Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Redazione 31 Dicembre 2013 Cinema, Movie e Serie TV

Prosegue il viaggio della compagnia formata da Bilbo Baggins, Gandalf e i tredici nani. Peter Jackson ci riporta nella Terra di Mezzo con il secondo capitolo cinematografico dedicato al romanzo Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien

Le storie e la sceneggiatura

Punto di partenza per un'analisi della sceneggiatura è la decisione di realizzare tre pellicole distinte (l'ultimo capitolo Racconto di un ritorno arriverà nei cinema di tutto il mondo nel dicembre 2014). Il romanzo originale non ha la lunghezza necessaria a supportare tre lunghe pellicole. Così Jackson e il consueto gruppo di sceneggiatori (Fran Walsh e Philippa Boyens, con l'inserimento di Guillermo del Toro) hanno deciso di attingere anche alle storie raccontate da Tolkien nelle 125 pagine di appendice incluse alla fine de Il signore degli anelli.

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Scelta che ha portato alla spiegazione di numerose vicende solo accennate ne Lo Hobbit, come ad esempio le frequenti e improvvise assenze di Gandalf. Il team è andato però oltre, creando situazioni e personaggi esclusivi della versione cinematografica, oltre alle consuete e necessarie semplificazioni nella trasposizione del romanzo.

Uno dei problemi del film è proprio questa scelta. Non ci riferiamo chiaramente alle vicende di Gandalf, che sicuramente arricchiscono il racconto, ma all'evidente inutilità del personaggio di Tauriel, interpretato dalla comunque brava Evangeline Lilly. L'elfo è irrilevante ai fini della trama, con poche azioni veramente utili allo svolgimento che sarebbero state valide anche se associate al personaggio di Legolas, un gradito ritorno (non previsto nel racconto originale) che trova motivazione storica e richiamo con la trilogia storica (oltre a prestare il fianco a una divertente battuta con Glóin!).

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Se è inutile il personaggio di Tauriel è addirittura oscena la sua 'interazione' con i nani, con un tempo perso (o guadagnato, guardando la cosa nell'ottica di riempire tre film) sullo schermo che poteva essere utilizzato per spiegare meglio le storie narrate nell'appendice.

Tra l'altro, a quanto pare, le vicende di Tauriel alle quali facciamo riferimento (evitiamo spoiler, chi ha visto il film ha sicuramente capito) non facevano parte delle riprese originali del 2011, ma sono state aggiunte con ciak aggiuntivi non previsti battuti nel 2012.

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