![]() |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Stampa | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche
Arrivata da poco più di due lustri in Italia, Huawei negli ultimi due anni ha macinato numeri da capogiro grazie a prodotti indovinati, ad un rapporto qualità prezzo elevato e anche ad un'estesa attività di marketing. Uno dei prodotti che ha contribuito probabilmente a questo successo è la serie "P" del produttore cinese e in particolare il modello P8 lite che, distanza di quasi due anni dall'introduzione, è ancora un best-seller ed è dotato di un rapporto qualità prezzo ancora molto elevato. Dalla fine di Marzo, tutta l'attenzione di Huawei sarà per i due nuovi smartphone P10 e P10 Plus (in attesa del P10 Lite), presentati a Barcellona in occasione del Mobile World Congress 2017 e di cui vi abbiamo già parlato in questo ampio "first look" dedicato al modello P10. In questo articolo vi presentiamo un'analisi tecnica approfondita del modello P10, che sarà disponibile in Italia esclusivamente con RAM da 4GB e ROM da 64GB, mentre il modello P10 Plus avrà 6GB di RAM e 128GB di ROM. Lo smartphone appartiene alla fascia alta, assieme al fratello maggiore P10 plus, ed è dotato di System-on-Chip Kirin 960 con CPU Octa Core ( 4 core Cortex A73 a 2,4 GHz e 4 core Cortex A53 a 1,8 GHz) e GPU Mali G71. Lo Huawei P10 è dotato di display da 5,1 pollici con risoluzione Full HD, tecnologia IPS-NEO e protezione Corning Gorilla Glass 5. La fotocamera anteriore è da 8 megapixel con autofocus e apertura relativa f/1,9; la fotocamera principale realizzata in collaborazione con Leica, consta invece di un sensore da 20 megapixel monocromatico associato ad un sensore da 12 megapixel con CFA RGB, con lenti SUMMARIT-H, apertura relativa f/2,2 (f/1,8 nel modello P10 Plus), OIS (stabilizzazione ottica dell'immagine), doppio flash, messa a fuoco PDAF, CAF e laser, zoom ibrido 2x, con la possibilità di registrazione video in formato 4K. Il dispositivo è compatibile 5G ed è equipaggiato con una batteria non estraibile da 3200 mAh che supporta la tecnologia proprietaria Huawei Supercharge. Il sistema operativo con cui abbiamo testato il terminale è Android 7.0 Nougat con interfaccia utente proprietaria EMUI 5.1. Huawei P10 non stravolge completamente il design del suo predecessore ma presenta forme più rotondeggianti con bordi curvi e sottili e ricorda molto le forme stondate dei nuovi iPhone. Le finiture sono di ottima fattura ed i materiali, quasi interamente metallo, sono di pregio e conferiscono allo smartphone un aspetto davvero gradevole. Sul lato frontale troviamo il display da 5,1 pollici che però non copre tutta la superficie disponibile essendo infatti presenti due bande; nella banda superiore sono presenti l'auricolare, la fotocamera anteriore, un piccolo led multicolore per le notifiche, oltre ad alcuni sensori come quello di luce ambientale; nella banda inferiore c'è il tasto di navigazione esterno, che funge anche da lettore di impronte digitali grazie a cui, in base al tempo di pressione esercitata sullo stesso, si può tornare indietro o tornare alla home, oppure scorrendo con il dito sui due lati si possono visualizzare le attività recenti. Sul lato sinistro troviamo lo sportellino per la slitta della nanoSIM e microSD (fino a 256GB) estraibile grazie ad una spilla in dotazione; sul lato destro sono posizionati il bilanciere per il volume ed il pulsante di accensione/spegnimento. Il lato inferiore presenta un connettore jack da 3,5mm, il connettore USB Type-C per la ricarica e lo scambio dei dati e l'altoparlante per il vivavoce, oltre al microfono. Il piano posteriore, quasi interamente in metallo con una finitura raffinata, presenta in alto il comparto fotocamera, con le due camere, il doppio Flash LED ed il sensore per la messa a fuoco, il tutto protetto da un sottile strato di materiale trasparente, presumibilmente vetro. La confezione comprende oltre allo smartphone anche gli auricolari, il caricabatteria con annesso cavo USB Type-C, la spilla per la rimozione della SIM, una guida rapida ed una custodia in plastica trasparente. Già applicata allo schermo del dispositivo c'è una pellicola per la protezione dello schermo stesso. Scheda Tecnica
Pagina 2 - Ergonomia e hands on
Lo Huawei P10 ha un design molto curato con finiture raffinate in metallo che però lo rendono un po' scivoloso e con poca aderenza e bisogna fare attenzione per non farselo sfuggire di mano. In ogni modo la presa è molto comoda e si riesce a gestire il terminale facilmente pure con una sola mano, anche grazie alle funzionalità software che il firmware personalizzato Huawei ci mette a disposizione e di cui parlaremo in seguito. L'accensione del dispositivo è molto rapida, circa 22 secondi (esclusi i 3 secondi di pressione del tasto di accensione) per essere pronto all'utilizzo dal momento in cui premiamo il bottone di on/off. Il P10 utilizza Android 7.0 Nougat come sistema operativo con interfaccia utente proprietaria EMUI 5.1 che, rispetto alle versioni precedenti introduce alcune nuove funzionalità per la gestione delle risorse come Ultra Memory, per migliorare l'utilizzo della RAM anche apprendendo dalle abitudini dell’utilizzatore, ed Ultra Response, che migliora la risposta al tocco sullo schermo. Un'innovazione anche nella galleria con la funzionalità highlights, che genera autonomamente clip video a partire dalle foto presenti, suddivise in base ai luoghi e oggetti in scena, grazie anche all' app Quik con cui è possibile personalizzare il filmato con testi, filtri e musica. E' possibile scegliere dalle impostazioni due modalità per la gestione della Home e delle app: la modalità Standard che mostra tutte le applicazioni nelle varie pagine della Home oppure la modalità Drawer che mostra invece le app in un elenco che si può raggiungere tramite apposito tasto, con la possibilità di inserire nella schermata Home solo quelle preferite. Come già anticipato, per facilitare l'utilizzo del dispositivo con un sola mano, possiamo scegliere dal menu delle impostazioni "IU con una mano", la vista schermo-mini, che riduce le dimensioni effettive dello schermo attraverso una semplice gesture sulla barra di navigazione e la tastiera mobile che riduce le dimensione della tastiera e del tastierino numerico, appoggiandole sul lato di utilizzo con la possibilità, cliccando su di un cursore a forma di freccia, di spostare la tastiera sul lato opposto. Altra feature interessante è la possibilità di attivare l'app gemella, grazie a cui è possibile accedere contemporaneamente a due account della stessa applicazione, utile in caso si disponga di più account Whatsapp o Facebook. Collegando il terminale tramite cavo USB ad un computer per effettuare il trasferimenti dei nostri dati, siamo però costretti a installare il software propietario di Huawei, HiSuite, visto che il dispositivo non è riconosciuto autonomamente senza. Verranno quindi installati anche i driver che ci permettono di vedere il telefono come una memoria di massa esterna, a cui si può accedere in maniera semplice utilizzando il file manager del sistema operativo del computer
Pagina 3 - System, Browser & GPU benchmark Abbiamo ripetuto i test già effettuati velocemente nel corso della preview del dispositivo (a questo indirizzo) per verificare la veridicità degli stessi, anche in seguito ad un aggiornamento del firmware, disponibile pochi giorni dopo la ricezione dello smartphone, che, a detta di Huawei avrebbe dovuto migliorare le prestazioni e la stabilità del dispositivo.
Come si può osservare dai grafici lo Huawei P10, anche a seguito dell'aggiornamento, presenta risultati praticamente confrontabili con quelli ottenuti durante la preview, con un leggero peggioramento per quanto riguarda i system benchmark e un miglioramento anche se non eccessivo per quanto riguarda browser benchmark e GPU benchmark ma senza riscontro di sensibili e determinanti variazioni. Il divario con dispositivi di generazioni precedenti seppur top di gamma diventa invece significativo per le prestazioni della GPU Mali-G71 con il test Gfx Manhattan sempre di Kishonti, in cui il risultato di entrambi i test (onscreen e offscreen) raddoppia quello di telefoni con GPU già performante come la Mali-T760 del Samsung Galaxy s6 edge. Anche per quanto riguarda un system benchmark come geekbenck, i risultati sono decisamente migliorati rispetto ad altri terminali ma il divario non è così grande come in realtà ci aspettavamo, visto i miglioramenti tecnologici nella realizzazione del Kirin 960. Con i suoi 4 core Cortex-A73 a 2,4 GHz, 4 core Cortex-A53 a 1,8 GHz e con la GPU Mali-G71MP8, le prestazioni grafiche del Kirin 960 dovrebbero essere superiori del 180% rispetto al Kirin 950 (Mali-T880MP4) e ancora di più rispetto alla Mali-T760 del Samsung Galaxy S6 edge. Basandosi esclusivamente sul mero utilizzo ci accorgiamo subito che si tratta di un dispositivo di fascia alta, con un supporto hardware dalle grandi performance. Nella navigazione, nell'apertura delle applicazioni, nella visualizzazione di foto e video, nello scrolling delle pagine, il terminale risponde prontamente senza nessuna esitazione o presenza di microscatti. Anche il rendering delle pagine web è pressochè immediato anche su siti che di solito sono abbastanza "pesanti". Maggiori informazioni sull'esecuzione dei nostri System e Browser benchmark sono disponibili al seguente indirizzo: www.avmagazine.it/articoli/mobile/817 Pagina 4 - Audio Benchmark Potenza d'uscita La potenza d'uscita in funzione del carico del P10, indica che il terminale predilige sicuramente auricolari a bassa impedenza oppure ad elevata efficienza. La potenza con carichi più elevati è troppo bassa: collegando un paio di cuffie Beyerdynamic da 250 Ohm, la pressione sonora è assolutamente insufficiente. Con cuffie da 50 ohm come le Technics RP-DH1200 invece la pressione sonora è pienamente sufficiente. Il consiglio comunque è di utilizzare cuffie con impedenza di 32 ohm o inferiore.
A sottolineare l'ottima "silenziosità" dell'uscita cuffia del P10 c'è il grafico del tono a 1kHz a -60dB, con tappeto di rumore ben al di sotto dei -130 dB. La regolarità e l'estensione in frequenza dello Huawei P10 sono tra le migliori mai misurate: il P10 è perfettamente regolare e si avvicina al limite per dell'estensione in frequenza per segnali campionati a 48kHz. Nulla da fare invece per segnali 96kHz: i file vengono regolarmente riprodotti, come buona parte dei terminali Android ma un filtro passa alto limita comunque la risposta in frequenza rendendo indistinguibile il grafico dei segnali da 96kHz da quelli da 48 kHz. Il benchmark dell'estensione in frequenza conferma le ottime prestazioni del P10 rispetto agli altri smartphone misurati, con posizione tra i primi 5 terminali in senso assoluto. Eccellente la distorsione armonica più rumore a tutte le frequenze: tutti i valori sono ben al di sotto della soglia di udibilità e spingono il P10 al primo posto assoluto della nostra classifica, posizione che sarà davvero difficile superare. Maggiori informazioni sull'esecuzione dei nostri Audio benchmark sono disponibili al seguente indirizzo: Audio benchmark: www.avmagazine.it/articoli/mobile/819
Pagina 5 - Display Benchmark
La qualità del display del P10 è molto elevata ed è la migliore in assoluto tra tutti gli smartphone con tecnologia LCD testati fin'ora. La luminanza è seconda solo all'iPhone 5 (con schermo molto più piccolo) e può essere modulata in maniera eccellente, per scendere al di sotto dei 3 NIT. Il rapporto di contrasto nativo, pari a 1.440:1, è il più elevato mai misurato per display di questo tipo (LCD IPS). Selezionando la temperatura colore predefinita "caldo" il valore di massima luminanza scende quasi impercettibilmente, assestandosi a 570 NIT. Con la calibrazione fine invece scende a 530 NIT: il rapporto di contrasto in questo caso scende a 1.345:1 e rimane dunque molto elevato in assoluto. Ottime notizie dai valori del gamma sulla scala dei grigi (media di 2,1) anche se i particolari sulle basse luci (fino al 4%) sono nascosti al di sotto del livello del nero. Maggiori informazioni sulle nostre misure sono disponibili nella guida sui Display benchmark pubblicata al seguente indirizzo. Il bilanciamento del bianco predefinito purtroppo è nella media degli smartphone misurati, con una deriva importante sulle tonalità più "fredde" anche se il "Delta E uv medio rimane comunque attorno a 10, con minimo di 1 (basse luci) e massimo ben inferiore a 20 (alte luci).
Fortunatamente il menu avanzato della sezione "display" permette di selezionare anche altre temperature colore. Oltre quella "predefinita" c'è anche quella "calda" che ha dato buoni risultati; quella "fredda" non è da prendere in considerazione. In più è possibile calibrare il bilanciamento del bianco, spostando manualmente il cursore sul piano dello spazio colore CIE Lab raffigurato nelle impostazioni. Lo screenshot più a destra si riferisce alle migliori impostazioni che riguardano il nostro esemplare. Aggiungiamo che le operazioni di calibrazione sono un po' scomode poiché non c'è nessuna immagine test a disposizione nella schermata di calibrazione mentre si muove il cursore, costringendo quindi a numerosi tentativi con segnali test adeguati prima di trovare il miglior compromesso. Ed ecco i due grafici relativi alle due impostazioni del bilanciamento del bianco: a sinistra c'è quello per la modalità predefinita "calda", con un Delta E uv nettamente più contenuto (la media è di 4) ma con deviazioni ancora sensibili verso il ciano. A destra c'è il grafico al netto della nostra calibrazione, con Delta E uv molto basso per larga parte della scala dei grigi e che torna su livelli meno precisi soltanto nei primissimi gradini di luminanza. Il gamut del P10 è molto grande e quindi i colori alla massima saturazione sono molto profondi e in linea con i migliori display con tecnologia AMOLED. La riproduzione dei colori a più bassa saturazione è meno precisa, specialmente nelle condizioni predefinite, con rossi e gialli generalmente poco saturi e tutti gli altri colori più saturi, oltre ai comprensibili errori di tinta per colpa del bilanciamento del bianco non preciso. Nella modalità predefinita "calda" le cose vanno meglio ma il massimo si ottiene con la calibrazione fine (grafico più a destra): in questo caso, oltre che correggere gli errori di tinta, la situazione migliora anche per la saturazione di quasi tutti i colori, con l'eccezione delle tinte vicino a verde e ciano. Le prestazioni generali, anche senza calibrazione, sono comunque molto buone e tra le migliori mai misurate. Maggiori informazioni sull'esecuzione dei nostri Display benchmark sono disponibili al seguente indirizzo: Display benchmark: www.avmagazine.it/articoli/mobile/818
Pagina 6 - Energia, conclusioni e pagella
Il terminale è dotato di tecnologia di carica rapida "Supercharge" proprietaria di Huawei, con alimentatore switching e cavo compatibili in dotazione che permettono, almeno in teoria, una carica che arriva fino a 22,5 watt (5 volt e 4,5 ampere oppure 4,5 volt e 5 ampere). Dopo numerose prove e soltanto con il cavo in dotazione, il terminale carica in modalità "Supercharge" con potenza sensibilmente inferiore rispetto a quella dichiarata e comunque soltanto nelle prime fasi di ricarica. In meno di 15 minuti la batteria raggiunge una carica del 20% con una corrente media superiore a 3 ampere ora. Con batteria al 30% la potenza di carica scende a meno di 14 watt (circa 3 ampere, se consideriamo una tensione di 4,5 volt). Con batteria quasi carica la corrente scende al di sotto di 1 ampere. In buona sostanza, con il suo alimentatore "Supercharge", per la carica completa (da zero al 100%) con terminale acceso, si impiegano quasi 100 minuti. Con batteria da 3.200 l'autonomia è discreta e si arriva agevolmente a fine giornata. La temperatura del terminale è quasi sempre sotto controllo, non soltanto durante la navigazione con browser nativo ma anche con benchmark pesanti come 3D Mark, dove il "thermal throttling" interviene solo dopo un paio di test consecutivi. La potenza di calcolo del terminale è molto elevata ma non così tanto quanto ci aspettavamo, in relazione ai dati dichiarati sull'aumento di prestazioni rispetto a SoC e GPU di precedente generazione. Probabilmente, buona parte dei limiti rilevati nella potenza di elaborazione dipendono dall'ottimizzazione di software e firmware che non è stata ancora affinata (due aggiornamenti firmware in queste prime tre settimane). Per questo motivo, i test principali su CPU e GPU sarebbero da ripetere a distanza di almeno un paio di mesi e comunque quando ci sarà un aggiornamento importante. Segnaliamo a tal proposito qualche bug nell'esecuzione di 3D Mark, con evidenti errori di rendering per quanto riguarda curva del gamma (particolari scurissimi) e numero di sfumature (evidente color-bending). Il comparto audio del P10 è spettacolare: benché la potenza d'uscita non sia molto elevata, è riuscito a scalzare dal primo posto in classifica tutti i terminali nei test di distorsione armonica, rapporto S/N e gamma dinamica. Il display è tra i migliori mai visti per tecnologia LCD IPS, con luminosità molto elevata e riproduzione dei colori quasi al pari dei migliori display con tecnologia AMOLED, come certificato dalle nostre misure sul display. Anche il comparto foto-video è molto interessante anche se le prestazioni di una foto-videocamera discreta sono ancora lontane. L'ergonomia, la ricchezza delle finiture e degli accessori in dotazione lo rendono un terminale appetibile; l'unica cosa che non ci ha convinto è il rapporto qualità prezzo che è allineato - purtroppo - a la stragrande maggioranza di terminali di fascia alta. La pagella secondo la redazione di AV Magazine
Voto medio: 8,1
' |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pagina stampata da AV Magazine: https://www.avmagazine.it Vietata la copia e la distribuzione (anche parziale) senza la previa autorizzazione di AV Raw s.n.c. Per maggiori informazioni : https://www.avmagazine.it/sito/legale/ Copyright 2005 - 2025 AV Magazine AV Magazine - registrazione Tribunale di Teramo n. 527 del 22.12.2004 Direttore Responsabile: Emidio Frattaroli |