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Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
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    AIUTO-COLLEGARE SUB E CASSE MONITOR


    Salve come da titolo avrei bisogno di una delucidazione,
    Sono possessore di due casse PRESONUS Eris e5(attive), per mia fortuna mi è stato regalato un subwoofer Audio Pro B1.40 mkII a sua volta amplificato e con ingressi In e uscite OUT, ora vorrei sapere se posso collegare le casse alla sua uscita out oppure se potreste consigliarmi un mixer passivo(ho fatto una ricerca online ma molti non presentano l'ingresso subwoofer e non capisco dove andrebbe collegato) da poter impiegare per collegare il tutto, non ho grandi pretesi mi basti funzioni tutto.

  2. #2
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Le uscite ad alto livello del sub sono filtrate a 100 Hz, come avrai sicuramente letto sul manuale di istruzioni, pertanto andrebbero bene per collegarci i due diffusorini, il problema però è che tali diffusori non hanno ingressi ad alto livello, ma solo un ingresso di tipo Linea, pertanto il segnale dovrebbero essere attenuato tramite una piccola rete passiva.

    Pertanto l'unica soluzione veloce è quella di collegare sia gli ingressi dei due diffusori che l'ingresso Line In del sub all'uscita pre di un ampli che ne sia provvisto oppure all'uscita linea di un qualsiasi mixer attivo (non passivo).

    Se, per motivi tuoi, ti serve effettivamente un mixer invece di un normale pre o ampli stereo ne puoi trovare di tutti i tipi e prezzi in un qualsiasi negozio per articoli musicali, specialmente quelli in rete, ad esempio i Behringer, ottimi e poco costosi.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  3. #3
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    Ho notato semplicemente che i mixer possono essere meno costosi e ingombranti degli amplificatori stereo che spesso hanno prezzi esorbitanti e per il mio attuale impiego non sarebbe una spesa giustificata. Perché serve un mixer attivo e non passivo?

  4. #4
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    Premesso che per mixer attivo si intende un mixer con all'interno componenti attivi, come transistors e operazionali, tralascio le valvole, e per passivo, invece, un mixer composto solo da reti di resistenze, commutatori e potenziometri, ci sono moltissimi motivi per usare il primo tipo: ad esempio: fornire un eventuale guadagno nel caso di sorgenti di livello scarso,adattare le impedenze di ingresso e uscita, inserire eventualmente reti di correzione (RIAA), filtri e controlli di tono, evitare che il variare della posizione del controllo di volume influisca sull'impedenza di ingresso e/o uscita.

    Direi che basta già questo; tra l'altro non mi viene in mente alcun modello di mixer passivo.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  5. #5
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    Capisco ma la mia domanda è differente, con un mixer passivo il sistema funzionerebbe?

    https://www.strumentimusicali.net/de...r-Passivi.html

    Qui ci sono degli esempi e come puoi notare il prezzo è piuttosto contenuto rispetto ad un mixer attivo.

  6. #6
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    Non so cosa intendano loro con il termine "passivo", tanto è vero che in quelli a cui ho dato una occhiata, viene indicata la tensione di alimentazione ed il consumo relativo, di qualche decina di Watt, che è quelle che ci si può aspettare da mixerini di quel tipo.

    Hanno controlli di tono, indicatori di clipping, alimentazione Phantom, ampli interno per cuffie, come si può definirli "passivi", nel temine che si dà normalmente a questo aggettivo?

    A parte questo, certo, uno di quelli va benissimo, il risulato sarà discretamente lontano dal termine Hi-Fi, ma non spenderai neanche molto.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).


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