La sposa cadavere
Tim Burton torna nelle sale italiane con la nuova favola La sposa cadavere e lo fa a modo suo, richiamando le proprie origini di animatore stop motion. Ecco il giudizio di AVMagazine
Costumi, fotografia e qualità A/V
L'incantevole sposa cadavere
Assolutamente fantastica la resa dell’abito della sposa cadavere. Il fluttuare del suo velo è stato realizzato in modo magnifico nonostante un coefficiente di difficoltà estremamente elevato. Anche il velo infatti è stato animato a passo uno, con un movimento di un solo millimetro per frame. Assolutamente spaventoso, come spaventoso è il tempo di realizzazione che il velo ha richiesto: dieci mesi! I vari movimenti fluttuanti dell’abito da sposa sono stati ottenuti grazie al movimento di sottili fili invisibili inseriti nell’abito, che hanno permesso una “facile” modifica della posizione.
Ottimo anche il lavoro del direttore della fotografia Pete Kozachik (Nightmare before Christmas) che ha illuminato in modo diverso ogni personaggio, partecipando attivamente alla loro caratterizzazione. Differenza di illuminazione dovuta anche alla diversità dei vari personaggi.
Ricca la tavolozza di colori della Terra dei Morti
“La mia filosofia di luce per l’animazione dei pupazzi è rispettarli come se fossero attori di uno show. Devi trovare il loro punto migliore e cosa non fare mai con loro" racconta Kozachik. "Ad esempio Victoria ha un viso piatto e per lei non potevamo usare la stessa illuminazione che usavamo per la sposa cadavere”. Durante la visione del film abbiamo apprezzato molto l’aura luminosa che circondava la bellissima sposa cadavere, realizzata utilizzando tre luci differenti per creare un contorno bianco che sfumava intorno al pupazzo e un diffusore sulle lenti.
Il film è stato girato con ben 31 fotocamere digitali reflex Canon EOS-1D MK II. Con le ottime doti di sensibilità, bassissimo rumore ed elevato dettaglio del sensore adottato dalla Canon, è stato ottenuto un master di partenza davvero ottimo che ha contagiato positivamente la resa visiva del prodotto finale. E' opportuno sottolineare la scelta premiante di girare in digitale un film di animazione stop motion, che ha permesso agli animatori di avere un immediato feedback del girato.
Più che buona la resa visiva finale del film
“Per lo stop-motion il tempo è prezioso” racconta Allison Abbate, produttore del film e coordinatore artistico di Nightmare before Christmas. “Per Nightmare giravamo una ripresa e poi dovevamo aspettare fino alla mattina seguente per vedere se andava bene. Ricordo che non riuscivamo a dormire per aspettare di vedere cosa era venuto fuori. Non sapevamo se qualcosa era andato storto, mentre ora possiamo vedere tutto sul monitor e vedere il girato dopo sole due ore”.
Delude invece l'audio, che per tutta la durata del film utilizza quasi esclusivamente il fronte anteriore. Insomma: niente surround, niente panning, niente LFE, niente emozioni. Si spera vivamente in una taratura audio non ottimale della sala, dato che un audio con la A maiuscola sarebbe stata la ciliegina sulla torta del film.