Il re leone
Dopo la ridistribuzione in sala in versione stereoscopica, il classico numero 32 di zio Walt è distribuito in Blu-ray in versione 2D e 3D. AV Magazine ha analizzato i dischi e intervistato Robert Neuman, supervisore della stereoscopia del film. Buona lettura
1994: Simba al cinema
Torniamo con gioia alle atmosfere africane del cartoon Disney. Il re leone è stato convertito in alta definizione e, per l'occasione, arricchito con una versione stereoscopica distribuita prima nelle sale cinematografiche e successivamente adattata per il mercato home video. AV Magazine ha analizzato i dischi distribuiti da Buena Vista su supporto Blu-ray, arricchendo l'articolo con un'imperdibile intervista a Robert Neuman, supervisore degli effetti stereoscopici nella riconversione, una grande tecnico che ha curato le conversioni 3D degli "ultimi" successi Disney (Rapunzel, La bella e la bestia, ecc...).
Era il fatidico 1994 quando nel mondo sbarcava in sala Il re leone, che oggi rinasce nella duplice veste 3D + HD nella speranza di tornare a far ruggire di piacere i botteghini e le casse della Disney. E a quanto pare, dati alla mano, l'operazione sembra essere riuscita. Anche allora, nella sua veste bidimensionale, il trentaduesimo lungometraggio animato della Disney ebbe un grande successo al botteghino - meglio di Aladdin - e segnò il ritorno del mondo animale dopo diverse prove caratterizzate dalla presenza umana: La sirenetta, La bella e la bestia e successivamente Pocahontas.
Non ci sono infatti figure umane in questo lavoro - anche se tutte gli animali sono largamente antropomorfizzati in perfetto stile Disney - e il richiamo non può che andare al mitico Bambi, anche e soprattutto per la rappresentazione della morte di un genitore, questa volta tuttavia rigorosamente in scena e non fuori campo come accadeva nel capolavoro del 1942. A morire ad un certo punto è il re Mufasa sotto gli occhi del figlio Simba. Ad ucciderlo con un tranello è il perfido fratello Scar, che nel contempo riesce a far fuggire il legittimo erede e a insediarsi, con l'aiuto delle iene, come dominatore di tutto il branco. Il giovane Simba a questo punto dovrà attraversare la linea d'ombra della giovinezza alla ricerca di se stesso e del coraggio per riprendersi il ruolo che gli spetta. In questo compito ovviamente verrà affiancato da due figure comiche, anche se questa volta le figure di contorno sono ridotte rispetto agli standard della casa di zio Walt.
Richiami alla tragedia di Amleto sono corroborati dalla voce del grande Vittorio Gassman che doppia Mufasa, mentre Scar è doppiato da Tullio Solenghi, ma questa volta la magia disneyana è lontana, sopraffatta dalla durezza della trama, meno sdolcinata del solito. Due Oscar vanno alla musica per la miglior colonna sonora di Hans Zimmer (che ne farà successivamente un musical in due atti) e per la miglior canzone scritta da Elton John e Tim Rice, che troverà nel doppiaggio italiano la voce di Spagna.
Il film ha avuto due seguiti, a volte anche curiosi (soprattutto il terzo), nel 1998 (Il regno di Simba) e nel 2004 (Hakuna Matata).