Sony System 6: la barra più assurda che c'è
La nuova System 6 è uno dei prodotti più assurdi che mi sia mai capitato di analizzare. Un prodotto quasi anacronistico, con tanti passi indietro rispetto a quello che ti aspetti da un sistema soundbar moderno, con sub e satelliti wireless ma con alcune caratteristiche audio che lasciano davvero senza parole.
Introduzione
In Sony si sono impazziti. O forse no. Ditemelo voi. Il nuovo sistema di riproduzione multicanale con soundbar, sub e satelliti che si chiama "System 6" è uno dei prodotti più assurdi che mi sia mai capitato di analizzare. Un prodotto quasi anacronistico, con tanti passi indietro rispetto a quello che ti aspetti da un sistema con soundbar, sub e satelliti surround da 650 euro ma con alcune caratteristiche audio che lasciano davvero senza parole.
Due mesi fa ero all'evento stampa europeo nella sede Sony di Londra, per osservare le nuove serie di TV e per misurare il nuovo QD-OLED BRAVIA II. Trovate l'anteprima del nuovo Bravia II a questo indirizzo, corredata di misure, le prime in assoluto a livello interplanetario.
A corollario delle dimostrazioni dei nuovi TV c'era anche una sessione audio dedicata alle nuove soundbar e in particolare al nuovo kit "System 6" con soundbar, subwoofer e satelliti discreti per i canali sorround che non sembrava affatto male: convincermi a fare un test è stato molto semplice.
Caratteristiche e versatilità
Quando è arrivato il pacco, davvero molto pesante e robusto, è iniziato il delirio. La confezione è perfetta, con un gioco di incastri di cartone davvero ben fatti e che sembra proteggere i vari componenti in maniera esemplare.
Poi le sorprese. La soundbar vera e propria è un parallelepipedo di plastica non particolarmente sottile con soli 5 altoparlanti (3 midwoofer ellittici e due tweeter) organizzati in tre sistemi LCR. Noto la assoluta mancanza di connessioni. Niente HDMI, niente alimentazione. Niente display. È un componente totalmente passivo da cui esce una piattina multifilare che va collegata al subwoofer che è il vero centro di tutto il sistema. Che cosa??? Cerco di spiegarmi meglio.
L'unica porta HDMI ARC è nell'unità subwoofer e a cui va collegata la barra con una piattina che non è neanche particolarmente lunga. Perché se togli ai 5 metri di cavo la metà della barra e i giri che devi fare attorno al mobile, potresti arrivare al sub al pelo. Questo causa una notevole limitazione nel posizionamento del SUB, soprattutto in quei TV che hanno la porta HDMI ARC su un lato che magari è quello opposto rispetto al quale vorremmo installare il sub.
Come anticipato manca un display anche minimale. C'è solo un LED sull'unità subwoofer, utile quasi esclusivamente per capire se l'unità è accesa e se sta ricevendo comandi con il piccolo telecomando in dotazione. Mancano completamente riferimenti sul volume selezionato o sulla codifica audio che viene agganciata. Vabbè...
Poi c'è il sistema posteriore, con uno scatolotto che va alimentato e che integra, oltre al ricevitore, anche l'amplificazione per i due satelliti che sembrano avere gli stessi componenti dei due canali LR della barra: midwoofer ellittico caricato in reflex e tweeter a cupola morbida in un box un po' leggerino ma che non ha esternato vibrazioni, esattamente come la barra. I due satelliti vanno collegati allo scatolotto con due piattine lunghe circa 5 metri.
L'assurda installazione
Il setup è abbastanza semplice e rapido ma lascia sconcertati: in un mondo in cui ci si abitua alla comodità e alla libertà dei collegamenti wireless, proprio nel posizionamento dei diffusori, la soluzione scelta da Sony va nella direzione opposta. Dopo aver collegato e alimentato i due componenti chiave, sub e scatolotto per il sistema posteriore, si può già partire ma con scelte molto limitate per la calibrazione del sistema: solo bassi, alti e alcuni preset per l'elaborazione dello stage sonoro.
Per andare oltre è necessaria l'applicazione Bravia Connect, molto ben realizzata, almeno nella grafica e nel guidare l'utente nella configurazione di tutto il sistema. Nella app c'è anche l'indicazione del volume e un sistema di calibrazione manuale in cui è possibile modificare il livello degli altoparlanti a passi di 0,5 dB e anche la distanza, anche se a passi di 1 metro. Gli interventi sulla timbrica invece sono molto limitati e il risultato è a dir poco seccante, soprattutto per l'equilibrio timbrico generale del medio-basso.
L'ascolto con qualche misura
Disastro totale? Non esattamente e qui arriva il bello. Potete forse immaginare il mio stato d'animo dopo l'assurdo set-up per collegare i vari cavi, cercando il miglior compromesso per nasconderli ma allo stesso tempo modulando la risposta in ambiente del Sub con il posizionamento... Eppure, dopo l'accensione, la situazione cambia radicalmente.
Prima di tutto il sistema è in grado di generare una pressione sonora davvero consistente e, con mia grande sorpresa, con distorsioni armoniche davvero molto contenute, particolare confermato parzialmente dalle misure effettuate in ambiente con REW e microfono calibrato sistemato nel punto di ascolto.
Partiamo però dalle cose che non vanno ma che sarebbero in teoria risolvibili con un aggiornamento firmware. Tra Sub e barra c'è un buco molto pronunciato a cavallo dei 100-120 Hz, che non sono riuscito a colmare in nessun modo, impossibile con le restrizioni del posizionamento del SUB; anche le impostazioni dei menu non lasciano margine. Le altissime poi sono in secondo piano, forse per addolcire la timbrica che in effetti è abbastanza piacevole sul registro medio-alto.
Il sub è molto generoso e ben smorzato ma il controllo della fase, con la selezione della distanza a passi di un metro, è praticamente impossibile. Il sistema è compatibile Dolby Atmos ma la rappresentazione della dimensione verticale è molto distante da quella dei sistemi con altoparlanti rivolti verso l'alto e il DSP che virtualizza il campo sonoro verticale non mi è piaciuto e altera ulteriormente e in maniera significativa la timbrica generale.
Conclusioni e pagella
Come già ampiamente sottolineato, l'elemento principale che lascia davvero di stucco è la pressione sonora massima che può essere raggiunta da sub, barra e satelliti surround, con distorsioni davvero molto contenute. Non solo. Anche l'equilibrio timbrico generale alla fine riesce a convincere, se escludiamo qualche incertezza nel registro medio-basso. L'ampiezza dello stage sonoro infine è ben avvokgente, anche sui lati, segno di un ottimo equilibrio tra i vari elementi.
Sono 1.000 i watt dichiarati. Magari non saranno esattamente tutti disponibili ma la pressione credetemi è davvero sovrabbondante, anche per ambienti con dimensioni generose o molto assorbenti. Il prezzo suggerito è di 649 euro (599 su Amazon) e in un settore molto competitivo probabilmente è una cifra che sta in una zona molto interessante, dove ci sono concorrenti agguerriti e con prestazioni molto eterogenee.
Una nota sul rapporto Q/P. Se penso ad alcune caratteristiche come alle limitazioni delle connessioni e alla libertà di posizionamento, secondo me il prezzo è troppo alto e il rapporto Q/P è insufficiente. Se invece penso alla pressione sonora che può generare con distorsioni contenute, aggiungendo un po' di fiducia agli aggiustamenti che potrebbero fare con i prossimi aggiornamenti del firmware, allora il rapporto Q/P sale e punta ad un 9. E voi cosa ne pensate?
Per maggiori informazioni: sito ufficiale Sony.
La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 6.2 - 7
- Costruzione: 8
- Design: 5
- Versatilità: 6
- Qualità Audio: 7
- Rapporto Q/P: 5 - 9
Commenti (4)
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Sinceramente mi sembra in linea con le ultime tendenze in casa Sony di riutilizzare quello che hanno in casa.... Il sistema di collegamento è gestione è esattamente quello della mia hts40r inferiore come caratteristiche tecniche ma anche molto inferiore come prezzo....
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Grazie roob per aver sottolineato questo particolare che non conoscevo. Dal mio punti di vista rimando perplesso da un lato della rinuncia ad alcune comodità come il posizionamento libero nell'ambiente del subwoofer, legato solo al cavo di alimentazione.
A proposito: prima o poi dovrò chiedere al Matarazzo di aiutarmi a realizzare una guida sulla scelta, sul posizionamento e sulla calibrazione del subwoofer, non solo all'interno di un sistema home cinema ma anche per un sistema HiFi stereofonico.
Tornando a Sony, immagino che si siano fatti due conti e probabilmente avranno messo sui piatti della bilancia il costo e i vari contenuti tecnologici.
Abbiamo in test una soundbar che supera la Sony come pressione sonora, equilibrio timbrico e distorsioni contenute, è la JBL Bar 1300 che ha sub wireless, satelliti surround wireless addirittura a batteria, altoparlanti Atmos sia sulla barra che sui satelliti ma costa esattamente il doppio...
Emidio -
Ti evidenzio anche che il ricettore infrarosso del telecomando è sempre sul sub... quindi ancora più limitante
(anche se poi il CEC lo rende praticamente inutile).
Devo dire che il sistema con tutte le sue limitazioni per i 250 EUR che costa avendo un 5.1 vero IMHO li vale tutti, salendo di prezzo non mi esprimo.... -
@Emidio Frattaroli: ho la JBL Bar 1300 a casa da un anno, sono curioso di leggere la recensione. Personalmente la trovo comodissima e fantastica per la mia tipologia d'utilizzo, è l'unica soundbar conciliabile con mia moglie. Sulla qualità audio non ho punti di paragone, quindi aspetto una recensione. A distanza di un anno posso dirti che le batterie delle cassettine laterali e il sistema di aggancio sono ancora perfetti e JBL ha già fatto uscire un aggiornamento firmware per la soundbar e un aggiornamento all'app JBL One per Android.
L'unico punto debole (non nel mio caso, ma credo possa interessare altri) è che le casse dietro mi sono sembrate poco potenti per cui le ho posizionate a pochi cm dalle mie orecchie, questo significa che ne beneficio soltanto io del surround e non anche altri ospiti in sala.
L'altro aspetto che non mi è chiaro è la calibrazione da app, ho avuto come l'impressione che di fatto non cambi nulla in concreto ...