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Risultati da 31 a 45 di 74
  1. #31
    iaiopasq Guest

    ...ho letto frettolosamente tutto il discorso, le opinioni di tutti sembrano sensate, quelle di Nordata le più sensate (cameratismo tra uomini di scienza )...
    Posso solo raccontare la mia esperienza:

    Micromega Stage 3
    Finale Rotel 30+30
    diffusori Jean Marie Rainout non ricordo il modello, gran suono Imho
    cavi segnale e potenza JMR in argento

    Tutti componenti più o meno allo stesso livello, forse il finale era il più bassino...controllo del volume da telecomando del cd, per una pressione sonora adeguata a 7 su 10, cd di Aziza Mustafa Zadeh (jazz-fusion).
    Risultato: da far venire le lacrime agli occhi. Bellissimo.
    Con Pre Rotel: buono, ma diverso.
    A chiunque mi chiederà se serve il pre in un impianto solo cd audio risponderò sempre e comunque:
    "non è necessario e può esser di troppo".
    Se CD, finale e diffusori si sposano bene è inutile.

  2. #32
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    Che uno dei compiti del pre sia quello di adattare meglio le impedenze tra i due apparecchi è un fatto che avevo già citato nel mio primo intervento, anche se credo che questo sia veramente necessario in pochi casi, visti i valori di impedenza che si riscontrano nelle odierne realizzazioni.

    Ho qualche perplessità circa il fatto della necessità di erogazione in corrente di uno stadio di uscita a livello di linea, anche perchè solitamente tali stadi, come quelli di ingresso di un finale o altra apparecchiatura, lavorano in tensione; è pur vero che dove c'è una tensione c'è anche una corrente, ma i valori in gioco in questi casi sono veramente esigui.

    Altra perplessità è quella riguardante la migliore capacità delle valvole ad erogare corrente rispetto ad un circuito a semiconduttori.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  3. #33
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    Mar 2006
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    Se il preamplificatore non serve, a questo punto vi chiedo: bastano una manciata di connettori e di relè per interfacciare 4-5 sorgenti ad un amplificatore? Se si, perchè non esistono dei switch del genere che costeranno al massimo 100 euro e non toglieranno/aggiungeranno niente e quindi saranno veramente di altissima qualità? Al massimo si può aggiungere un attenuatore così da dargli più praticità ed aumentarne il costo a 150 euro?

    Ciao.

  4. #34
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    Esistono, e sono i pre passivi che citava Nordata. Siccome però sono oggetti di nicchia, costano.....circa 10 volte la cifra che hai indicato (1000-1500 Euro).

    Nulla ti vieta però di autocostruirtene uno....

    http://www.tnt-audio.com/clinica/pressive.html

    ps. lettura interessante sui pre più o meno passivi:

    http://www.videohifi.com/14_la_pulce2.htm

    da cui cito:

    Citazione Originariamente scritto da Francesco Bollorino di Videohifi.com
    Al tempo in cui il vinile era l'unica sorgente di qualità per l'hifi e ancora oggi quando ascoltiamo i nostri amati LP spesso sonicamente superiori al CD la presenza di una preamplificazione "attiva" era ed è indispensabile.
    Ciò non è più vero con l'avvento e l'affermazione delle sorgenti digitali che tra le altre caratteristiche hanno quella non solo di non necessitare di equalizzazione alcuna ma anche di avere valori in uscita tali da consentire tranquillamente il pilotaggio diretto dei finali, necessitando semmai di una attenuazione per non fare uscire i woofer dai loro cestelli.
    Questa situazione associata alla rinuncia di molti all'ascolto dei dischi neri, troppo spesso vergognosamente relegati in soffitta, ha fatto nascere due scuole di pensiero: per la prima la possibilità di bypassare una qualsivoglia manipolazione del segnale, visto che anche, vorrei dire soprattutto, il miglior preamplificatore del mondo qualcosa al segnale di linea che gli arriva comunque fa, sennò non si spiegherebbero le reali e evidenti differenze tra apparecchi dal punto di vista della resa sonora finale all'interno di una catena audio, è la soluzione migliore, da qui la scelta di collegare le sorgenti di linea dell'impianto ad un preamplificatore passivo, senza elettricità e componentistica attiva di sorta tra l'entrata e l'uscita del segnale, per la seconda invece l'apporto "attivo" dei circuiti del preamplificatore è un fatto che positivamente influisce sulla resa finale dell'impianto nel suo insieme.
    Ultima modifica di antani; 09-11-2006 alle 09:21

  5. #35
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Antani mi ha preceduto nella risposta a Chiaro_scuro sui pre passivi.

    Ci sono e si vendono, magari non tantissimo, visto il prezzo astronomico con cui vengono proposti.

    E' un pensiero cattivo, molto cattivo: probabilmente se fossero venduti a prezzo normale quasi nessuno li comprerebbe pensando di stare acquistando solo una scatola vuota con all'interno un commutatore e un potenziometro, invece, dato il prezzo elevato, sta acquistando un "pre passivo".

    Sono un po' perplesso circa la teoria che sia meglio utilizzare per il controllo di volume dei trasformatori multipresa al posto di una rete di resistenze; per quanto ben realizzati dei trasformatori credo possano dare problemi maggiori di una rete resistiva calcolata opportunamente e realizzata con resistenze di precisione a bassissimo rumore (se proprio se ne sente il bisogno).

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  6. #36
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    Mar 2006
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    Sapevo dell'esistenza dei pre passivi ma dato il costo non pensavo fossero fatti da semplici interruttori

    Grazie per le risposte ed approfondirò l'argomento partendo proprio dai link che mi sono stati indicati.

    Una curiosità: perchè costano così tanto? Lo chassis è d'oro o cosa?

    Ciao.

  7. #37
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    Citazione Originariamente scritto da antani

    Nulla ti vieta però di autocostruirtene uno....

    :
    ....oppure di acquistare quello autocostruito da altri
    www.labtek.it


    Ho parlato con Gigi Dall'Antonia e mi ha detto che la versione del pre passivo da 450€, senza telecomando, può arrivare a 300€.

    Ciao
    Paolo.

  8. #38
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    Citazione Originariamente scritto da PaoloZ
    Ho dato un'occhiata al loro sito: sono fuori come dei balconi

  9. #39
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    Sep 2005
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    Provato sulla mia pelle!

    Citazione Originariamente scritto da antani



    Mi è venuto un dubbio in riguardo al preamplificatore. E' davvero necessario? Oppure potrei collegare il finale direttamente al CD player, utilizzando il telecomando del player per regolare il volume? E' fattibile o ci sono degli svantaggi?

    Ciao
    Da poco ho "dovuto" acquistare un preamplificatore perchè il mio nuovo cd player non ha (a differenza del vecchio) il controllo del volume in uscita. E' un bel pre perchè può essere utilizzato sia in modo passivo (senza collegarlo alla corrente) che attivo ma.....ti assicuro che se vuoi metter su un impianto minimalista con solo cd player, finale e casse, e (soprattutto) se il cd player ha il controllo del volume incorporato, il pre non serve!!! Risparmia soldi, cavi, spazio, rumori aggiuntivi, non comprarlo!!

    Ciao,
    PaoloZ.

  10. #40
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    Apr 2005
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    Rispolvero questa vecchia discussione che mi sono letto e riletto per capire se mi serve il pre o meno, il risultato finale è che non ho capito niente.
    Sono in possesso di un finale valvolare costruito da un artigiano delle mie parti, il pre ha due potenziometri x i 2 canali, e lo utilizzo collegato ad uno switch autocostruito, realizzato non appositamente x quello scopo (lo switch multicanale lo avevo costruito x utilizzare 2 sorgenti, un lettore blu-ray ed un lettore sacd, e collegarle nell'unico ingresso analogico multicanale del mio sintoampli), ma comunque utilizzabile x scegliere quale sorgente far funzionare senza staccare e riattacare cavetti rca nell'unico ingresso del finale. Quindi lo scopo di selezionatore di sorgente l'ho risolto anche senza il pre e il volume lo regolo con i 2 potenziometri presenti sul finale. Ad orecchio direi che la potenza massima dell'ampli è erogata con entrambi i lettori quindi le impedenze sono già corrette senza il pre.
    Per comodità e x abbassare il livello dei toni medi ed aumentare (tipico) il livello dei bassi e (poco) degli acuti utilizzo un equalizzatore che ha anche un controllo volume (così mi evita, almeno in parte,la "scomodità" di muovere contemporaneamente i potenziometri del finale).
    Con queste premesse, mi sapete dire se il pre mi serve o se posso farne a meno? Ciao e grazie.

  11. #41
    Data registrazione
    Dec 2003
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    Non ti serve a nulla, il tuo impianto e' gia' abbastanza complicato.

  12. #42
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    Citazione Originariamente scritto da chiaro_scuro
    Forse il preamplificatore gestisce meglio i segnali bassi e l'amplificatore no, forse è più facile e pulito amplificare per 10 che per 100.

    Ho detto la str...ta delle 14?

    Ciao.
    Un pre attivo,al di là del fatto che il suo uso sia opportuno o meno e che il suono che ne risulti sia fedele e/o piacevole,ci mette comunque del suo.
    Io ho fatto la seguente esperienza:
    1.Indipendentemente dalla piacevolezza del suono ho supposto una maggiore fedeltà in mancanza del pre attivo.
    2.Ho considerato che un impianto più fedele in tali termini,potesse consentirmi di meglio discriminare e quindi di meglio scegliere i cavi di segnale da usare nell'impianto.

    Risultato finale:una volta scelti i cavi in questo modo,i migliori in base a questa metodologia,l'uso del pre attivo rispetto al passivo ne evidenzia tutta la teatralità ed artificiosità.Cioè gli dà la sua mano di colore per cui alla fine il pre passivo si fà preferire.
    Al contrario il pre attivo si fà preferire se metto cavi che che ,nella scala di valori, attribuitagli ad orecchio con la suddetta metodologia,si trovi relativamente in basso.
    Morale.Il mistero del pre attivo che viene ancora usato anche con le sorgenti di alto livello e il mistero dei cavi(per chi ci crede) forse sono intimamente collegati.
    Allora forse non è una str,,,ata delle 14,15(causa forse la peperonata non digerita) che il problema sia che il segnale è formato da diverse componenti non tutte dello stesso livello.
    Ma forse questa è solo la str...ata aggionata alle 12:35 di qualche mese dopo.
    Ciao Sebastiano.

  13. #43
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    Aug 2003
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    Fatemi capire... qui si parla di utilizzare per esempio l'uscita variabile del lettore CD invece di un preamplificatore e per sostenere che poi il suono sia ugualmente buono?

  14. #44
    Data registrazione
    Mar 2009
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    Antani,rispondi tu.Io mi limito a condividere le tue considerazioni.
    Rientrando nello specifico della mia esperienza pensavo di portarla avanti costruendo una apparecchiatura che permetta di selezionare diversi cavi,sempre lo stesso in effetti ma con in serie diversi valori di resistenza.Insomma un cavo/regolatore di volume.Ma sono ignorante completo.Che resistenze,di quale valore,di quale marca.Possibilmente le migliori,anche se costose,visto che il costo totale non dovrebbe essere comunque proibitivo;rinunciando ovviamente alla flessibilità di un pre ortodosso,che era la premessa fatta da Antani.
    Ciao, Sebastiano.

  15. #45
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    Dec 2003
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    Non mi ricordo se sono cose già scritte su questo thread, perché risale a parecchio tempo fa, comunque un pre offre 2 funzionalità fondamentali: lo switch degli ingressi e il controllo di volume.

    Lo switch potrebbe anche non servire (ad esempio a me non interessa, ho una sola sorgente). Il controllo di volume invece serve sempre.

    Alcune sorgenti (certi cd player, o anche un PC) offrono anche il controllo di volume, però quasi sempre questo avviene in digitale. Un controllo di volume digitale implica una riduzione del range dinamico e del rapporto segnale rumore. Su segnali a 16 bit, come i CD, può avere impatti disastrosi. E' possibile compensare utilizzando risoluzioni più alte (es. 24 o 32 bit) e dithering. Un controllo di volume digitale ben fatto, magari a 32 bit, può anche essere ottimo e non provocare nessun artefatto udibile.

    Siccome però in giro i controlli di volume digitali fatti male abbondano, io personalmente, dopo aver provato ambedue le configurazione (cioè cd diretto al finale o con pre in mezzo), alla fine ho scelto di inserire un controllo di volume analogico, mediante DAC moltiplicatore.

    Quanto al concetto di attivo e passivo, secondo me non è molto importante, quello che conta è che sia progettato bene.


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