Huawei e la strategia 2020 delle “New Edition”

Fabio Angeloni 11 Maggio 2020 Mobile

Gli smartphone Huawei, il 5G, il ban americano e la strategia vitaminica dei prodotti con suffisso “New Edition”: i nuovi modelli Huawei P30 lite New Edition e Huawei P30 Pro New Edition

La soluzione individuata


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La gamma Mate della serie 30 risulta la prima colpita dal ban

Combinazione ha voluto che tutto questo avvenisse proprio mentre Huawei era in procinto di lanciare sul mercato la gamma più sofisticata e solida di ogni sua serie di smartphone, i “Mate”. Il ban ha infatti costretto Huawei a rinunciare ai GMS, i Google Mobile Services che consentono allo smartphone di installare tutta la galassia delle app contenute nel Google Play Store (Google Map,  Gmail e YouTube, ad esempio, ma anche aggiornamenti firmware dell’OS e patch di sicurezza), un patrimonio che per moltissimi utenti rappresenta un irrinunciabile valore aggiunto la cui presenza viene data per scontata su ogni smartphone che adotta il sistema operativo Android.


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È sbagliato affermare che gli effetti del ban siano intervenuti dalla serie 40, come talvolta viene semplicisticamente affermato. In realtà anche la serie 30 è stata colpita e proprio alla testa, la sua parte più pregiata costituita dai modelli Mate (declinati nei modelli Mate 30 e Mate 30 Pro, primo smartphone del marchio che sembrerebbe non usare nemmeno un componente americano, offerto anche nella variante Mate 30 Pro 5G) che, come detto, sono stati commercializzati privi dei GMS, in quanto utilizzano al loro posto gli HMS (Huawei Mobile Services) e chissà se in futuro anche il sistema operativo proprietario Harmony. Malgrado tutto ciò, è interessante notare che sono stati venduti (soprattutto nel continente asiatico) milioni di esemplari di Mate 30. Appare invece quasi scontato sottolineare che il discrimine tra i differenti modelli della serie 30 sia stata proprio la presenza “nel blocco di riferimento” della compatibilità 5G: tutti quelli del blocco senza compatibilità 5G (30 lite, 30 e 30 Pro) hanno infatti i GMS onboard e non hanno subìto (né sembra che subiranno in futuro) limitazioni di alcun tipo.


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La vitaminizzazione dei “non-Mate 30”

Huawei si è mossa rapidamente e, preso atto della situazione, ha messo a punto una ingegnosa exit strategy, per evitare di essere messa all'angolo. Da una parte, infatti, ha considerato che, malgrado le eccellenti caratteristiche tecniche e il potere trainante di un marchio ormai affermato, la Serie 40 faticava molto a prendere piede nel mondo extraorientale per via dell’assenza della galassia di app contenute nei GMS; dall’altra, è riuscita a trasformare una pericolosa crisi in una felice opportunità, paradossalmente sfruttando l'emiparte per lei più utile del significato che attribuì - in modo, sembra, un po’ approssimativo - nel 1959 proprio un americano eccellente (il mai abbastanza compianto John F. Kennedy) ai due ideogrammi che in cinese compongono il concetto di “crisi”: “pericolo” ma soprattutto “opportunità”. Il permesso di usare i GMS di cui disponevano i modelli “non-Mate” della serie 30 avrebbe infatti dato l’opportunità a Huawei di continuare a sviluppare prodotti facendo evolvere una serie particolarmente fortunata, ben ingegnerizzata e, in definitiva, molto richiesta per via del rapporto qualità-prezzo, al costo di non variarne troppo la sostanza tecnica primigenia oggetto di certificazione. Dunque, è sorta l’idea di valorizzare questa serie presentando la prima versione vitaminizzata rispolverando il modello più economico e conveniente del terzetto della penultima serie, il P30 lite, e decidendo di mettere in commercio il P30 lite New Edition. (Per incidens, la medesima strategia è stata utilizzata anche in prodotti di fascia più bassa come il P Smart, uscito nel 2018, seguito dalla versione 2019 e più recentemente dalla 2020.)


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Il nuovo P30 lite New Edition

Il nuovo modello si discosta dal vecchio sostanzialmente per l’aumento della risoluzione della fotocamera selfie (da 24 a 32 Mpix) e per l’implementazione delle memorie, in quanto la capacità della RAM di sistema è passata da 4 a 6GB, mentre quella della ROM di memorizzazione dati è passata da 128 a 256GB. Nel primo mese di commercializzazione (9 gennaio-9 febbraio scorsi) per favorire le vendite a prezzo quasi di listino sul mercato italiano è stato anche offerto in bundle un paio di auricolari bluetooth Freelace. Anche questo nuovo prodotto sta ottenendo un buon riscontro commerciale per via del favorevole rapporto prezzo/prestazioni, peraltro mutuato dal suo predecessore: questo fattore, d’altra parte, rappresenta esattamente il motivo per il quale i nerd di tutto il mondo ormai tendono ad accordare la loro preferenza a cellulari di origine cinese, anche se in realtà negli ultimi tempi si sta assistendo ad un deciso aumento del costo del segmento dei top di gamma da parte dei marchi più affermati.


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Il nuovo P30 Pro New Edition

Il P30 Pro, modello divenuto celebre in particolare per le strabilianti caratteristiche tecniche dello zoom a periscopio (il primo del genere reso disponibile sul mercato, talmente potente da consentire di fotografare la luna a mano libera), oltre che ultimo cellulare del comparto premium di Huawei autorizzato ad utilizzare i GMS, è rimasto per mesi uguale a se stesso. Dalla sua messa in commercio, avvenuta a metà del primo semestre del 2019, infatti, l’unico aggiornamento che aveva ricevuto era stato annunciato ai primi di settembre, nel corso della più antica fiera internazionale dell’elettronica di consumo che si svolge ogni anno a Berlino, l’IFA, ed era di natura squisitamente estetica: la messa in commercio delle varianti cromatiche Mystic Blue e Mystic Lavander.

Non si sa quanto per errore o quanto per calcolo (come talvolta avviene con i leak) recentemente è però comparso all’improvviso sul sito di Huawei Deutschland un trafiletto che annunciava un periodo promozionale dal 15 maggio al 4 giugno 2020 che avrebbe riguardato, per l’appunto, il modello Huawei P30 Pro New Edition, di cui in effetti nulla si sapeva fino a quel momento. Tale notizia sembra preluda alla commercializzazione di un ulteriore nuovo modello che (così come già avvenuto per il P30 lite), deriverebbe da quello della penultima serie, la 30, anch'esso ad un processo di vitaminizzazione probabilmente basato quanto meno sull’aumento della capacità delle memorie ROM e RAM.

Stiamo a vedere cosa succederà: se saran rose, fioriranno. La data da tener d’occhio dovrebbe ormai essere alle porte, il 15 maggio.

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