Sfida a 1080p: DLP contro SXRD

Emidio Frattaroli 23 Maggio 2005 Video Proiettori

Per l'alta definizione è già tempo di confronti. Durante l'ultimo T.H.E. Show, Texas Instruments ha organizzato una tenzone tra il retroproiettore Sony QUALIA con tecnologia SXRD ed il retroproiettore Samsung con tecnologia DLP: le sorprese questa volta non sono mancate

Retroproiettori 1080p: le alternative

All'ultimo Consumer Electronic Show dello scorso gennaio, la cordata 3LCD ha annunciato alcuni modelli a retroproiezione con tecnologia LCD e pannelli da 0.9" e 1920x1080 punti che dovrebbero arrivare sul mercato entro fine 2005. Vi terremo aggiornati sulla loro effettiva introduzione. Nel frattempo sul mercato USA e giapponese è presente un solo prodotto a retroproiezione con piena risoluzione HDTV. Si tratta ancora una volta Sony con un modello della linea QUALIA: il numero 006 che verrà affiancato tra breve da un modello JVC sempre con stessa risoluzione e tecnologia molto simile (D-ILA).


Sony QUALIA 006; a destra una delle tre matrici SXRD da 1920x1080 punti

Il Sony QUALIA 006 condivide molte delle soluzioni presenti nel videoproiettore Qualia 004, a partire proprio dagli stessi tre elementi SXRD con risoluzione nativa di 1920x1080 punti, uno per ogni componente cromatica. Più in basso abbiamo inserito uno schema del motore interno del Sony Qualia. Lo spettro della luce prodotta dalla lampada (Light Source) viene suddiviso nelle tre componenti RGB da una serie di specchi dicroici che hanno la capacità di riflettere solo una parte dello spettro luminoso.


Schema del "motore" del Sony QUALIA 006
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I tre fasci luminosi sono quindi indirizzati verso le matrici SXRD che rifletteranno verso lo schermo solo la luce associata a quei pixel necessari alla riproduzione delle immagini. La modulazione dell'intensità luminosa di ogni pixel è possibile grazie alla variazione di stato dei cristalli liquidi che compongono la superficie dei pannelli SXRD.

 
Il primo retroproiettore DLP Samsung 1080p; a destra un chip DMD
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Già al Consumer Electronic Show 2004, Samsung mostrò un prototipo di retroproiettore con tecnologia DLP con risoluzione dichiarata di 1920x1080 punti. Un anno dopo (gennaio 2005)  Samsung ha presentato ll'ennesima versione dello stesso prototipo. Si tratta del modello HLP5688 riprodotto qui in alto. La tecnologia DLP che ne rende possibile il funzionamento utilizza un solo elemento a matrice di punti in luogo dei tre utilizzati dal Sony. L'elemento chiave si chiama DMD (Digital Micromirror Device) ed è ricoperto da centinaia di migliaia di microspecchi che oscillano ad una tale velocità da modulare l'intensità luminosa riflessa da ogni pixel in base alla tecnica PWM (Pulse Width Modulation). Ma come è possibile riprodurre tutti i colori?


DMD in formato 16:9 e schema del motore a singolo chip
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Nello schema qui in alto sono riprodotti gli elementi principali del motore interno del TV a retroproiezione Samsung. Davanti alla lampada che genera la luce necessaria è posta una ruota colore (color wheel) composta da spicchi colorati (specchi dicroici) che si lasciano attraversare solo dalla una elle tre componenti RGB alla volta. La rapida successione della visualizzazione RGB verrà interpolata dal nostro sistema occhi-cervello, in modo da ricreare tutti i colori. Ma quanti sono i microspecchi sulla superficie del DMD.

In teoria dovrebbero essere tanti quanti la risoluzione dichiarata dal display. Il condizionale in questo caso è obbligatorio poiché in questo caso il cip ha un numero di punti pari esattamente alla metà: 960x1080 punti in luogo dei 1920x1080 che sarebbero necessari. In questo articolo potrete trovare tutti i dettagli sul funzionamento di questo nuovo chip per scoprire come sia possibile visualizzare 1920 punti per linea con un DMD a risoluzione dimezzata.

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