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Discussione: dire straits-brothers in arms SACD-strato CD
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08-01-2006, 14:43 #1
Senior Member
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dire straits-brothers in arms SACD-strato CD
salve a tutti
sul SACD in oggetto esiste una discussione su problemi di lettura con alcuni player ma non una vera e propria recensione ed avendolo comprato ieri vorrei porre l'accento sulle molte cose negative che ho riscontrato.
dunque per prima cosa il libretto è osceno: quattro pagine quattro con i testi, un articolo di un giornalista che scrive cose ovvie e , cosa che più mi ha dato fastidio, la pubblicità alla imminente uscita della nuova raccolta dei dire straits.
l'edizione del ventennale di uno dei dischi più importanti della storia del rock meritava ben altro lavoro grafico e soprattutto non meritava di diventare uno spot: e se mi permettete 3 raccolte ( quest'ultima doppia) per un gruppo che ha pubblicato solo 6 dischi di inediti sono un'indecenza.
detto della forma veniamo alla sostanza: messo il dischetto nel mio fido NAD per ascoltare lo strato CD mi rendo subito conto che qualcosa non va.
per farla breve tutto suona troppo luminoso, come se si ascoltasse tenendo il treble dell'ampli al massimo: si perde tutta la tridimensionalità e il calore del suono.
vorrei dunque avvisare tutti coloro, non ancora intenzionati ad acquistare un SACD player, ma che avessero intenzione di acquistare questa edizione per usarla come CD di risparmiare i 21,90 euro che servono per acquistarla e di investire 10,00 euro nella vecchia edizione remaster se non si possiede l'album.
per quelli come me che nel giro di un paio di settimane si doteranno di lettore DVD universale resta la speranza che lo strato SACD renda merito a questo disco eccezionale.
vi farò sapere.
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09-01-2006, 00:13 #2
Bannato
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premetto che ho comprato entrambe le versioni del ventennale di Brothers in Arms, sia la versione SACD quando è uscita ( 9 Sterline su Amazon.co.uk ), sia la versione DVD-Audio, che è arrivata da pochi giorni...
il problema di questo prodotto, è che la registrazione originale era stata fatta nel 1985 con apparecchiature digitali dell'epoca, cioè 44 khz/16 bit ed erano nettamente meno sofisticate dei sistemi 192 o 96 khz/24 bit che si usano oggi, sia come frequenza e formato dati, ma anche come circuiteria. In pratica, come tutti i dischi di quel periodo, la registrazione originale era stava enfatizzata sugli acuti per combattere il rumore di quantizzazione.
Puoi vedere una conferma se ti leggi l'articolo sulla realizzazione:
http://www.highfidelityreviews.com/f...in_arms_01.asp
http://www.highfidelityreviews.com/f...in_arms_02.asp
Per convertirlo in SACD, cioè DSD, cioè nulla a che vedere con il PCM a 16 dell'originale, è stato fatto un doppio passaggio, PRIMA in analogico per poter togliere l'enfasi e riequalizzarlo con una console di mixaggio, e poi è stato NUOVAMENTE riconvertito in Nuendo in digitale PCM 96/24 per fare la versione surround e, per la versione SACD, hanno dovuto effettuare UN'ULTERIORE conversione finale da PCM a DSD!!
Questo è il passaggio chiave dell'articolo:
"As touched-upon earlier, Bob Ludwig performed all the EQ in the digital domain from the PCM 96kHz 24-bit 5.1 Nuendo tracks at his extensive facility in Portland, Maine. This was basically just a digital transfer through his EQ and compression at 96/24 for the DVD-Audio version, but then he had to resample it for SACD."
Il risultato, confermato dai fonici (come dicono nell'intervista), è che la versione DVD-Audio suona più fedele a quello che si sente dal banco di regia, piuttosto semplice da capire, visto che la SACD ha un ulteriore passaggio di riconversione in più.
Anche la mia impressione, avendole entrambe, provate sul Marantz DV7600, che ha un'ottima sezione audio, è che effettivamente la versione DVD-Audio suona un po' più dinamica e piacevole. Tutte e due tendenti al leggermente "duro", come suono.
E' un ottimo disco da far sentire agli amici per mostrare le meraviglie del 5.1 di qualità, ma non è il mio preferito.
Se vuoi un paio di consigli su qualche bel disco in 5.1, procurati "The Stranger" in SACD di Billy Joel, un disco bellissimo, e una realizzazione impressionante, un suono dinamico e comunque molto caldo. Oppure, in DVD-Audio, è eccezionale "Goodbye Yellow Brick Road" di Elton John, sia come quantità e qualità delle canzoni e degli extra (sono 2 DVD, uno di Audio e uno di Extra ), e come realizzazione tecnica, davvero stupefacente tenendo conto che il master ha 30 anni...
ciao,
Umb.
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09-01-2006, 06:33 #3
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ciao virtuali,
non mi dai certo belle notizie: mi togli la speranza di un miglioramento in SACD, mi consigli di acquistare un'altra versione in DVD-A (altri 25,00 euro) e mi segnali comunque un limite di fondo nella registrazione dell'epoca.
io non sono molto d'accordo però su quest'ultimo punto: tu stesso citi elton john del '73 e lo citi come riferimento quindi le registrazioni dell'epoca se non sono state un limite quelle del 73 non possono esserle quelle dell'85.
inoltre ascoltando nella platinum collection dei genesis i nuovi mix delle canzoni degli anni settanta si ha un salto qualitativo notevole ed è questo il punto: brother in arms ora suona peggio rispetto alla vecchia versione ( quella remaster) quindi è stato fatto un lavoro scadente.
e quel che è peggio, evidentemente, non è stato ascoltato il risultato finale.
mi resta l'impressione di un prodotto raffazzonato ( la confezione è misera) fatto solo per spillare quattrini alla gente.
altamente NON raccomandato!
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09-01-2006, 13:23 #4
Bannato
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Originariamente scritto da francesco1967
Il problema era che all'epoca, essendo il supporto di distribuzione il vinile, c'erano enormi limitazioni dovute ai limiti tecnici del formato, ad esempio il numero massimo di brani in un disco, l'ordine dei brani che andava scelto in base alla dinamica dei pezzi che cambiava a seconda di dove erano posizionate le spire (più vicine o più lontane dal centro, non era uguale), la compressione che andava usata per evitare di creare problemi con la matrice. Fare un buon vinile era davvero complicato.
Oggi, con la tecnologia digitale attuale, riprendendo in mano i vecchi nastri ma trattandoli con le apparecchiature attuali, il campionamento a 192 khz/24 bit, i processori sonori attuali, le tecniche per ridurre il rumore, e distribuendoli su supporti come DVD-Audio e SACD, che non solo non hanno le limitazioni del vinile, ma non hanno neanche quelle del CD (16 bit sono pochini per restituire la dinamica del master originale ), si possono fare dei gran prodotti partendo dai master analogici, che possono solo migliorare.
Il problema di Brother in Arms, che è purtroppo comune a tutti i dischi degli anni '80, è che si stava passando in massa al digitale, ma al digitale degli inizi, cioè 44 khz/16 bit anche per la lavorazione, con convertitori A/D che non sono quelli di oggi, processori che non sono quelli di oggi (i primi Riverberi digitali Lexicon avevano 12 bit, come pure le prime Drum Machines tipo Linn, Emu, etc, tutte a 12 bit, se non a 8 bit ), non è un mistero che molti ritengono terribilmente "fredde" tutte le registrazioni effettuate in quegli anni, diciamo fino all'88-89, quando sono apparse apparecchiature migliori e, soprattutto, i tecnici hanno cominciato ad imparare a lavorare con il digitale.
Purtroppo, se da un buon analogico, con la tecnologia attuale puoi tirare fuori un gran suono se lo rielabori bene e lo distribuisci sui supporti ad alta risoluzione, se parti da un digitale "prima maniera" come Brothers in Arms, è MOLTO difficile farlo suonare meglio, perchè l'informazione che non c'è, in un master digitale, è dura rimetterla dentro.
Non mi meraviglia assolutamente che un disco anni '70 in DVD-Audio suoni meglio di un disco anni '80, anzi, spesso è la norma. Senti, ad esempio, Dark Side of the Moon in SACD, è impressionante, sembra inciso IERI!
Poi, forse c'è il fattore psicologico che in genere la musica anni '70 è migliore di quella anni '80, ma questo è un altro discorso...
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09-01-2006, 20:38 #5
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ciao virtuali,
sono abbastanza impressionato dalle tue conoscenze tecniche e non sono all'altezza di contraddirti da questo punto di vista ma l'intenzione con la quale ho aperto questo 3d non era una ricerca del perchè tecnicamente brother in arms suonasse male ma era quella di capire come sia stato possibile pubblicare un tale scempio.
posso accettare i limiti della registrazione digitale dell'epoca però perché l'edizione precedente suona molto meglio di questa?
secondo me il lavoro è stato fatto male e tutta l'edizione mi sa di raffazzonato e poco curato ( lo spot della raccolta non lo ho proprio digerito).
riguardo gli anni 70 il fatto che siano migliori non è un fattore psicologico per me ma un dato di fatto : una persona che conosce la musica di elton john dal 1982 ad oggi potrebbe mai credere che quell'essere imbolsito e " felicemente sposino" è stato capace di scrivere " funeral for a friend"?
grazie per i tuoi interventi che mi hanno fatto venire una gran voglia di documentarmi su come effettivamente viene realizzato un disco: vedrò di trovare qualcosa su internet.
ciao