Huawei P30 Pro
Il P30 Pro è la massima espressione del brand Huawei, viene commercializzato in tre versioni, tutte con 8GB di RAM, dual SIM, batteria da ben 4.200 mAh, certificazione IP68, schermo AMOLED da 6,47" e un comparto fotografico con 5 camere complessive e zoom ottico 5X con lenti in configurazione a periscopio
Il comparto fotografico
Il vero asso nella manica del P30 Pro è senz’altro costituito dal comparto fotografico. Lo smartphone, oltre ad un flash dual led e alla camera anteriore con singolo sensore da 32 megapixel, possiede altri quattro sensori posteriori, organizzati nel modulo "Leica Quad Camera". Segue quindi un riepilogo di tutti i sensori fotografici e relativa configurazione ottica:
- sensore da 32 MP con fuoco fisso e rapporto d'apertura f/2.0;
- sensore da 40 MP 1/1.7" OIS (con obiettivo grandangolare 27mm eqv. e rapporto d'apertura f/1.6);
- sensore da 20 MP 1/2.7" (con obiettivo grandangolare 16mm eqv. e rapporto d'apertura f/2.2);
- sensore da 8 mpix 1/4.0" OIS (con zoom 5X ottico 125mm eqv. e rapporto d'apertura f/3.4);
- sensore TOF per fuoco, mappa di profondità, realtà aumentata ed effetto bokeh.
La sezione camera del P30 Pro, che consente il salvataggio delle fotografie anche in formato RAW, sembra quasi fatta apposta per sostituire l’ingombrante e pesante valigetta obiettivi che portiamo sempre con noi insieme alla reflex, offrendo complessivamente ben 4 diverse lunghezze focali dalle caratteristiche diverse, ma complementari. Le lunghezze focali disponibili posteriormente sono tre e sono rispettivamente pari a 16mm, 25mm e 125mm, quest'ultimo pari a 4,63X rispetto alla camera principale da 40MP. Il sensore principale, prodotto da Sony, può contare su 40 megapixel con CFA (Color Filter Array) RYYB, quindi con sub-pixel dotati di filtro giallo e non verde; questo consente di guadagnare ben il 40 per cento di luce in più oltre alla straordinaria capacità visiva definita Super Spectrum, che in modalità automatica riesce a "vedere" fino a 409600 ISO! Il sensore potrebbe essere una versione "custom" del Sony IMX607 Exmor RS, un CMOS con "pixel binning" per le immagini notturne e Quad Pixel PDAF per la messa a fuoco.
Tutto questo, in effetti, rappresenta solo l’antipasto. Oltre al supporto generalizzato della AI, seguono la stabilizzazione ottica OIS sulle due camere principali, l’applicazione di algoritmi più evoluti per le scene in bassa luce, il "silk effect" per le acque in scorrimento, la modalità AI HDR+, la modalità macro (con messa a fuoco a 2,5 cm per la camera da 16mm eqv.), la funzione dual view recording per la registrazione contemporanea di video con due sensori posteriori che offrono due punti di ripresa diversi) e una modalità notturna davvero incredibile: dove quasi tutti i concorrenti mostrano uno schermo desolantemente nero, il P30 Pro fa la differenza anche e si avvicina molto alle super-prestazioni del Sony Xperia XZ2 Premium che abbiamo testato in questo articolo.
Oltre alle caratteristiche fin qui riassunte, uno degli aspetti più interessanti del nuovo P30 Pro è l'obiettivo a "periscopio” della terza camera posteriore, con lunghezza focale equivalente pari a ben 125mm che diventano 250 con un blando zomm digitale 2X, aiutato dall'intelligenza artificiale e dai dati estratti anche dalla camera da 40mp. Dal punto di vista costruttivo, il gruppo di lenti zoom con lunghezza focale compresa tra 25mm e 125mm eqv, si sviluppa in senso verticale e può contare su uno specchio orientato a 45 gradi. Questo tipo di obiettivo è stato utilizzato anni fa su alcune fotocamere digitali compatte e proprio negli smartphone permette di esaltarne i vantaggi.
La gestione delle tre camere e dello zoom è "trasparente" all'utente finale zoom non è continuo ma permette di selezionare quattro step di ingrandimento ottico (24mm, 50mm, 75mm e 125mm), oltre a due ingrandimenti digitali (250mm eqv. e 500mm eqv.). Colpisce, a questo punto, un possibile parallelo con la citata fase pioneristica di Leica, passata dal costruire oggetti per ingrandire l’infinitamente piccolo (microscopi) al costruire minuscoli oggetti per ingrandire qualcosa di molto grande (periscopi). Tutti gli appassionati di fotografia sanno quanto siano ingombranti gli zoom dedicati alle focali tele.
Nessuno era mai riuscito ad inserire in uno smartphone commerciale, un vero e proprio zoom ottico con queste strabilianti caratteristiche. Al di là della solita, geniale Oppo che ha presentato al Mobile World Congress 2019 un brevetto per un sistema di ripresa analogo a triplo sensore con stabilizzazione ottica e lo ha reificato in un prototipo. In buona sostanza, grazie ad una "trappola ottica" che usa uno specchio angolato a 45 gradi, Leica e Huawei hanno inserito in un oggetto della profondità di una lisca di pesce un vero obiettivo zoom ottico stabilizzato otticamente, con il quale si possono scattare foto finora letteralmente impensabili.