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Risultati da 1 a 15 di 22
Discussione: Tubo in corto
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12-02-2002, 23:10 #1
Tubo in corto
Romano ho letto il tuo articolo su DVHT complimenti ho quasi capito tutto anche io....... percio hai fatto un ottimo lavoro.
Sono andato a controllare il tubo O7 ms verde che ho smontato dal Ecp 4500 e come avevi detto tu il catodo è in corto, controllando l'isolamento fra catodo e filamento di riscaldamento e in corto.
Volevo chiederti se quei rigeneratori di tubi possono fare qualcosa per staccare il catodo dal filamento, oppure non fa altro che fare saltare il filamento e percio morte al tubo.........
Ciao , Luca
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12-02-2002, 23:38 #2
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Luca,
puoi solo "sperare" in un risultato. Vai in un laboratorio specializzato che ha un rigeneratore di tubi e chiedi di una persona che lo sappia usare. Se si tratta di un frammento metallico ci sono probabilità che questo venga "sparato via" dalla carica capacitiva che viene applicata.
Ma si tratta di una speranza, il più delle volte il "corto" te lo tieni.
Purtroppo il frammento metallico normalmente viene "sparato" verso la sezione frontale del tubo, dove si depositerà nella parte più bassa, libero di muoversi.
La prima volta che capovolgi il tubo questo torna nella zona del cannone elettronico, l'80% delle volte per causare nuovi problemi.
ciao
Romano
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12-02-2002, 23:47 #3
Se si dovesse staccare un frammento metallico nel muovere il tubo si dovrebbe sentire girare all'interno e vederlo se cade dalla parte del cannone.
Se non si vede niente teoricamente dovrebbe essere a posto......
Volevo anche chiedere una cosa al riguardo dei tubi Sony serie 7" siccome hanno le griglie per il fuoco elettrostatico (G3-G4) possono ugualmente montare il fuoco elettromagnetico? Oppure hanno il collo troppo corto?
Grazie , Luca
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13-02-2002, 00:06 #4
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Se si dovesse staccare un frammento metallico nel muovere il tubo si dovrebbe sentire girare all'interno e vederlo se cade dalla parte del cannone.
Se non si vede niente teoricamente dovrebbe essere a posto......
Proprio il contrario. Un tubo in corto lo è normalmente a causa di un frammento metallico incastrato. Solitamente tale frammento è "incollato" proprio a causa della corrente che lo attraversa, e causa una micro-saldatura.
griglie per il fuoco elettrostatico (G3-G4) possono ugualmente montare il fuoco elettromagnetico? Oppure hanno il collo troppo corto?
Il fuoco elettromagnetico è composto per mezzo di campi magnetici montati all'esterno del tubo, sul collo. Direi che i tubi destinati al fuoco elettromagnetico sono solitamente dotati anche delle griglie del fuoco elettrostatico (perlomeno tutti quelli che ho avuto per le mani io avevano il doppio sistema).
Il campo magnetico prodotto fa in modo che si formi un movimento circolare del flusso di elettroni (tipo "curl"... "ricciolo"), provocato dalla composizione vettoriale di sue forze: la prima è quella di attrazione dell'elettrone, che provvede alla propagazione rettilinea di questo in direzione della zona anodica, la seconda riguarda il campo magnetico che lo devia ortogonalmente a questo, e lo costringe in un moto rotatorio, al terminde del quale riprende il percorso seguendo una determinata tangente.
Tale percorso tangenziale dell'elettrone è correttamente direzionato verso la superficie del tubo.
Ovviamente il campo magnetico da applicarsi è in funzione del percorso degli elettroni e del punto in questo nel quale è applicato, però teoricamente non esistono limitazioni di sorta. Semmai la limitazione è rappresentata dal posizionamento fisico dei magneti e dalla forza del campo generato.
Per ora mi fermo qui. Non approfondirò ulteriormente il discorso, poichè ho in mente di farci un articolo vero e proprio.
ciao
Romano
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13-02-2002, 21:41 #5
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Scusate se mi intrometto , ma vorrei dare una risposta poiche questo problema penso di conoscerlo .
Il problema del filamento in corto con il catodo non è causato da una scoria ,poiche il filamento non è un elemento ricettivo ,ma irradiativo .
Il problema è dato dalla perdità di isolamento del gruppo catodo filamento(che si trova al suo intern) , isolamento creato da uno strato di ossido di colore bianco (non so la ricetta chimica scusate!) comunque nessun rigeneratore di cinescopi è in grado di risolvere il danno poiche questo non serve altro che a togliere qualche scoria della superfice metallica del catodo che si crea nel tempo con il riscaldamento di esso.
Lunico rimedio è la sostituzione del tubo.
approposito ,mi sembra di capire che il proiettore in questione sia un ecp?
se cosi fosse prima di rimontare il nuovo tubo bisogna :
andare a controllare un paio di resistenze che sicuramente sono andate:non ricordo precisamente il n° ma posso dire che hanno un valore di 100 ohm ed una è disreta verticale e l'altra smd in prosimità della scritta k sulla serigrafia dell'amplificatore catodico
ciao SimoneSimone B
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13-02-2002, 21:55 #6
Grazie Simone per la precisazione , infatti le due resistenze sono andate e siccome avevo disponibile una scheda dell'ampli del catodo e l'ho sostituita , stavo appunto valutando se il danno si fermava alle sole due resistenze per ripararla.
Simone secondo le tue esperienze dopo la sostituzione delle resistenze l'ampli dovrebbe tornare al suo funzionamento ottimale.
Per effetuare la ricalibrazione della colorimetria sul Ecp di che strumenti ti servi? Solo di un multimetro e dell'esperienza con relativi segnali test, oppure di un oscilloscopio per misurare tensioni diverse dal solo Catodo?
Grazie , Luca
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13-02-2002, 22:32 #7
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Ciao Luca ,allora :
gli unici strumenti di cui mi servo sono:
multimetro digitale (per controllare l'esatto punto di lavoro del catodo che deve essere 140V poi siccome il tubo da rimpiazzare ha sicuramente un'efficenza differente dal vecchio rifaccio la colorimetria con il mio termocolorimetro minolta e fine , per la tua paura di aver provocato altri danni non ti preoccupare, ma prima controlla con il tester i due transistor finali se sono in corto
ciao SimoneSimone B
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13-02-2002, 22:40 #8
Simone purtroppo non dispongo di un termocolorimetro (Da appassionato dovro arrivare all'acquisto......) se rispetto la taratura della tensione del catodo e poi faccio la colorimetria con la barra dei grigi purtroppo a occhio posso avere oltre a una resa non perfetta sulla linearita anche un usura o sovraccarico superiore alla norma dei tubi?
Sul discorso termocolorimetro esistono strumenti con un prezzo abbordabile?
Saluti , Luca
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13-02-2002, 22:49 #9
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ok Luca cerca di fare del tuo meglio magari non ora ,sennò rischi di vederci doppio ,per il termocolorimetro invece mi dispiace ma costano un occhio della testa
SimoneSimone B
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13-02-2002, 22:59 #10
Grazie Simone per la tua disponibilità , devo darti ragione per fare la colorimetria a occhio è meglio un orario più decente perche a quest ora si rischia di fare la scala grigio-scuri........
Ancora grazie, Luca
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14-02-2002, 02:02 #11
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Luca e Simone,
in realtà le cose non stanno affatto così.
Il corto circuito nei tubi CRT è dato da scorie (solitamente frammenti metallici che si staccano spesso proprio dal catodo) che si interpongono tra il catodo, il filamento o una delle griglie. Tali scorie spessissimo vengono prodotte verso la metà-fine della vita del CRT, quando la superficie del catodo diventa più sfaldata, ma non è infrequente incontrare analogo problema con tubi giovanissimi.
Il fatto che il catodo sia un elemento "irradiativo" non c'entra proprio nulla, ed in effetti esistono molti stumenti, denominati "rigeneratori di tubi" che lavorano proprio in questo modo.
Con una scarica capacitiva tentano di rimuovere il frammento proiettandolo verso la sezione frontale del tubo.
Non è difficle trovarne sul mercato anche a bassissimo costo usati.
L'ho visto fare moltissime volte (e provato in prima persona), soprattutto con i tubi TV, e da oscilloscopio.
Per quanto riguarda la corretta colorimetria, sopratutto se non si ha a disposizione un colorimetro, la cosa migliroe da fare è proprio usare un oscilloscopio.
Ci si misura non soltanto il valore del catodo, (140V di riferimento per il nero, con luminosità pari al 50%, e per far questo basta anche un normale tester, se non si ha segnale in ingresso e soprattutto si è tarato per benino il "null video") ma anche i relativi picchi massimi verso il basso di ogni singolo canale colore.
Fatto questo si procede con la correzione colorimetrica del "gain", corrispondente al picco massimo dei tre canali colore che deve essere bilanciato seguendo la luminosità massima di cui è capace il tubo più "fiacco".
Al termine di questa operazione si ri-procede con la taratura del G2 e successivamente anche con il ritocco del gain, reiterativamente.
Questa procedura, sugli ECP la faccio da moltissimo tempo. Il suo funzionamento è garantito.
ciao
Romano
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14-02-2002, 22:50 #12
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va be va chiudiamola cua tanto Luca il tubo ha da cambià!
il rigeneratore di cinescopi lo sò usare pure io "ansi ne ho pure uno autocostruito dalla vecchia Nuova Elettronica" e di scarica capacitiva non ne ho vista manco mezza soprattutto a tensione Anodica =34KV . la rigenerazione o descoriazione del catodo avviene :
1 modulando l'accensione del filamento ,portandolo sovrattensione , poi applicando una tensione alternata di poche centinaia di volt tra il catodo e la prima o la seconda griglia.
Poi tra l'altro esistono anche "rigeneratori di cinescopi o più opportunamente di catodo che sfruttano gli ultrasuoni in vendita alla NEDIS di Udine www.nedis.itSimone B
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15-02-2002, 07:28 #13
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e di scarica capacitiva non ne ho vista manco mezza
peccato... perchè in effetti la maggior parte dei rigeneratori hanno proprio questa opzione, e io stesso l'ho usata un bel pò di volte, soprattutto con cinescopi monocromatici da computer di qualche annetto fa (tanti, soprattutto quelli dei videogiochi, spessissimo affetti proprio da questo genere di "intrusioni" metalliche da "spazzar" via), TV, tubi da oscilloscopio ecc...
Io il rigeneratore non me lo sono mai autocostruito...solitamente purtroppo il tempo devo sempre "rincorrerlo", mai "perderlo"...
(e da ragazzo, dai 13 anni in poi, mi costruivo amplificatori, preamplificatori, frequenzimetri, apparati digitali ecc... ma mai "rigeneratori di CRT"!)
Comunque ne ho anche acquistato uno recentemente per 31$, su e-bay se ne acquistano anche per meno, e se ne trovano "decinaia" al giorno...!
Luca il tubo l'ha già cambiato da una settimanella, se non vado errato, così come le resistenze sull'ampli di catodo... il discorso era se doveva tenersi il tubo o buttarlo!!
...io lo terrei in ogni caso... al limite, anche se non dovesse mai funzionare su un pj... sarà sempre "interessante" dal punto di vista tecnologico, oppure ci si potrà sempre fare qualcosa di *CARINO*!!!!!
GUARDATE UN PO' QUA:
http://cgi.ebay.ca/aw-cgi/eBayISAPI...1072240233#DESC
!!!
ciao
Romano
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15-02-2002, 11:52 #14
Ho capito da adesso ho un nuovo fermacarte Ms 07 verde .............
Romano volevo proporti un quesito, se con un Luxmetro regolo il gain dei tre tubi ad alto contrasto con una schermata bianca per portare i valori equivalenti a quello piu basso, poi abbassando su vari livelli il contrasto controllo i valori e regolo la G2 per pareggiare il tutto cosa succede??
Le misure con l'oscilloscopio dei "picchi massimi verso il basso" sempre sul catodo? Dove faccio le opportune golazioni?
Ciao, Luca
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17-02-2002, 21:53 #15
Mi rispondo da solo........ ho detto una cavolata il bianco non è formato dai tre colori in percentuali uguali.
Resta la domanda delle misure con oscilloscopio.
Ciao, Luca