TV LCD Sony BRAVIA KDL-37W5500

Gian Luca Di Felice, Emidio Frattaroli 30 Settembre 2009 Display e Televisori

Il Sony KDL-37W5500 si propone non soltanto come il miglior compromesso tra chi non si accontenta di un 32" e non ha lo spazio per un 40, ma anche come riferimento per la qualità di riproduzione e per la presenza di algoritmi per la riduzione del motion blur (effetto mosso) e l'aumento della fluidità

La prova con materiale SD e HD

Sony, con quest'ultima serie "W" rimane sul tradizionale, affidandosi ancora una volta alla retroilluminazione CCFL, in luogo dei LED che ormai impazzano su diversi modelli concorrenti e se la serie W4000 aveva rappresentato un significativo passo in avanti soprattutto in termini di rapporto di contrasto e livello del nero. Questo W5500 non apporta nulla di rivoluzionario in termini di qualità d'immagine, se non qualche affinamento. Attenzione, con questo non vogliamo lanciarci in giudizi negativi (anzi!) e le misure ci sono fedeli testimoni. In altre parole, dobbiamo prendere atto che la tecnologia di retroilluminazione CCFL è arrivata al suo massimo ed è diventato difficile "spremere" ulteriori significativi miglioramenti. In questo caso la "partita" si gioca sulla qualità del pannello, dei DSP video e del firmware. Iniziamo il nostro test con la visione televisiva digitale terrestre per la quale preferiamo l'impostazione standard, più dinamica e adatta all'uso quotidiano, apprezzando ancora una volta la naturalezza dei colori e la qualità della decodifica MPEG2 del sintonizzatore utilizzato da Sony, nonché il discreto lavoro di upscaling e deinterlacing effettuato dal circuito Bravia Engine 3.

I vari circuiti di "ottimizzazione contrasto", "correzione del nero" contribuiscono effettivamente ad incrementare sensibilmente il rapporto di contrasto, ma tendono a rendere alcune scene affogate e abbiamo preferito disattivarle, preferendo un livello del nero leggermente più elevato, ma una qualità d'immagine più equilibrata. Ancora una volta, il tallone d'Achille dei display Sony rimane l'angolo di visione con le immagini che perdono di contrasto e tendono come sempre al magenta non appena ci si sposta di qualche grado dal centro. L'uniformità è buona ma non è sicuramente ai vertici della categoria. C'è anche da dire che i limiti evidenziati nelle misure, nella quotidianità sono praticamente invisibili. Buono anche l'assemblaggio con nessun tipo di "artefatto" di clouding su tutto il perimetro della cornice.

Passiamo ora alla prova con i DVD, utilizzando come sorgente la PS3 in HDMI e al netto della taratura. Già dopo poche sequenze è apprezzabile il buon livello del nero, l'equilibrio cromatico generale delle immagini e soprattutto l'ottima tenuta in termini di sfumature alle basse luci, grazie anche alle buone possibilità di regolazioni del bilanciamento del bianco senza che si arrivi a pericolose espansioni o compressioni (alias "solarizzazioni"). Nella doppia prova deinterlaccio/upscaling fatto dal TV e dalla PS3, preferiamo ancora il lavoro svolto dal CELL, con il Bravia Engine 3 che sconta ancora qualcosa in termini di nitidezza.Come sorgenti Full HD abbiamo riprodotto i Blu-ray sia con la PS3, il Sony S550 che con il piccolo Pioneer BDP-320, preferendo la resa molto dettagliata del Sony S550. In tutti e i casi, il quadro presentato risulta sempre molto nitido e l'elettronica di bordo gestisce in maniera esemplare le cadenze a 24Hz, con l'inevitabile scattosità nativa delle sequenze 24p. 

Per quanto riguarda il dettaglio con immagini in movimento, possiamo dire che l'implementazione del "Motionflow" appare particolarmente apprezzabile. L'algoritmo del "Motionflow" di Sony può essere attivato in tre posizioni: off, medio e alto. Con le due ultime impostazioni, la riduzione del motion blur (effetto mosso) è decisamente apprezzabile, senza che venga compromessa la fluidità (quindi la "scattosità") nativa della sorgente visualizzata. Per tutti quelli che amano gli algoritmi di "frame interpolation", Sony offre anche questa possibilità: il nome del controllo è "modalità film" e può essere selezionato su tre posizioni: speno, auto1 e auto2. L'aumento della fluidità con materiale cinematografico (24p e 25p) è apprezzabile ma al prezzo di uno stravolgimento del feeling originale della pellicola (che, lo ricordiamo a tutti, è a "scatti"). Il frame interpolation di Sony introduce anche qualche arteffatto, specialmente nei bordi ad elevato contrasto che si muovono su sfondi con texture ricche di dettagli. 

Segue : Conclusioni

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