Spazio colore e percezione cromatica
Questa breve guida sulla percezione del colore è fondamentale per comprendere le 'misure' che pubblichiamo su AV Magazine nell'analisi dei display e proiettori con strumentazione ad altissima precisione, particolare che ci distingue nel panorama editoriale, anche a livello internazionale.
Coni, bastoncelli e sistema percettivo
Nei nostri occhi sono presenti due classi di cellule sensoriali di cui avrete sicuramente sentito parlare: sono 'coni' e 'bastoncelli'. Di bastoncelli ce ne sono fino a 150 milioni per ogni occhio ma li usiamo quasi esclusivamente nella visione 'notturna', detta anche 'scotopica', ovvero quando c'è pochissima luce: la visione scotopica con l'utilizzo esclusivo dei bastoncelli ha una risoluzione molto bassa (la densità dei bastoncelli nella retina è molto bassa, al contrario dei coni), è caratterizzata da 'rumore' elevato (c'è molta 'grana'), i tempi di risposta molto lunghi e c'è anche assenza di percezione cromatica: in questo specifico articolo non ce ne occuperemo per niente.
Per tutto il 'resto', con un po' più di luce, usiamo i coni che sono appena 6 milioni; sono concentrati in una piccola zona centrale della retina detta 'fovea', con dimensioni pari ad un angolo di campo di circa 2 gradi. In questi 2 gradi di angolo di campo, la densità dei coni è elevatissima; nel resto della retina ce ne sono pochissimi, partecipano tutti alla sensibilità cromatica ma solo quelli centrali rendono la nostra vista ad altissima risoluzione: ecco il motivo per cui, per leggere il testo di questo articolo, saltate con i vostri occhi leggendo soltanto un gruppo di lettere alla volta.
Le curve di sensibilità specifica delle tre classi di coni (fonte; licenza CC-BY SA)
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I coni sono suddivisi in tre tipi: ci sono quelli sensibili al blu, quelli sensibili al verde e quelli sensibili al rosso, questi ultimi sensibili allo stesso tempo anche un pochino al blu. Quelle che vedete qui in alto sono le curve di sensibilità delle tre classi di coni, curve sui cui, prima o poi sarà necessario un approfondimento: l'approfondimento ha a che fare con le nuove tecnologie di illuminamento e riproduzione delle immagini e - soprattutto - con il cosiddetto fallimento metamerico. Ne riparleremo prestissimo. Nel frattempo date un'occhiata a questa discussione.
La nostra percezione cromatica funziona in modo semplice e molto simile ad un sensore di una moderna fotocamera digitale, quest'ultimo composto da milioni di pixel coperti da filtri colore, in modo da simulare i nostri tre tipi di coni, sensibili al rosso, al verde e al blu. Alla visione della luce, indipendentemente dall'intensità o dal colore, verranno emessi tre stimoli differenti (di qui la percezione 'tristimolo') che verranno decodificati dal cervello nella sensazione cromatica vera e propria.