dotato di trappole e ogni sorta di arma, e in cui si compirà, come recita una scritta esibita da Shimada, un MASSACRO TOTALE.

13 assassini è come una molla. La prima parte del film prepara, comprime, come a raccogliere l'energia necessaria, le persone, gli oggetti, le forze, le emozioni, per poi rilasciarli nella seconda parte, in una deflagrazione devastante di scontri, morte, distruzione. All'inizio sembra di assistere a un film da camera, una silenziosa tessitura di luci basse, decentrate, neri sgranati, trame di palazzo in cui lo spettatore all'inizio si perde tra nomi e volti difficili da riconoscere, pareti divisorie che scorrono silenziose nella notte. E cosi avanti per metà film, il tempo di trovare i 12 samurai per lo scontro finale. Nella seconda parte le forze esplodono, una terribile mattanza invade il villaggio in cui intere strade sono lastricate di spade, case che implodono su se stesse, le lame dividono corpi e arti. I riferimenti sono tanti - I sette samurai, Kurosawa, il cinema western - eppure il film colpisce per la sua forza visiva e per il movimento impresso alla macchina da presa.

Miike desatura colori e tiene tutto immerso in un grigio costante e funereo: triste è il mondo del samurai, la sua stessa filosofia, rinnegata, per fortuna, nel finale.

SPOILER: l'unico superstite umano dice alla fine di non voler fare più il samurai, di voler partire per l'America dove fare l'amore con cento donne, ma quando tenta di gettare la spada questa gli rimane incollata alla mano.

Alla scelta cromatica si associa quella di stare sempre addosso alle figure in maniera ossessiva anche negli scontri più cruenti: movimenti sporchi e frammentati, come nella straziante soggettiva della morte di uno dei samurai, eppure millimetrici nella loro precisione emotiva e spettacolare. E lo spazio si apre solo per alcuni istanti nel bosco e nel finale, in cui nello scontro decisivo il campo ridiventa lungo e penetra, in tanta desolazione, un raggio di sole.

SPOILER: E il tredicesimo del gruppo è ovviamente una sorta di strambo folletto dei boschi che combatte e vince senza spada, una rivisitazione superlativa del ruolo che fu di Mifune nel film di Kurosawa.

Voto finale 8

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Commenti (14)

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  • SydneyBlue120d

    06 Luglio 2011, 22:31

    Purtroppo il film è stato distribuito al Cinema da BIM solo in pellicola e non in Digitale 2K
  • Simon10

    07 Luglio 2011, 12:16

    Come mai ???
  • lillo.sos

    07 Luglio 2011, 15:18

    visto al warner village (parco de medici), sala molto bella, proiettato molto bene.. peccato per la gente che ci faceva compagnia che non riusciva a capire che al cinema i cellulari si mettono in silenzioso e che i commenti ad alta voce non sono graditi.

    Il film è fatto molto bene, personalmente non mi è piaciuto in quanto non sono abituato alla regia giapponese, però ho apprezzato la realizzazione
  • shadowrunner

    08 Luglio 2011, 10:52

    Delusione

    Conosco il cineasta, la cultura giapponese, ma personalmente il film è stat una delusione.
    Buona la fotografia, ottima la ricostruzione storico scenografica e dei costumi, alcun paesaggi mozzafiato.
    Però il film non ingrana e fin troppo compassato, e, nel bene e nel male, non sembra Miike.
    Deluso.
  • J0tar0Kjo

    08 Luglio 2011, 11:50

    Spoiler

    Ma, ma, ma avete spoilerato il finale?

    pessimi
  • darksun

    08 Luglio 2011, 15:01

    avete scritto il finale...complimenti
  • Leru76

    08 Luglio 2011, 17:48

    Sono rimasto allibito anche io di leggere nella review il finale... ma che diamine, per un film appena uscito nelle sale?
    Vi consiglio di correggere l'articolo :P
  • Nordata

    09 Luglio 2011, 18:18

    Se vi riferite alla frase Massacro Totale è inserita anche nel trailer e unita alle scene dello scontro non è che lasci molto spazio alla fantasia, oltre ai riferimenti a film vari.

    Ciao
  • Leru76

    09 Luglio 2011, 19:30

    per fortuna, nel finale; l'unico superstite umano dice alla fine di non voler fare più il samurai, di voler partire per l'America dove fare l'amore con cento donne, ma quando tenta di gettare la spada questa gli rimane incollata alla mano.


    Ci riferiamo a questo.....
  • Nordata

    10 Luglio 2011, 13:00

    Non lo avevo visto.

    Comunque non mi sembra uno spoiler,anche perchè questo film, come sicuramente tutti gli appassionati sapranno, è un remake di un altro del 1963, per cui la fine è ben nota, qui varia solo quello che dice il personaggio citato.

    E' come se si facesse un remake di Mezzogiorno di Fuoco e nella recensione si scrivesse dopo aver ucciso i fuorilegge lo sceriffo può finalmente tornare dalla sua donna, sarebbe uno spoiler?

    A parte questo ho dato una scorsa a varie recensioni e senza andare in quelle in inglese ho visto più o meno la stessa frase da altre parti, probabilmente il tutto deriva da una brochure che viene distribuita alla stampa dal distributore.

    Ciao
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